Intervista a Vincent Spasaro, autore de "Il demone sterminatore".
Buongiorno a tutti! Oggi ho l'onore di dare il benvenuto nel nostro salotto virtuale all'autore di un romanzo che mi è rimasto particolarmente impresso. Vincent Spasaro, con Il demone sterminatore mi ha veramente lasciata di stucco. Se voleste leggere la mia recensione, la trovate QUI.
Ciao Vincent, grazie per la tua disponibilità e benvenuto nel nostro salotto virtuale!
Grazie a te, Ambra, per l'interesse dimostrato nei confronti del romanzo.
So che sei molto riservato e ami la tua privacy, ciononostante, hai voglia di parlarci un po' del tuo background sia personale (per quanto possibile) che letterario?
Dal punto di vista personale non credo ci sia granché da dire. Sono nato a Roma, ho trascorso gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza in Calabria per poi tornare a Roma e viverci fino a una decina di anni fa, quando mi sono trasferito in Emilia. Credo che la cultura di uomo meridionale, quella sensazione di sostare ai confini e lontano dalle grandi rotte, abbia sicuramente influenzato i miei interessi di narratore. Ho avuto inoltre la fortuna di avere due genitori che mi hanno sempre incoraggiato alla lettura e a coltivare i miei interessi. Da piccolo leggevo tutto quel che mi capitava a tiro. Il problema è che poi, guardando fuori dalla finestra, non trovavo rispondenza alle letture negli stimoli moderni di una Milano da bere e mi confrontavo invece con la difficile situazione sociale del Sud: in effetti vivevo un bel contrasto. Credo che tutto questo abbia rappresentato un gran dono per uno che molto più tardi si è messo a narrare storie.
Andiamo subito al sodo... Il demone sterminatore è il tuo secondo romanzo. Potresti presentarlo ai nostri lettori?
Immaginate che un giorno qualcuno si presenti alle porte del paradiso e faccia a pezzi gli angeli. Poi, non contento, vada a squartare Dio. Il vostro Dio, intendo, quello in cui avete sempre creduto come creatore e dispensatore di giustizia superiore. Cosa fareste se una simile tragedia avvenisse proprio durante la vostra vita? Sono le domande che si sono posti i protagonisti del mio romanzo. E la risposta è stata: vogliamo la testa del deicida! Così si sono messi in caccia perdendo anni su piste poco battute nella speranza di trovare una traccia. E, tutto d'un tratto, hanno scoperto qualcosa che li ha guidati verso un luogo misterioso, un gran fiume che secondo i suoi abitanti pare non avere rive né fondo. In questa cupa distesa d'acqua, fra battaglie e tranelli, violenze e drammi, si compirà il destino di ciascuno.
Leggendo il tuo libro sono rimasta veramente sorpresa dal tuo stile di scrittura. Ciò che tu racconti è così ben rappresentato che risulta vivido, definito, come se tu avessi avuto davanti quanto hai descritto. La scrittura è fluida e armoniosa, nonostante vi siano notevoli cambi di registro a seconda del personaggio protagonista della scena. Insomma, tutto questo fa pensare a un'opera scritta di getto, ma molto intima e personale. Sorge quindi spontanea una domanda: come ti è venuta l'ispirazione per questo libro? Come è nato?
Ti ringrazio per le bellissime parole, Ambra, poiché un narratore vive nel ricordo dei lettori o non vive. Il Demone sterminatore è un romanzo che ho scritto avendo negli occhi i grandi autori del fantastico che sono riusciti a presentare mondi impossibili rendendoli perfettamente verosimili. Mi sono messo all'opera con umiltà ma anche con l'idea di fare qualcosa di differente dal solito fantasy. Il romanzo fantasy che piace a me, come avrai intuito, è cupo, spaventoso, irto di spade e grondante sangue, quello di un'era pretelevisiva, pre-cartoni animati, più vicino alle saghe epiche. Quando mi sono dedicato alla stesura del Demone, avevo in testa una storia avvolgente, che contenesse al suo interno altre storie in un gioco di scatole cinesi, in modo tale che il lettore vi si potesse perdere per rinascere infine come creatura del Fiume o dei Vasti Mondi. L'ispirazione nasce spesso da sogni e incubi: ho la fortuna di avere un'attività onirica terrificante. Il romanzo è venuto fuori in modo molto naturale una volta avuti chiari gli scenari e gli snodi della narrazione, che secondo me sono le cose più difficili da costruire, un po' come l'impalcatura di una casa. Insomma, scrivere un romanzo è secondo me in gran parte una questione di tecnica.
Dal romanzo si intuisce una grande passione per la Filosofia, soprattutto, a quanto mi è parso di capire, i temi legati all'esistenza divina e alla ricerca della propria identità. Ho forse colto nel segno? Hai voglia di parlarcene?
Hai centrato il bersaglio. In ogni romanzo mi concentro su alcuni temi che considero importanti e che forse permettono letture su piani differenti. In questo caso i dubbi sul concetto di divinità o su quello di umanità. Per chi ama la narrazione pura, ho cercato di dosare momenti di stupore e drammi, battaglie fragorose e rivelazioni gialle. Chi invece vuole spingersi più a fondo, potrà rinvenire nel romanzo quel che hai scritto nella tua recensione, tra l'altro davvero completa e partecipe. Per me è molto importante non appesantire il racconto con considerazioni filosofiche che mi paiono didascaliche e quindi farraginose. Se però il lettore si pone in maniera spontanea le stesse domande di Onnau e Lluach, allora ho raggiunto un buon risultato.
Quali sono gli autori e le opere che ti hanno maggiormente influenzato, sia nella tua crescita letteraria che nella creazione del tuo romanzo?
Dovrei dire: il romanzo che leggerò domani, anche perché più cresco e più mi sento ignorante. Però è vero che si resta influenzati principalmente dalle opere lette in gioventù. Ti dirò quelle che mi vengono in mente oggi e che domani possono cambiare sull'onda del ricordo. Sono cresciuto con in mano i Racconti di Edgar Allan Poe, autore secondo me inarrivabile, e i romanzi di gente come London, Dickens, Verne o Emily Bronte. Ho un grande amore per Il pendolo di Foucault di Eco, letto durante il liceo e che considero un capolavoro d'incastri e incroci di storie e generi. Poi Bradbury, la cui Estate incantata mi commuove ancora oggi. Considero poi tutti i romanzi di James G. Ballard dei capisaldi: l'immenso, visionario Crash secondo me anticipa tantissima narrativa anglosassone che oggi va per la maggiore. Ma ce ne sono molti altri.
Per le influenze relative al Demone, di sicuro Tschai di Jack Vance, Hyperion di Dan Simmons, World Enough, and Time di Kahn, i racconti più onirici di Lovecraft e molto altro fra cui naturalmente il Silmarillion di... accidenti, non ricordo l'autore!
Ahahahah!! Complimenti, sei un vero bibliofilo, oltre che uno dei pochi ad avere apprezzato il cardine del genio di Tolkien. Un'ultima domanda, quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai già in cantiere una nuova pubblicazione?
La Casa Editrice Anordest pare credere in me per chissà quale incrocio degli astri. Dopo aver dimostrato gran coraggio nel pubblicare un corposo romanzo fantastico e avventuroso come il Demone, si è impegnata a ristampare nella prossima primavera il mio primo romanzo, Assedio, in una versione in parte rinnovata grazie al cesello della mia bravissima editor, Sabina Guidotti. Assedio è un lavoro in cui credo molto e che esplora tematiche differenti con uno stile molto più adrenalinico e cinematografico. Avremo modo di parlarne, spero.
Sicuramente! Anzi, sappi che aspetterò tue notizie per una succosa anteprima da pubblicare sul blog.
In realtà ho pronto molto altro materiale che secondo me potrebbe stupirvi. Bisognerà vedere se il pubblico sarà interessato a una via personale al crossover fra generi o continuerà a preferire autori che si fossilizzano nel ripetere pedissequamente quel che tutti si aspettano da un italiano. Io dico che non siamo solo spaghetti e mandolini. E voi?
Vincent, stai toccando un argomento che sta molto a cuore a me, a tutta la redazione e gran parte dei follower del blog. Il nostro amore per i libri va ben più in là di un'etichetta e posso dirti che da me avrai sempre il massimo supporto.
Il demone vi chiama, insomma. Ragazze e ragazzi, sono nelle vostre mani!
Grazie Vincent per averci parlato di te e del tuo romanzo. Ti faccio un grosso in bocca al lupo e spero di poter leggere presto Assedio nella sua nuova veste!
Grazie a te!
Per chi volesse conoscere meglio Vincent Spasaro, è possibile visitare il suo sito http://vincentspasaro.blogspot.it dove troverete informazioni su di lui e le sue pubblicazioni. Spero di potervi offrire presto la recensione di un'altra sua opera. Per il momento vi auguro buona lettura
Ambra |
Molto obbligato, Ambra.
RispondiEliminaGrazie a te Vincent! Con la tua passione per i libri e la scrittura mi hai reso il compito molto facile!!
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