PENSIERI E RIFLESSIONI SU “IL DIARIO DI MR. DARCY” DI Amanda Grange

Autore: Amanda Grange
Titolo: IL DIARIO DI MR. DARCY - Orgoglio e pregiudizio: la versione di Darcy
Titolo originale: Darcy’s Diary 
Pagine: 300 
Editore: Tre60 
Uscita: 17 ottobre 2013 

Sinossi - Fitzwilliam Darcy è l'eroe romantico che da duecento anni a questa parte continua a conquistare il cuore di milioni di lettrici in tutto il mondo. In questa coinvolgente e fedele rivisitazione di Orgoglio e pregiudizio, finalmente la storia di Darcy ed Elizabeth viene raccontata dal punto di vista di lui. 
Per la prima volta abbiamo accesso ai suoi pensieri e sentimenti più intimi, riversati nelle pagine del suo diario, e a tutti quei momenti e quelle situazioni a cui nell'originale si fa solo cenno. All'apparenza freddo e distaccato, Darcy in realtà ha un temperamento passionale: possiamo condividere la sua furia e la sua indignazione nello scoprire il proposito della sorella di fuggire con George Wickham, la sua buona fede nell'adoperarsi per separare l'amico Charles Bingley da Jane Bennet e il suo disgusto nel dover di nuovo aver a che fare con Wickham, che ora insidia proprio la famiglia Bennet. 
Ma, sopra ogni altra cosa, attraverso le parole di Darcy ripercorriamo la sua storia d'amore con Elizabeth in tutte le sue sfumature, dall'iniziale ostilità all'irresistibile attrazione, dal conflitto interiore fino all'indimenticabile lieto fine.
Il diario di Mr. Darcy è un rispettoso omaggio al capolavoro di Jane Austen, e un'occasione imperdibile per rivivere ancora una volta le emozioni e le atmosfere che ha saputo creare.

Il pensiero di Amarilli73

Ho sempre pensato che il successo intramontabile di Orgoglio e Pregiudizio fosse legato (almeno per me) alla figura di Mr. Darcy e a un certo sentimento di rivalsa su di lui e su tutti gli uomini che presentano gli stessi tratti (almeno inizialmente) di arroganza e supponenza, nonché la convinzione innata di essere il sole e che tutto l’universo conosciuto ruoti intorno a loro.

Ma cosa frullava davvero nella testa di Fitzwilliam quando per la prima volta fa la conoscenza della chiassosa e maleducata famiglia Bennet e di quella loro figlia carina ma effettivamente un po’ stramba e irriverente? La Grange si è posta la domanda, immedesimandosi in Darcy, e anzi trasformandosi nella penna con cui lui scrive il diario serale, in cui memorizza incontri, balli, cattiverie e maldicenze.

Se dunque la trama è nota, e fedelmente seguita dalla Grange (che ha addirittura ricostruito una sorta di calendario basandosi sul romanzo della Austen), risulta completamente ribaltato il punto di vista.
Ne viene fuori un Fitzwilliam piuttosto sincero, anche se per buona metà del libro quasi odioso. Quando lui, ad esempio, annota sul diario: “Continua a non essere abbastanza attraente da tentare un uomo del mio livello, ma possiede più bellezza di quanto immaginassi in principio”, non vi verrebbe voglia di prenderlo a scarpate?

Ma anche stavolta la vivacità, l’allegria, l’insolenza della signorina Bennet iniziano a minare gradualmente l’autocontrollo di cui va fiero e la sua gigantesca considerazione di sé, fino a farlo capitolare, passando comunque per quella che è rimasta una delle più incredibili e spiazzanti (in negativo) dichiarazioni d’amore della letteratura romantica in genere:

“Sono consapevole di abbassarmi nel fare una simile proposta, sto infliggendo una ferita sia ai legami sia all’onore famigliare. Che dovessi nutrire un tale affetto per qualcuno così inferiore a me è una debolezza che disprezzo, eppure non riesco a contrastare quel che provo. Sono andato a Londra e mi sono immerso negli affari e nei divertimenti, ma niente è riuscito a rimuovere dalla mia mente il pensiero di voi», ho detto e l’ho guardata, lasciando che gli occhi si soffermassero sul suo viso. «Il mio attaccamento è sopravvissuto a ogni ragionevole argomentazione, è sopravvissuto a una lunga separazione che, invece di curarlo, l’ha soltanto reso più forte, e ha resistito alla mia determinazione a sradicarlo. Non importa cosa mi dica il raziocinio, non può essere negato. È così profondo, che sono pronto a passar sopra i difetti della vostra famiglia, l’inferiorità delle vostre parentele e il dolore che so di infliggere ai miei amici e alla mia famiglia, chiedendovi di sposarmi. Spero solo che adesso i miei sforzi saranno ricompensati. Alleviate i miei timori, placate la mia ansia. Ditemi, Elizabeth, che sarete mia moglie.”

Ed è allora che lei finalmente reagisce e lo vince, costringendolo a rivedere completamente se stesso, i suoi pregiudizi, i sentimenti di cui prima si era addirittura vergognato.
Anche vista attraverso il diario del suo futuro marito, Elizabeth Bennet rimane sempre grandiosa: è quella che fa a pezzettini l’ego di Darcy e lo fa per tutte noi.
Amarilli73

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