Thursday's Book: Il libro del giovedì (9)
Questa settimana, su consiglio di Leonardo, vi propongo un romanzo piuttosto recente, Lui è tornato di Timur Vermes. Dopo la presentazione alla Fiera del Libro di Francoforte nel 2011, il romanzo è salito in vetta alla classifica dei libri più venduti redatta dallo Spiegel. Due anni dopo, ha raggiunto e superato le 700.000 copie ed è stato tradotto in ben 27 lingue.
Ora vi lascio alla scheda del libro. Vi ricordo che, in caso vogliate farci una segnalazione, basta mandare una mail a illibrodelgiovedi@gmail.com oppure inviarci un messaggio privato attraverso il profilo Facebook del blog. Il vostro consiglio sarà pubblicato giovedì prossimo in questo spazio dedicato. A presto e buone letture!
Ora vi lascio alla scheda del libro. Vi ricordo che, in caso vogliate farci una segnalazione, basta mandare una mail a illibrodelgiovedi@gmail.com oppure inviarci un messaggio privato attraverso il profilo Facebook del blog. Il vostro consiglio sarà pubblicato giovedì prossimo in questo spazio dedicato. A presto e buone letture!
Titolo: Lui è tornato
Autore: Timur Vermes
Editore: Bompiani
Collana: Narratori stranieri Bompiani
ISBN: 8845272818
ISBN-13: 9788845272813
Pagine: 443
Sinossi:
Ricordate "Le memorie di Schmeed" di Woody Allen?: "Nella primavera del 1940, una grossa Mercedes venne a fermarsi davanti al mio negozio di barbiere al 127 di Königsstrasse ed entrò Hitler. 'Voglio una spuntatina leggera' disse e non tagliatemi molto sopra.'" Schmeed, il barbiere del Reich, depositario dei segreti del Führer. Ecco: il romanzo di Timur Vermes sembra rimandare alla comicità di Allen. È l'estate del 2011. Adolf Hitler si sveglia in uno di quei campi incolti e quasi abbandonati che ancora si possono incontrare nel centro di Berlino. Egli non può fare a meno di notare che la guerra sembra cessata; che intorno a lui non ci sono i suoi fedelissimi commilitoni; che non c'è traccia di Eva. Non può non sentire un forte odore di benzina esalare dalla sua divisa sudicia e logora; e non riesce a spiegarsi l'intorpidimento delle sue articolazioni e la difficoltà che prova nel muovere i primi passi in una città piuttosto diversa da come la ricordava. Regna infatti la pace; ci sono molti stranieri; e una donna (sì, proprio una donna, per giunta goffa), tale Angela Merkel, è alla guida del Reich. 66 anni dopo la sua fine nel Bunker, contro ogni previsione, Adolf inizia una nuova carriera, stavolta a partire dalla televisione. Questo nuovo Hitler non è, tuttavia, né un imitatore, né una controfigura. È proprio lui, e non fa né dice nulla per nasconderlo, anzi, è tremendamente reale. Eppure nessuno gli crede: tutti lo prendono per uno straordinario comico, tutti lo cercano, tutti lo vogliono, tutti lo imitano.
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