Pensieri e riflessioni su “PROMESSE FATTE” di Amy Lane
ANTEPRIMA ESCLUSIVA – ESCE DOMANI IL NUOVO
MERAVIGLIOSO ROMANZO DI AMY LANE
Titolo: Promesse Fatte
Autore: Amy Lane
Pubblicazione: 5 Novembre 2013
Editore: Dreamspinner Press
ISBN-13: 978-1-61372-955-7
Pagine: 392
Copertina: Paul Richmond
Traduttore: Emanuela Graziani
Sinossi - Il più grande desiderio di Shane
Perkins è essere un eroe. Ma dopo aver preso la decisione di lottare fino alla
morte mentre la sua carriera viene distrutta, Shane torna a casa dall’ospedale
e trova quattro mura vuote, un mucchio di soldi e un desiderio bruciante di
avere qualcuno che sentirà la sua mancanza la prossima volta che verrà ferito
compiendo il suo dovere. Finisce a fare l’agente di polizia nella piccola
cittadina di Levee Oaks e, ossessionato dalla promessa di una famiglia, fa uno
sforzo per riconciliarsi con sua sorella, volubile e inquieta. Kimmy si
guadagna da vivere ballando e il suo partner toglie il fiato a Shane dal primo
istante.
Mikhail Vasilyovitch Bayul balla come un
angelo, ma il suo passato è tutto tranne che celestiale. Da quando ha lasciato
la Russia, ha fatto solo due promesse: di stare alla larga dalla strada, di
rimanere pulito e di portare sua madre in qualche bel posto prima lei che
muoia. Fare promesse a chiunque altro è fuori discussione, però Mikhail non ha
mai conosciuto nessuno come Shane. Serio, coraggioso, con la tendenza a
sminuirsi, Shane sembra parlare il suo linguaggio e nessuno è più sorpreso di
Mikhail nello scoprire che il miglior talento di Shane è quello di mantenere le
promesse.
Il pensiero di Amarilli 73
Sei ancora la mia speranza,
e adesso io sono la tua promessa.
Da dove comincio? Da Mikhail che balla sulla tomba della madre, dalla
scatola di cedro dove custodisce pezzi di vita? Ritornare a Levee Oaks e
ritrovare tutti i personaggi di “Promesse Mantenute” (trovate la mia recensione
QUI: http://www.sognipensieriparole.com/2013/04/pensieri-e-riflessioni-su-promesse.html ) è davvero come ritornare a casa e rivedere
qualcuno che ormai si conosce così bene che è quasi uno di famiglia.
Mikhail indossava la camicia nera con un gilè turchese da cacciatore e
dei nuovi pantaloni neri ed era…
“Bello come un gatto,” disse Shane senza neanche accorgersene.
“Uno che insegue i gomitoli di lana delle parole,” finì Mikhail per
lui.
Se avevo adorato il primo romanzo di questa serie, ho praticamente
letto in una notte questo seguito secondo me ancor più struggente, perché
disegnato attorno a due protagonisti per cui non si non provare affetto, il
ballerino di origini russe e il poliziotto
“buono” (ma non nel senso di ingenuo, piuttosto di espressione della massima
generosità e dolcezza).
La storia d’amore che cresce tra Mikhail e Shane è una storia così
travolgente, che uno alla fine non può fare a meno di essere con loro quando si
arriva al dunque di tanta attesa: “Oh
Dio, lubime, non penso che il mio cuore potrebbe battere un altro minuto
senza di te”.
Amy Lane è divina. Questa donna ti spacca in due, perché riesce a non
parlare solo di una coppia, ma di persone, e di famiglie, e di vita che si
intersecano, e di esistenze sull’orlo del precipizio e poi salvate, e di
piccoli grandi uomini, e di piccole grandi donne, e di gatti anziani che fanno
compagnia e cani sbavanti che ti corrono incontro, e di gesti, piccoli gesti
quotidiani che sembrano un nulla ma che saranno un ricordo indelebile,
imbullonato dentro al petto.
Troppo triste? Troppo malinconico?
Per me no, Amy Lane scrive di cose vere, così minime che potrebbero essere
accadute a chiunque, eppure lei le rende così immense. Mai come in questa serie
è in stato di grazia, con una penna divina, capace di scrivere : “Io non mi sto
adattando a te, io mi sto sporgendo per raggiungerti”. C’è qualcosa di più
sofferto e doloroso e romantico che lo “sporgersi” verso chi si ama, affacciarsi
sul burrone e tendersi verso un approdo sicuro?
Forse, visto che la sua scatola di cedro era piena, era giunto il
momento di smettere di riempirla con dei ninnoli e iniziare a riempire il suo
cuore con le persone.
Infine, anche in questo libro c’è spazio per una riflessione
sull’omofobia strisciante (segno che l’autrice scrive anche per lanciare un
messaggio preciso), ed è splendida la metafora del mattone rosa che stona in un
muro di mattoni blu tutti uguali. Forse è per questo che Mikhail decide di essere
un mattone viola, unico e diverso da ogni convenzione.
Scusate se stavolta ho infarcito i miei pensieri con tante frasi
bellissime, ma non sono riuscita a trattenermi.
Ho praticamente esaurito la scorta di fazzoletti, e ne valeva la pena.
Questo romanzo merita 5 stelle con lode!
E complimenti alla traduttrice Emanuela Graziani, perché è stato
davvero brava nel rendere tutta la poesia originaria del
testo.
Amarilli73 |
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