Pensieri e riflessioni su "La ragazza meccanica" di Paolo Bacigalupi

Titolo: La ragazza meccanica 
Autore: Paolo Bacigalupi
Editore: Multiplayer.it Edizioni
ISBN: 8863552940 
ISBN-13: 9788863552942 
Pagine: 408 

Sinossi:
Bangkok: Anno Zero del crack energetico. Anderson Lake è l'uomo di punta della compagnia AgriGen Calorie in Thailandia. In incognito come amministratore di un impianto, Anderson setaccia i mercati di Bangkok alla ricerca di cibi considerati estinti, con la speranza di razziare il bottino delle calorie perdute della storia. Ed è qui che si imbatte in Emiko... Emiko è la Ragazza Meccanica, una creatura strana e meravigliosa. È una Neo Persona, non è umana: è un essere costruito in laboratorio e programmato per servire e appagare gli appetiti di un uomo d'affari di Kyoto, ora abbandonata nelle strade di Bangkok. Per alcuni creature senz'anima, per altri addirittura demoni, le Neo Persone sono schiavi, soldati e giocattoli per i ricchi, in un agghiacciante futuro prossimo in cui le aziende caloriche dominano un pianeta minacciato dagli oceani, l'età del petrolio è finita e gli effetti collaterali delle malattie portate dall'ingegneria genetica si diffondono ormai in tutto il mondo.

Il mio pensiero:
In una Bangkok infestata da malattie mortali e ridotta allo stremo assistiamo all'incrociarsi dei destini di diverse persone.
Il signor Anderson, direttore di uno stabilimento per la produzione delle kinomolle (delle specie di batterie) e spia per conto di una delle più potenti agenzie caloriche.
Il suo braccio destro Hock Seng, imprenditore cinese sfuggito alla pulizia etnica malese e ora rifugiato in cerca di riscatto economico e sociale. Un doppiogiochista di prim'ordine, sempre pronto a trovare la strategia migliore per sopravvivere. 
Emiko, Neo Persona (umana geneticamente modificata) educata sin dalla più tenera età a servire come segretaria del corpo diplomatico giapponese e abbandonata dal suo stesso padrone nella capitale thailandese perché troppo oneroso rimpatriarla al termine dell'incarico. 
Il capitano Jaidee, la Tigre incorruttibile di Bangkok, e la sua sottoposta Kanya, luce e ombra di un sistema di polizia cittadina marcio e che spesso dimentica lo scopo per cui è stato creato.

Come scrivevo sopra, tutti questi personaggi avranno una parte fondamentale nella storia di Bangkok. Una città ormai ridotta all'ombra di se stessa, dove vige la regola del più forte e la diffidenza è ormai l'unica cosa che garantisca una lunga vita. Non è facile infatti procurarsi il cibo, spesso così tanto modificato geneticamente da diventare veicolo di malattie mortali. Il petrolio è ormai un ricordo, l'energia che va per la maggiore è quella derivata dal biogas ed è diventata monopolio statale, commercializzata a prezzi esorbitanti.
Anche l'acqua è un bene prezioso. Nonostante la città sia circondata dall'oceano, tenuto a bada da immense dighe, sono in pochi ricchi ad avere il privilegio di poter sperperare questo elemento.

Le premesse per una crisi ci sono tutte. La città è una polveriera pronta a saltare in aria e saranno in tanti a voler approfittare della situazione per ottenere il potere. Basterebbe solo un piccolo pretesto per innescare una serie di eventi che portino a diversi possibili scenari: dal golpe al dominio incontrastato delle compagnie caloriche. In entrambe i casi la città non sembra avere via di scampo: ormai allo stremo, sta esalando l'ultimo respiro. 

Da quanto scritto finora, sicuramente La ragazza meccanica è un distopico che promette veramente tanto. Nel libro troviamo moltissimi spunti diversi: le lotte intestine per il potere, la crisi energetica, la manipolazione genica e il problema del mantenimento della biodiversità, persino il dilemma etico legato al potenziamento non solo di animali, ma anche dello stesso uomo. 

"Se il mondo vuole continuare a sfamarsi, dobbiamo essere un passo avanti a cibiscosi, microruggine e geneparassita Nippon. E' l'unico modo". "Quindi ammette che avete aggiogato il mondo con i vostri chicchi e semi brevettati, che ci avete felicemente schiavizzati tutti... e adesso vi rendete conto che ci state trascinando all'inferno". "E' quel che piace pensare ai grahamiti".

Sicuramente, per chi è fanatico del genere, il libro promette una scorpacciata pantagruelica, ricca di termini thai e neologismi, in modo da potersi calare completamente nell'ambientazione del romanzo.
Inoltre, l'autore non si risparmia su nulla e crea un racconto ricchissimo, lungo ed articolato, basato su un'idea semplice, la lotta per il potere, che viene arricchita dal racconto delle vicende di tutti i personaggi, in modo tale che è veramente difficile riuscire a distinguere tra personaggi principali e secondari.

Un piccolo neo? Se da un lato la trama è sicuramente azzeccata ed intrigante, dall'altro spesso il mettere troppa carne al fuoco porta alla perdita di vista della storia stessa, causando una sovrabbondanza di elementi narrativi che potrebbero rendere il tutto estremamente avvincente, ma che, alla lunga, impantanano il lettore comune, facendogli perdere di vista il filo conduttore del romanzo. Attenzione quindi a chi non è molto pratico del genere, in quanto potrebbe trovare la lettura non troppo facile.

Tirando le somme, La ragazza meccanica è un distopico ricco di immaginazione e molto curato nei contenuti, che saprà sicuramente essere apprezzato da chi ama in modo sfegatato il genere.
Ambra

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