PENSIERI E RIFLESSIONI SU “UN GIOIELLO RARO” di Mary Balogh

Titolo: Un gioiello raro
Autore: Mary Balogh
Editore: Mondadori
Collana: I romanzi – Classic n. 1074
Edizione: Aprile 2014
Formato: cartaceo ed e-book

A dividerli è solo la paura
di donare il proprio cuore

Priscilla Wentworth è una gentildonna caduta in miseria e costretta dalle circostanze a prostituirsi in un bordello. Sir Gerald Stapleton è stato tradito dalle donne più importanti della sua vita e ora cerca solo il piacere fisico. Quando incontra Priss, si chiede come possa essere successo che un gioiello di grazia, bellezza ed eleganza come lei sia divenuta cortigiana. Nonostante il proponimento di non lasciarsi più coinvolgere in una relazione di cuore, quando lei ha bisogno di protezione Gerald la prende come amante fissa. Ne nasce un sentimento tanto forte quanto socialmente censurabile, per un amore che sembra non avere futuro…

UN GIOIELLO RARO (A Precious Jewel) è il sesto romanzo della serie di ambientazione regency “Dark Angel”. I romanzi precedenti della serie, CARO ANGELO INATTESO (Dark Angel), LA SPOSA DI LORD CAREW (Lord Carew’s Bride), UN AMORE INASPETTATO (The Famous Heroine), LA DAMA COL MANTELLO (The Plumed Bonnet) e L’IDEALE DI MOGLIE (The Ideal Wife), sono già stati pubblicati da Mondadori – nr. 979, 1005, 1023 della collana I Romanzi Classic, nr. 133 della collana I Romanzi Oro e nr. 1068 della collana I Romanzi Classic rispettivamente. La serie proseguirà con “A Christmas Bride”, di prossima pubblicazione nella collana I Romanzi Classic.

Ambientazione: Inghilterra, 1810 circa (periodo regency)

Il pensiero di Amarilli73

Sebbene venga inserito nella serie Dark Hangel (di cui trovate la recensione all’ultimo volume QUI ), questo romanzo può essere letto in modo autonomo e senza alcuna difficoltà, e vi consiglio caldamente di non lasciarvelo scappare, al di là della serie che pure è molto bella.

Un libro semplicemente MERAVIGLIOSO. La stessa Balogh ammette di averlo scritto quasi in uno stato di grazia, nel giro di soli quindici giorni, e di essere rimasta stupita che fosse pubblicato subito, senza neppure una revisione, incontrando dal 1993 un successo ininterrotto tra i lettori. 

La ragione principale, forse, è che non è il solito romance classico, con colpi di scena ed eroi avventurosi che fanno sognare, ma la storia normale, e pure piatta se proprio lo vogliamo dire, di un cliente di un bordello per gentiluomini, non alto, non bello e neppure un mostro di furbizia, che chiede ad una delle ragazze – quella che gli appare la più docile, la più accomodante – di diventare la sua mantenuta per un anno, forse qualche mese in più. Lui da lei non vuole altro, anzi, s’impone di non voler altro, si costringe a innalzare un muro tra loro e a farle del male, se necessario, perché lei non aspiri a nulla di diverso, anche a costo di negare la verità più evidente a se stesso.

“Ero qui ad aspettarti. Sapevo che mi avresti trovato.”
E lui si fermò, il sorriso che gli illuminava la faccia perdette tutta la sua animazione, e a poco a poco si spense, forse nel giro di un minuto durante il quale il baronetto non si mosse e non disse una parola. Ma quando parlò, la luna di miele era finita. Priscilla lo capì, e abbassò le braccia. E lo accettò.

Gerald è davvero ottuso, quasi estenuante nella sua ottusità e nelle sue false convinzioni sull’universo femminile che gli è stato precluso, che non ha mai capito e che si ostina a rifiutare di comprendere. Così come quasi infastidisce, in certi punti, quell’insistere sull’unica qualifica di “prostituta” per Priscilla, un corpo per dare piacere e nulla di più, con una freddezza costante quando basterebbe poco per avere molto più di una carezza compiacente.

Eppure è da questa normalità, da queste settimane monotone, da queste scene di sesso quasi uguali, che nasce il più forte dei sentimenti, inaspettato, involontario, rigettato da entrambi, ma travolgente. E’ in questa normalità che basta un dettaglio, crudele, per emozionare e per far quasi piangere. 

Non aspettatevi un libro che vi faccia sognare come siete abituate. Ma quando arriverà il lieto fine sarà un finale liberatorio per tutti, solo per i personaggi, ma anche per i lettori, un attimo di pace sospirata dopo aver tenuto contratti i muscoli della pancia per tutta la lettura.
Amarilli73

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