PENSIERI E RIFLESSIONI SU “IL TOCCO DELLA SEDUZIONE” di Mia Marlowe

Titolo: Il tocco della seduzione
Autore: Mia Marlowe
Editore: Mondadori
Titolo originale: Touch of a thief
Collana: I romanzi - Extrapassion n. 35
Edizione: Dicembre 2013

Ambientazione: 1857 (epoca vittoriana)

Sinossi - Per prevenire lo scoppio di una sanguinosa rivolta, Greydon Quinn deve recuperare e restituire l’inestimabile diamante rosso rubato al tempio di Shiva, in India, e venduto alla Corona britannica. L’unico modo per venirne in possesso è rubarlo a sua volta, e per questo ha bisogno del famoso ladro di Mayfair. Così lo cattura, scoprendo che in realtà si tratta di una giovane donna, lady Viola Preston, caduta in disgrazia dopo la morte del padre. Costei possiede non solo un’intelligenza sopraffina e una bellezza travolgente, che accendono Greydon di desiderio, ma anche la capacità di vedere il passato delle gemme attraverso il tatto. Tuttavia, a turbarla più del diamante rosso sarà il tocco appassionato di quell’uomo…

Il pensiero di Amarilli73

E’ il primo romanzo che leggo di quest’autrice, e dico subito che non mi ha del tutto convinto.

In realtà lei si impegna a mettere molta carne al fuoco, e vi sono vari spunti originali rispetto alle trame classiche: c’è una nobildonna caduta in povertà, dotata del particolare dono della psicometria (ovvero la capacità di interagire con le pietre preziose e di assorbire le loro energie positive o negative, riuscendo a percepire persino i ricordi delle persone che hanno indossato un certo gioiello), c’è un ufficiale britannico con dolorosi segreti familiari alle spalle e che è stato istruito ai piaceri del Kamasutra da una cortigiana indiana, e c’è una vicenda abbastanza movimentata, con un viaggio in giro per l’Europa, da Londra a Parigi ad Hannover e ritorno, con la scusa di rintracciare un diamante rosso su cui grava una maledizione.

Però ho trovato il tutto affrontato in modo estremamente superficiale, con qualche nozione storica inserita tanto per far contenti. I personaggi non scaldano, non fanno passare alcuna emozione, e la storia si chiude senza quasi lasciare traccia (a volte, anche con una certa lentezza narrativa).

— Non ho mai detto di volervi sposare, quindi non vi farò false promesse.
— Non voglio promesse vere o false. Voglio solo onestà.
— Cosa c’è di più onesto della mia proposta?
— Nulla, se pensate che non ci sia altro che il piacere, ma io non la penso così e voi mi offrite solo il vostro corpo — dichiarò Viola, passandogli le mani sulle spalle e quindi sulle braccia. — Per quanto sia magnifico, per quanto sia allettante, a me non basta.

Salvo le scene passionali, che, a prescindere dai protagonisti non incisivi, sono comunque piacevoli nella loro semplicità e nell’assenza di inutili contorsioni e amenità varie. 

Mi piace soprattutto l’idea di questo Quinn stracotto che venera il corpo della sua finta moglie, che siano in carrozza o nel bel mezzo di un furto, e quindi aggiungo una stella solo per questo.

In ogni caso è il primo romanzo di una serie, per cui vedremo se la Marlowe migliorerà nel proseguo.
Amarilli73

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