PENSIERI E RIFLESSIONI SU “TUTTA COLPA DEL VENTO (E DI UN COWBOY DAGLI OCCHI VERDI)” DI VIVIANA GIORGI

Cari lettori,
da oggi sul blog potrete trovare una nuova rubrica, W EWWA, con cadenza periodica variabile, in cui verranno recensite le opere di scrittrici rigorosamente italiane che aderiscono all’associazione EWWA (European Writing Women Association, che raggruppa appunto scrittrici, giornaliste, blogger, traduttrici, editor, e altre figure accomunate in un modo o nell’altro con i settori della scrittura, dell’editoria e della creatività, e di cui anche Amarilli è entrata a far parte). Questo è il nostro piccolo contributo alla promozione della scrittura italiana, femminile e di qualità.

Tutte le recensioni saranno poi rintracciabili attraverso il banner fisso che troverete nella home del blog. Buona lettura!!!

Titolo: Tutta colpa del vento (e di un cowboy dagli occhi verdi)
Autore: Viviana Giorgi
Editore: Emma Books
Data di Pubblicazione: Marzo 2013
ISBN: 9788897669968
Dimensione: 0.99 MB
Formato: EPUB

Sinossi - Sì, ci si sono messi in due, il vento e un cowboy, a combinare questo pasticcio. Proprio un cowboy-cowboy, con tanto di cappello e cavallo di ordinanza, uno scassato pick-up rosso e un paio di occhi verdi come due laghi di montagna. Margherita (Maggie) lo incontra appena scende dall’aereo che l’ha portata negli States. Più che incontrarlo, per la verità, si scontra con lui, e nella involontaria colluttazione che segue gli fa pure un occhio nero. Colpa del cowboy, certo, ma anche del vento fortissimo che per lei è molto peggio di una maledizione. La trentatreenne Maggie Donati scrive romance, è italiana e ha un piano. Un piano scellerato, se per questo. Infatti, nonostante lei sostenga di aver volato per quasi diecimila miglia per passare il Natale con sorella e nipotina, la vera (e segretissima) ragione del suo viaggio nel Wyoming è un’altra, e non di poco peso: vuole un figlio e qualcuno con cui farlo. Perché non un cowboy dagli occhi verdi, allora? Sotto le mille luci colorate di un Natale freddissimo, battuto da un vento incessante e imbiancato da neve e ghiaccio, riuscirà Maggie a portare a compimento la sua missione senza cadere nella trappola dell’amore? O forse vi rinuncerà e tornerà a casa, a Milano, a piangere sulla spalla dei suoi cari amici Nick e Nora Corsi? Già, proprio loro, gli eroi di Bang Bang, Tutta Colpa di Un Gatto Rosso che, nel frattempo, hanno messo su casa e famiglia. 

Dopo l’Alaska di Un Cuore nella Bufera, Viviana Giorgi ci regala un’altra commedia romantica ambientata negli USA, per la precisione a Hope, Wyoming, cittadina dove il tempo sembra essersi fermato: settecento anime in tutto, senza contare i cani, i cavalli e i lupi.

Il pensiero di Amarilli73

Sono arrivata a quest’opera di Viviana Giorgi con un anno di ritardo, e me ne sono davvero pentita…sigh, pentita nel senso che mi sarei potuta deliziare da tempo con la romanticissima storia di Maggie e Mitch, scrittrice di romance lei e cowboy-poliziotto lui, in un paesino sperduto del profondo west, assediato dal vento, dai lupi e dalla neve.

La dolce Maggie ha l’orologio biologico che ticchetta senza pietà e decide di unire l’utile al dilettevole, approfittando di una visita alla sorella trapiantata negli Usa, per irretire un “campione” del posto (uniche caratteristiche richieste: soggetto con buon fisico e assolutamente sconosciuto, facile da trovare e facile da dimenticare) e farsi lasciare un involontario “omaggio” dallo stesso (leggi: il sospirato bimbo).
Giunta in loco, l’intraprendente futura madre scoprirà di avere a disposizione vari potenziali candidati ma di avere qualche difficoltà a portare a termine il progetto: nei suoi sogni, infatti, il futuro bambino le appare con due straordinari occhi verdi, esattamente una copia in piccolo di un fastidioso cowboy con cui si è incontrata-scontrata all’aeroporto e la cui presenza sembra perseguitarla in quel posticino selvaggio. 

Non solo si trovava spiaccicata a terra in un’odiosa posizione tipo pollo alla diavola; ora Maggie aveva un altro e ben più serio problema. Perché, per quanto ci provasse, lo straniero non le appariva come un grasso e sudato lottatore di sumo, ma come l’amante hot, pericoloso e sexy di cui si innamoravano le eroine dei suoi romanzi e, a dirla tutta, lei stessa molto prima di loro.

Non lasciatevi ingannare dalla trama apparentemente semplice: è vero che il lieto fine risulta fin dall’inizio celato tra le righe, ma lo stile ironico dell’autrice riesce a rendere questa novella scoppiettante e piena di brio, trasformando in eventi romantici e parecchio divertenti anche le situazioni più surreali (nella migliore tradizione della commedia rosa con adorabili protagoniste finto-svampite).

E poi una stellina in più va data per aver regalato ai lettori un personaggio come Mitch, il quale, sebbene non rientri in linea teorica nei canoni di donatore ideale di Maggie (visto che lei ambirebbe a qualcuno meno devastante: “come un bicchiere d’acqua di fonte, non come una coppa di champagne ghiacciato. Deve dissetare, non inebriare.”), si posiziona invece a pieno titolo in quella schiera di personaggi maschili - rudi e teneri al contempo - che ho personalmente sempre apprezzato.
Amarilli73

2 commenti:

  1. Che bella recensione Amarilli, e non ti avevo neppure ringraziata?
    Imperdonabile da parte mia.
    Grazie!

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