Teaser Tuesday (118)

Buon martedì sera con la Rubrica settimanale Teaser Tuesdays, ideata da MizB del BlogShould Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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Per questa settimana il teaser è tratto da questo romanzo che ho giusto iniziato a sfogliare in pausa pranzo:

Amy Harmon
I cento colori del blu
Newton & Compton
ISBN 978-88-541-6249-5
Pagine 384 
Euro 9,90
Anagramma n. 246

Sinossi:
Tutti a scuola conoscono Blue Echohawk. Abbandonata da sua madre quando aveva solo due anni, Blue non sa se quello sia il suo vero nome né quando sia davvero il suo compleanno. Ma ha imparato a fuggire il dolore con atteggiamenti da ribelle: indossa sempre vestiti attillatissimi e un trucco pesante. E soprattutto il sesso è il suo rifugio, un gioco per dimenticare tutto, per mettere sotto chiave le sue emozioni. A scuola poi è un caso disperato. Eppure il suo nuovo insegnante di storia, il giovane Darcy Wilson, non la pensa così: Darcy crede in lei, e sa che Blue ha bisogno di capire chi sia prima di trovare un posto nel mondo. E così la sprona a guardarsi dentro e a ripercorrere il passato, a scrivere la sua storia, a dar voce alle sue emozioni. Tra i due nasce una grande amicizia, e forse, a poco a poco, qualcosa di più: un sentimento forte, travolgente, a cui ciascuno dei due tenta in tutti i modi di resistere…

Quando fu interrogata, la receptionist dichiarò che la stanza non era stata 
affittata perché aveva il condizionatore rotto. Nessuno entrava o usciva da 
quella camera da più di due giorni. Avevano chiamato un tecnico, ma la 
riparazione non era certo una priorità. Nessuno sapeva come avesse fatto quella 
donna a entrare nella stanza, ma di certo non si era fatta registrare né aveva usato 
una carta di credito per pagare il soggiorno. Inoltre non aveva documenti con 
sé. P urtroppo – e questo avrebbe reso più difficili le indagini − era morta da 
almeno due giorni, e quello non era un albergo che inducesse la gente a fermarsi 
a lungo. Lo Stowaway si trovava lungo l’ autostrada appena fuori città, e 
chiunque potesse aver visto o sentito qualcosa, la notte in cui lei era morta, era 
già lontano. 
Quando l’ agente Moody riuscì a tornare a casa, quella sera alle otto, non si 
sentiva certo meglio, e non erano ancora riusciti a identificare la donna trovata 
morta, che aveva con sé solo qualche effetto personale di poco conto. Aveva una 
brutta sensazione, e non per colpa dei burritos.

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