Pensieri e Riflessioni su "L'ultima volta che ti ho detto addio" di Cynthia Hand
L'ultima volta che ti ho detto addio
di CYNTHIA HAND
Editore: Harlequin Mondadori
Collana: hm
Data di Pubblicazione: Giugno 2015
ISBN: 8869050203
ISBN-13: 9788869050206
Un romanzo dolce amaro per chi ha voglia di leggere qualcosa
che arrivi dritto al cuore.
di CYNTHIA HAND
Editore: Harlequin Mondadori
Collana: hm
Data di Pubblicazione: Giugno 2015
ISBN: 8869050203
ISBN-13: 9788869050206
Lexie Rigs è un genio della matematica tutto per lei è rigorosamente razionale, così quando inizia a percepire in casa segni della presenza del fratello - da poco scomparso - non riesce a confidarsi con nessuno.
Di certo non lo può dire a sua madre, già convinta che Tyler sia con loro. Non può raccontarlo alle amiche nerd come lei, perché la prenderebbero per pazza. Non può lasciarselo scappare nemmeno con il suo psicanalista: non vuole certo finire imbottita di farmaci.
Alla fine, lo confida alla vecchia amica e vicina di casa, Sadie, che non si scompone minimamente di fronte a quell'assurdità,e anzi la aiuta a capire che cosa potrebbe volere Tyler da lei, se davvero si trattasse di lui.
Inizia così per Lexie una sorta di viaggio nelle ultime ore del fratello, e ogni tassello del mistero che circonda la sua morte trova piano piano il suo posto. Così Lexie capisce che un fantasma non deve per forza essere vero per impedirti di andare avanti. E ora è il momento di andare avanti.
Il mio pensiero:
In tanti mi chiedono sempre perché io legga spesso romanzi
che, già dalla sinossi, promettono lacrime a fiumi.
Perché in un certo senso sono letture catartiche, secondo
me. Rispondo così che la vita è fatta di momenti belli, sereni, felici,
spensierati ma anche di fasi più tristi. E sicuramente, tutti, almeno una
volta, si trovano a fare i conti con la dura realtà della vita. Quindi, quando
io leggo il dolore di un personaggio, a volte è come se mi immedesimassi in lui
e riuscissi a liberarmi di qualche lacrima trattenuta e magari anche a trovare
un po’ di consolazione quando sento la storia vicina al mio vissuto.
Visto la premessa, avrete già capito che questo romanzo mi
ha fatto versare proprio qualche bella lacrimuccia, soprattutto sul finale,
sebbene io, per fortuna, non abbia avuto la disgrazia di perdere un fratello.
Il tono che mantiene il romanzo per la sua intera durata è piuttosto triste visto che alterna il racconto della quotidianità della
sorella di Ty a pochi mesi di distanza dalla sua morte, a pagine di diario
scritte ricordando i momenti passati con lui.
Tutto questo dolore che permea la storia ha un senso,
solo che dovrete arrivare al finale per scoprirlo.
Alexis, la protagonista, non può essere identificata con
l’autrice stessa, ma se avete seguito il Blogtour per la presentazione del
romanzo, vi ricorderete che anche Cynthia Hand versò molte lacrime per la
perdita del fratello morto suicida. Così, è come se in un certo senso l’autrice
avesse voluto scrivere questo libro per aiutare quei lettori con un’esperienza
di dolore simile alle spalle.
La vita di Lex, un promettente genio della matematica,
procede spensierata: ha diciotto anni, un’ottima carriera scolastica che le
permetterà di andare al MIT – la prestigiosa Università Matematica americana e
sta vivendo il primo grande amore. Purtroppo i genitori hanno deciso di
separarsi e quello che risentirà maggiormente di questa decisione sarà il
fratello di Lex, Tyler, di due anni più giovane di lei. A distanza del primo
tentativo di suicidio per aver assunto un’intera confezione di un farmaco da
banco, Ty ci riproverà ancora a distanza di mesi con il fucile del padre.
Purtroppo questo sue secondo gesto estremo andrà a buon fine, lasciando dietro
di sé un’ampia scia di dolore, che ricadrà maggiormente su Lex (che si isolerà
dal mondo rinunciando anche all’amore) e sulla madre (che si rifugerà
nell’oblio dell’alcol). È vero che solo il tempo può lenire il dolore?
A lettura conclusa mi sento di poter dire che è un buon
libro. Certo, magari non una lettura leggera e spensierata da vacanza sotto
l’ombrellone ma, letto in un momento particolare, sa regalare tante emozioni e può
anche essere di grande aiuto.
La tematica del suicidio è sempre qualcosa di difficile
trattazione ma l’autrice ha saputo destreggiarsi molto bene tra le pagine regalando
ai protagonisti e a noi lettori un degno ed accettabile finale.
Morire
È un’arte, come ogni
altra cosa.
Io lo faccio in modo
eccezionale.
Io lo faccio che
sembra l’inferno.
Io lo faccio che
sembra reale.
La morte è tutto
intorno a noi, dovunque posiamo lo sguardo, qui ogni secondo si uccidono
mediamente 1,8 persone. Semplicemente non prestiamo attenzione, finché, un
giorno, lo fa qualcuno che conosciamo bene.
Stefania |
tematica forte
RispondiEliminaSì, ma per fortuna l'autrice ha un "tocco" delicato.
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