Pensieri e riflessioni su "DANZA D'AMORE PER PRINCIPIANTI" di Rossella Calabrò

Titolo: Danza d'amore per principianti
Autore: Rossella Calabrò
Collana: LOVE
Editore: Emma Books
Uscita: 3 giugno 2015
Prezzo: 4,99 euro

Trama - Il mio nome è Sancho e sono un neurone della pancia. Eh sì, perché oltre al cervello nella testa, esiste anche un secondo cervello che si trova appunto nell’intestino. E io abito proprio lì, nella pancia di una tipa, un po’ nevrotica ma simpatica, che si chiama Margherita. Siamo più di cento milioni di neuroni, quaggiù, e siamo noi che sentiamo, che intuiamo, che influenziamo le decisioni del nostro collega lassù ai piani alti. Lui, il cervello cranico, ha finto di essere l’unico con un po’ di sale in zucca per centinaia di anni, finché finalmente gli scienziati si sono accorti della nostra esistenza. E sapete perché ci hanno messo tutto questo tempo? Perché gli scienziati sono quasi tutti uomini. Le donne, di avere un cervello anche nella pancia, lo hanno sempre saputo. Comunque, passo subito alla storia che mi hanno incaricato di raccontarvi: è una storia d’amore e di danza (del ventre, naturalmente). Romantica, e un pochino magica. E anche un po’ da ridere, perché gli amori senza risate sono amori incompleti.


L'AUTRICE
Rossella Calabrò è autrice e blogger ("Il blog delle Matrigne" per vanityfair.it e "Colibrì, il blog di libri di Rossella Calabrò"). Ha una rubrica, "L'identitic", sulla rivista Glamour, dove racconta con ironia gli uomini e i loro tic. Tra i libri pubblicati: Di matrigna ce n'è una sola (Sonzogno), Il tasto G e la trilogia ironica best seller Cinquanta sbavature di Gigio (Sperling&Kupfer), oltre a Perché le donne sposano gli opossum? e Facebook per romantiche (Emma Books).
Ama moltissimo il pandoro, i gatti, dormire, leggere, giocare. Amerebbe tanto anche la danza del ventre ma, diciamocelo, è proprio negata.

Il pensiero di Amarilli73


Sono gente strana, i bignè: fuori, ruvidi e un po' cisposi, con quei bitorzoli e quelle crepe che li fanno assomigliare alla faccia rugosa di uno gnomo. ma poi, se si raggiunge il loro cuore, se si aprono in un sorriso, ecco lì la crema, la dolcezza, il velluto e la seta.

Un libro dedicato alla vita, delicato come un rametto di gelsomino e tenace come una piantina che con le sue radici affonda nella terra e cresce, e cresce, su un terrazzo di Milano che sembra dividere ma in realtà unisce due appartamenti, ovvero due anime stralunate che stanno ancora facendo conoscenza (per quanto siano madre e figlia).
La Calabrò coglie al volo la scusa di narrarci le peripezie esistenziali e le incertezze di Margherita, per tuffarci dentro a un turbinio di scelte ed emozioni, per giocare con noi con gli stereotipi che ci girano intorno, per  parlarci di madri CruDelia, di fidanzati codardi, di uomini che dalle donne sono in continua fuga (dal padre al figone da sogno, atteso per anni e costantemente irreperibile) e per offrirci qua e là (ben nascoste ma ci sono!) le sue ricette per affrontare il quotidiano, ovvero l'inevitabile, ovvero questa complicatissima esperienza (maturare/amare/trovare qualcuno che ci ricambi) che nessuno riesce a decifrare e a spiegare agli altri.

Perché è la paura di cadere che ci a cadere davvero. 
E questo pensiero, Margherita lo mise tra quelli con l'iniziale maiuscola.

Se poi considerate che il tutto è filtrato attraverso il particolarissimo POV di un neurone della pancia e che persino Mino il gelsomino (anzi, tutti i gelsomini del mondo) nei momenti clou entrano in scena per lanciare messaggi silenziosi, capirete perché questo è un libro pazzerello, solo apparentemente lieve, in certi punti sottilmente amarognolo, che deve essere letto per fare un passetto avanti nella vostra visione delle cose. Quindi anche per risvegliare i vostri personali neuroni panciottini, sensibili e poco considerati.
E quando lo avrete finito, forse, vi verrà voglia di danzare...

Anche perchè, in fondo bisogna guardare l'universale, non il particolare. E l'universale è che tra quest'uomo e questa donna vibra un amore, mi sembra, davvero speciale. Mentre, il particolare, è solo un'incomprensione, un qui pro quo, una certa contingente sfiga, insomma.
Amarilli73

1 commento:

  1. l'ho letto e apprezzato anche io! Una piacevole sorpresa questo libro, filosofia e humor

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