Pensieri e Riflessioni su "Tutte le volte che ho scritto ti amo" di Jenny Han

Tutte le volte che ho scritto ti amo
Jenny Han
Editore: Piemme (1 settembre 2015)
Collana: Freeway
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8856644320
ISBN-13: 978-8856644326

"Io adoro conservare le cose. Non cose importanti, come i documenti, i risparmi o la biodiversità. Sciocchezze e oggetti inutili. Nastri per capelli. Lettere d'amore. Le tengo in una cappelliera verde acqua. Non sono lettere d'amore che mi hanno scritto, perché non ne ho. Sono lettere che ho scritto io. Ce n'è una per ogni ragazzo che ho amato: cinque in tutto." Lara Jean non ha mai apertamente dichiarato di essere cotta di qualcuno. Quello che fa è scrivere a ciascuno dei ragazzi di cui si è innamorata una lettera, che poi imbusta e custodisce gelosamente in una vecchia cappelliera. Un giorno, però scopre che tutte le lettere sono state spedite... e all'improvviso la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.

Il mio pensiero:
Questo è uno dei rari casi in cui ho dovuto prendermi qualche giorno per riflettere sul libro prima di stendere la mia opinione, perché ero in dubbio se consigliarlo o meno.
Ed alla fine, sentendomi un po’ come un giudice di X Factor, dico “SI”.
Sì, mi è piaciuto. Non è una lettura da scartare e mi sento anche di consigliarla, però con alcune precisazioni.
Forse mi aspettavo qualcosa di diverso, ma tenendo conto che è un romanzo indirizzato a giovani lettori, appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 14 e i 16 anni, è un buon libro.

Un lettore più maturo si aspetta magari qualcosa di meno infantile… ma ripensando ai primi amori adolescenziali, e mettendomi nei panni di una ragazzina di quell’età (ricordando i miei primi e imbranati amori), direi che ha centrato in pieno quello che potrebbe accadere veramente a dei giovani studenti al terzo anno della scuola superiore (o almeno spero che sia ancora così anche in questi tempi moderni).

Ciò che mi lascia perplessa invece è la presenza nel testo di errori grammaticali, di sintassi o refusi.
Chiudendo un occhio sul classico errore dell’h, che va nel verbo avere e non nelle preposizioni, diverse frasi scorrono un po’ forzatamente… credo per via di refusi. Insomma, sotto questo punto di vista, si poteva fare meglio.

Il libro ha per protagonista una ragazzina sedicenne, Lara Jean, che si trova a prendere in mano le redini della famiglia al momento della partenza della sorella maggiore per la Scozia.
Purtroppo la madre, coreana, morì qualche anno prima ed il padre, comunque buono e affettuoso, è spesso impegnato per lavoro (è un ginecologo), ecco perché fino ad allora la sorella maggiore era il punto di riferimento della famiglia.
La sorella più piccola, Kitty, ha solo nove anni ed è la beniamina e la mascotte del romanzo. 
Insomma, la classica famiglia da telefilm per famiglia.

Lara Jean ha un suo modo particolare per voltare pagina in amore: scrive delle lettere al ragazzo di cui si era innamorata ma che vuole dimenticare, con tanto di busta recante l’indirizzo dello stesso, ed anziché spedirle le custodisce nella sua cappelliera. Scrivere queste lettere, mettere nero su bianco i sentimenti, e tenere questa carta ben custodita nel suo personale scrigno, è un gesto scaramantico per chiudere ufficialmente una storia d’amore. Peccato che i destinatari non sappiano nemmeno che lei fosse stata innamorata di loro… almeno fino a quando qualcuno decide di spedire tutte le sue lettere…
E qui viene il bello perché sicuramente tre lettere finiscono nelle mani del destinatario corretto.
Riceveranno la missiva sia il suo vicino di casa, Josh, di cui Lara Jean è ancora segretamente innamorata, nonché ex fidanzato di Margot, che Peter, il ragazzo del suo primo bacio.
Per una ragazzina così giovane una bella gatta da pelare… Come si comporterà la nostra protagonista per riparare il danno?

Mi avvicino e lo bacio. Lui comincia a passarmi le dita tra i capelli ed è così bello che resto inebriata. È meglio di quando ti lavi i capelli dal parrucchiere. Gli accarezzo la schiena scendendo lungo la spina dorsale. Peter rabbrividisce e mi attira a sé. La schiena di un maschio è diversa da quella di una femmina: è più muscolosa, più solida.
Tra un bacio e l’altro, Peter mi dice: «È scattato il coprifuoco. Sarà meglio che torniamo dentro».

Ripeto che la trama è molto dolce e carina: una bella idea originale e fuori dai soliti schemi. Nessun dolore che lacera i personaggi, nessuna malattia terminale pronta a far versare lacrime ai lettori, nessun belloccio tormentato e palestrato. Solo semplici ragazzini alle prese con l’amore e la quotidianità. Ragazzini che ancora pensano e agiscono da ragazzini e si emozionano per i primi baci, le prime carezze e le cose semplici.

Avevo già letto la precedente trilogia di questa autrice, che mi aveva colpita proprio per la capacità di offrire ai lettori qualcosa di diverso e delicato, e ho riscontrato anche in questo romanzo lo stesso identico ed inconfondibile stile. L’inizio un po’ lento e noioso, ti porta poi però ad affezionarti ai personaggi ed a esser curiosi di scoprire il finale. 
Pertanto consigliato, ma ad un pubblico molto giovane e soprattutto a chi non si fa infastidire dai refusi.
Stefania

6 commenti:

  1. Eh, però proprio perchè è rivolto a lettori giovani, l'italiano deve essere corretto :( !!!!

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  2. Niente di che, ma carino. Sì.
    Anch'io, purtroppo, ho notato più di qualche grave refuso.

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  3. io l'ho iniziato ma sto faticando... non demordo

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    1. All'inizio ho dovuto alternarlo anche io con un altro romanzo... fatica ad ingranare... Poi però migliora ;)

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