Teaser Tuesday (175) - "Deathdate" di Lance Rubin

Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesday, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 
1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.
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Deathdate
di Lance Rubin
De Agostini Young Adult

NON PRENDERE IMPEGNI PER DOMANI. HAI UN APPUNTAMENTO CON LA MORTE. 

La probabilità statistica dell’amore a prima vista
Vi siete mai chiesti come sarebbe un mondo in cui tutti conoscono la data precisa della propria morte? Un mondo in cui nessuno ha più niente da vincere o da perdere? Questo è il mondo di Denton Little, diciassette anni e un’unica certezza. Morirà la notte del ballo scolastico. La sua vita è sempre stata piuttosto normale, ma - ora che mancano solo due giorni alla fine - Denton sente di non avere più tempo da sprecare. In meno di quarantotto ore vuole collezionare più esperienze possibili, come la prima sbronza o la prima volta. Ma le cose si complicano quando Denton incontra uno strano tizio che dice di avere un messaggio da parte della madre, morta ormai da molti anni. All’improvviso le ultime ore di Denton si trasformano in una corsa contro il tempo, una disperata ricerca della verità, e forse di una via di uscita.

È un livido rossastro-bluastro-violaceo, a forma di macchia di Rorschach. Mi sento mancare il respiro.
    Sembra che abbia sbattuto molto forte contro un tavolo o una scrivania, ma non ricordo che sia successo niente del genere. Forse ieri sera, durante il Festival della Vodka. Ma a un esame più attento non sembra un livido normale: è costellato di puntini scarlatti. «Va tutto bene, va tutto bene» mi dico, e lo strofino senza aspettarmi davvero che cambi qualcosa.
    Invece qualcosa cambia. I puntini rossi si muovono sulla coscia in perfetta sincronia, come la rotazione dei giocatori in una partita di pallavolo. Premo di nuovo, incantato da questo touch screen che mi ritrovo sulla pelle. Spingo un po’ più forte con le dita, cercando di provocare dolore: se fa male, riuscirò a convincermi che è solo un livido un po’ strano.
    Ma non fa male.
    Il panico mi assale.
    Se non è un livido, allora probabilmente è il primo sintomo di una malattia del sangue che, già in questo momento, sta sferrando un attacco concertato in tutto il mio corpo, sta portando avanti un’azione di disturbo, insomma mi sta uccidendo.

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