Teaser Tuesday (173) - "9 giorni" di Gilly Macmillan

Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesday, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 
1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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9 giorni
Gilly Macmillan
Newton & Compton
In uscita il: 08/10/2015
€ 4,99
eBook € 4,99

Rachel Jenner è sconvolta e in preda al panico: suo figlio Ben, di soli otto anni, è scomparso, e lei non sa come affrontare questa tragedia. Inoltre, a peggiorare la situazione, ci sono gli obiettivi della stampa e le telecamere delle TV che la seguono ovunque vada. È vero, ha commesso una leggerezza: ha perso per un attimo di vista Ben e lui è sparito, perciò tutto il Paese ora pensa che lei sia una madre terribile e che vada condannata. Ma che cosa è successo veramente in quel tragico pomeriggio? Stretta fra il dramma di aver perso suo figlio, le indagini della polizia sempre più serrate e la pubblica gogna dei media, Rachel deve affrontare un’altra agghiacciante realtà: tutto quello che sa di sé e dei suoi cari si rivelerà una gigantesca bugia. E non c’è più nessuno, nemmeno nella sua famiglia, di cui la donna possa fidarsi.
Il tempo stringe e forse il piccolo Ben potrebbe essere ancora salvato, ma l’opinione pubblica ha già deciso. E tu, da che parte stai?

La sua voce si innalzò sopra tutti gli altri rumori e i movimenti nella stanza, come fosse una piuma ostinata trasportata dal vento. Calamitò l'attenzione generale. Tutti gli occhi si fissarono di nuovo su di me. Mi guardai le mani, e un palmo era sporco di sangue, macchie rosse come inchiostro, che rivelavano il contorno delle impronte digitali sul pollice e su altre due dita. Con la mano pulita toccai il taglio sulla fronte. Era umido. L'avevo fatto sanguinare quando mi ero grattata.
«Portatemi via di qui», sussurrai a Zhang. Parlai a denti stretti, ma mi ero dimenticata che i microfoni erano accesi; la mia voce risuonò forte e insistente.

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