Pensieri e riflessioni su "MAGIA D'AMORE" di Mary Balogh

Autore: Mary Balogh
Titolo: Magia d'Amore
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi - Perle n. 14
Uscita: settembre 2015


MAGIA D’AMORE (A Certain Magic) è una delle prime opere di Mary Balogh, celeberrima autrice di oltre settanta romanzi storici, per la maggior parte di ambientazione Regency.

Trama - La deliziosa, giovane Alice Penhallow e l’affascinante Piers Westhaven, futuro lord Berringer, entrambi vedovi senza figli, sono amici fin dall’infanzia. Piers è per Alice un compagno divertente, Alice è per Piers una confidente preziosa, soprattutto ora che sta cercando nuovamente moglie. Alice è felice di elargire consigli sulla giovanissima, ma estremamente voluttuosa, Cassandra Borden, sulla quale è caduta la scelta dell’uomo. Ed è solo quando Piers sta per fare la sua proposta che Alice si rende conto di provare per lui qualcosa di più dell’affetto, di desiderarlo in modi che vanno ben oltre il decoro, a un passo dallo scandalo…

Il pensiero di Amarilli73

“Cos’è l’amore, allora? Dammi la tua opinione, Allie.” 
“Ebbene, è anche attrazione fisica, naturalmente” rispose lei. “Ma non solo. Se solo fosse una questione di bellezza, cosa accadrebbe quando una coppia invecchia? Nell’amore entrano anche stima e rispetto reciproco, vicinanza, condivisione delle idee e un’amicizia così profonda da superare ogni ostacolo.” 
“Tutto qui? Non c’è altro?” le chiese Piers, sorridendole anche se Allie aveva chinato la testa. 
“Sì, c’è molto altro, ma è impossibile descriverlo a parole” affermò lei a bassa voce. “La definirei... una certa magia. E poi, molto importante, ci dev’essere fin dall’inizio la determinazione a rendere l’altro felice, ad anteporre la gratificazione e la gioia di chi sta accanto alla tua.” 
“Allie, buona parte del mondo sarebbe ancora scapolo o nubile se ci si basasse solo su questi principi.”

Alice, Web e Piers sono cresciuti insieme.
Poi i primi due si sono sposati e Piers ha dovuto accettarlo. Per tutte tre sono arrivati i lutti, le tragedie, le separazioni. Ma prima che ciascuno riprenda a vivere tra le braccia di qualche estraneo, il destino concede ad Alice e a Piers un’ultima incredibile possibilità.
In questo romanzo la Balogh mette al centro non una coppia di giovanissimi sognatori, ma due vedovi che hanno già sofferto e si sono induriti, facendosi smaliziati oppure non più illusi – a seconda di come si guardi la cosa – rispetto a quel mistero indecifrabile che continua ad essere l’amore.
E’ molto interessante, a tale proposito, il dialogo che hanno i due sull’idea del matrimonio. In un’epoca di matrimoni combinati, dove si soppesano titolo, patrimonio e rendite future, Alice si spinge a parlare di “magia”, anche se poi persino lei non può dire di aver davvero toccato la felicità.
Non so per gli altri, ma io ho percepito un costante velo di tristezza in questa storia; magari non è evidente, però c’è un tocco amaro. 
E’ uno degli aspetti che adoro nella scrittura baloghiana: parlare di sentimenti, di passioni, regalare un lieto fine senza dimenticare l’anima, i ricordi, il passato. Ciò che è stato e non potrà più essere.
(Adesso smetto, perché questa recensione sta diventando più straziante di quanto non sia il libro in sé.) 
Amarilli73



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