Pensieri e Riflessioni su "E all’improvviso sei arrivato tu" di Hélène Battaglia

E all’improvviso sei arrivato tu
Hélène Battaglia

La vita è bella perché fatta di imprevisti. 
Ava, brillante trentasettenne, con una avviata carriera di reporter e una fantasticafamiglia che la circonda di amore, sente l’irrefrenabile desiderio di allontanarsi per qualche tempo dalla sua vita perfetta. 
Ma cosa c’è dietro quella sfrenata voglia di cambiamento che, da mesi ormai, l'ha assalita, e che non riesce a placare? Cosa potrebbe mai desiderare di più di quanto il destino le abbia già regalato? A offrirle una via di fuga temporanea per tentare di superare, da sola, questa piccola e insospettabile crisi esistenziale, è un'improvvisa e irrinunciabile opportunità di lavoro. Con il cuore stretto, ma convinta di fare la cosa giusta, Ava vola oltreoceano, nella Grande Mela per realizzare un reportage sul museo dell'immigrazione di Ellis Island.
Ma quello chedoveva essere solo un viaggio di lavoro di 3 settimane e una pausa di riflessione dai suoi affetti, si trasformerà per Ava in un percorso formativo che la porterà sulle tracce del suo passato.
E all’improvviso sei arrivato tu è un romanzo intenso e coinvolgente, un road trip storico-sentimentale avvincente in cui tutto può succedere. Come nella vita.

Il mio pensiero:
Se avete amato Hope, protagonista dei primi due romanzi dell'autrice Helene Battaglia, Appuntamento al Ritz e Una promessa di felicità, di certo apprezzerete anche Ava, personaggio chiave di questa nuova avventura.

Ava, grande reporter di fama internazionale, è una di quelle donne moderne che pare essere riuscita a conciliare nel migliore dei modi carriera e affetti, e come se non bastasse è sposata con Sven, l'uomo dei sogni di qualunque donna, fighissimo vichingo danese con il quale ha dato alla luce il piccolo Thor. La famigliola vive in una bellissima casa di legno e vetro nella periferia di Copenaghen.

In un certo momento della sua vita così noiosamente perfetta, Ava attraversa un periodo di crisi esistenziale che anticipa i fatidici quarant'anni e che le fa desiderare di trascorrere qualche momento lontano dalla routine quotidiana, per cambiare aria.
Come per magia, il suo desiderio viene esaudito, e uno dei caporedattori per cui lavora da freelance, le propone di trascorrere tre settimane a New York per realizzare un reportage sul museo dell'immigrazione di Ellis Island, un isolotto che costituì la prima tappa per oltre quindici milioni di immigrati, che a fine Ottocento, partivano dalle loro terre sperando di stabilirsi negli Stati Uniti.
È proprio da questo luogo intriso di memorie e sentimenti, che inizia l'avventura della nostra cara protagonista.
Durante il suo lungo viaggio, incontriamo altre personalità di grande spicco che aiuteranno Ava a scoprire la verità su qualcosa che inaspettatamente la terrà impegnata per tutta la durata della sua permanenza negli States,
Tra gli altri, da nominare l'affascinante Mister Montgomery Glenn, direttore del museo di Ellis Island e la simpatica Courtney, ragazza laureanda in storia dell'immigrazione presso la celebre NYU, nonché assistente di Montgomery.

Molto bella l'idea di presentare un luogo quale Ellis Island, così antico, ma così moderno se si pensa ai fatti di cronaca contemporanea.
La storia di un'immigrazione che esiste da sempre e che in modi diversi viene vissuta e raccontata.
Ancora un po' utopica invece la descrizione di questi personaggi così perfetti e immacolati a cui difficilmente si può credere, ma grande fonte d'ispirazione per i sogni di ciascuno di noi.
Una lettura veloce, dalla scrittura funzionale e lineare, che ad ogni modo mi sento di consigliare assolutamente, per rivivere tracce di un passato lontano e sognare un po' con i nostri amati personaggi.
Stefania

Nessun commento:

Powered by Blogger.