Pensieri e riflessioni su "DUE CUORI IN FUGA" di Mary Balogh

Autore: Mary Balogh
Titolo: Due cuori in fuga
Serie: Survivors'club, #3
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Emozioni n. 39
Uscita: Giugno 2015
Formato: digitale e cartaceo

Trama: Sopravvissuto alle guerre napoleoniche, sir Benedict Harper si sforza di andare avanti, sebbene profondamente segnato nel corpo e nello spirito. Non si aspetta di ritrovare la speranza nella bellissima donna che ha quasi travolto con il proprio cavallo. Provata dal lungo periodo di sofferenze e dalla morte del marito, Samantha McKay decide di rifugiarsi in Galles per sottrarsi al controllo dei parenti, e Ben si offre di accompagnarla. Complice la vicinanza imposta dal viaggio, nasce tra loro un’intensa attrazione. Ma cosa può offrire a una donna un uomo così lacerato nell’anima? Ed è possibile, per una donna ferita nel cuore, amare ancora?

DUE CUORI IN FUGA (The Escape) è il terzo romanzo della serie Survivors’ Club, che racconta le storie di un gruppo di uomini e donne rimasti gravemente feriti nel corso delle guerre napoleoniche.
I romanzi precedenti della serie, con LA PROPOSTA (The Proposal) e LA LUCE DELL’AMORE (The Arrangement) – sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Emozioni – nr. 17 e 31 rispettivamente.

Il pensiero di Amarilli73

Si issò in piedi, consapevole di avere i suoi occhi puntati addosso. Avrebbe preferito non doversi trascinare fuori dalla stanza con la consueta goffaggine davanti a lei. "Sapete, abbiamo qualcosa in comune" le disse, fermandosi all'improvviso prima di raggiungere la porta. "Anch'io voglio ballare. A volte è ciò che desidero di più nella vita."

Questa nuova saga della Balogh è davvero molto bella.
Non ci sono grandi famiglie e lord affascinanti come nei Bedwyn, ma ogni volume presenta una coppia con personalità accattivanti, dove il fascino è dato dalla loro normalità. Anzi. Dalla loro anormalità.
Dopo il reduce traumatizzato e quello rimasto cieco, ecco Benedict (Ben), reso storpio dalla brutalità della guerra. Sono passati quasi sei anni, e forse lui ormai si è rassegnato a vivere un’esistenza in tono minore, senza poter più esprimere grandi desideri (danzare, ad esempio), finchè il fortunoso incontro con una giovane vedova, tenuta reclusa in casa da parenti troppo bigotti, gli apre un nuovo mondo di possibilità davanti.
Come al solito, la Balogh non ha bisogno di grandi colpi di scena o di chissà che avventure rocambolesche.
Tutto si sviluppa con lentezza, ma in modo inesorabile, verso un destino che sappiamo essere sicuro e che però questa scrittrice ci fa agognare pagina dopo pagina, facendoci struggere impazienti.
Nel complesso un romanzo quasi perfetto: le ricche origini di , calate sul più bello, mi sono sembrate troppo forzate. Come dire, il nonno giusto al momento giusto.
Però tutto il resto è all’altezza del superbo stile baloghiano.
Amarilli73

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