"Di me diranno che ho ucciso un angelo" di Gisella Laterza


GISELLA LATERZA
Di me diranno che ho ucciso un angelo
Rizzoli Editore


240 pagine
Genere: fantasy/realismo magico.
Nelle librerie dal 15 maggio 2013

La presentazione di Mario Lodi
Di me diranno che ho ucciso un angelo è la metafora della ricerca del senso della vita, che gli adolescenti vivono con difficoltà.
 È un romanzo pieno di emozioni e di personaggi, che certamente riuscirà a “svegliare” i giovani. Gisella Laterza è già una scrittrice capace di esprimere con uno stile personale la sua visione dell’esistenza. Gisella deve continuare così, con sincerità, il racconto della sua esperienza. Grazie per il dono di una bella e vera lettura. [Mario Lodi]

Il romanzo
A volte gli angeli cadono. Precipitano dalle loro altezze e sono costretti ad adattarsi a un mondo che non è il loro. Del nostro, di mondo, non capiscono molto: tutto è mistero ai loro occhi, soprattutto le varie forme che assume l'amore. L'angelo di questa storia è innamorato di una demone, di ciò che lo attrae e lo respinge, e nell'inseguirla finisce sulla terra. Aurora, una sedicenne di ritorno da una festa, lo incontra all'alba su un tram. Lei è un po' brilla, lui decisamente strano. Comincia a raccontarle la sua storia, e Aurora lo ascolta incredula, sempre più presa da questa strana creatura innocente e pericolosa...

Dal romanzo
«La donna aprì il libro, indicò qualcosa e disse: “A” poi lo guardò. L’angelo non capì. Lei indicò di nuovo il segno e disse: “A” e lo guardò ancora. Lui riuscì a capire. Aprì la bocca e riuscì a ripetere: «A.»
Gli occhi della donna si illuminarono: “La tua voce. È così bella. È musica. Ti prego, parlami ancora.”
L’angelo non capì, ma capì quando gli indicò la lettera b e gli fece dire: “B” e quando gli indicò la parola “porta”, gli indicò la porta della propria casa e gli fece dire: “Porta.”
Prima di imparare a vivere, l’angelo capì che avrebbe dovuto imparare a leggere.
Forse qualcuno potrebbe sorridere di questo.»

Gisella Laterza ha 21 anni, studia Lettere moderne all’Università di Pavia e coltiva la scrittura da sempre. A sedici anni ha scritto la prima redazione di questo romanzo, su cui ha poi lavorato fino alla sua pubblicazione. 

2 commenti:

  1. Un romanzo che mi ha stupito per la sua grazia, per la costruzione di personaggi che rimangono dentro. Una bella fiaba per adulti. Grazie.

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    1. Sto per intraprenderne la lettura. Mi ha colpito infatti fin da subito la grazia e la delicatezza. A breve leggerete la recensione. Grazie a te per essere passato!

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