Anteprima giugno: "Sherlock Holmes e il vampiro di Whitechapel" di Dean P. Turnbloom
Dean P. Turnbloom
Sherlock Holmes e il vampiro di
Whitechapel
Baker Street Collection 2
Delos Books
Delos Books
Giugno 2013
Pagine 246 Euro 14,90
ISBN 9788865304082
Un’indagine del più grande detective di
tutti i tempi alle prese con un inedito Jack lo squartatore.
Approvato dalla Conan Doyle Estate
Il più famoso Consulting Detective
dell'Inghilterra vittoriana è sulle tracce del peggior serial killer che Londra
ricordi: Jack lo Squartatore. Ma in Sherlock Holmes e il Vampiro di
Whitechapel, Jack è un vampiro e Holmes si rifiuta di crederlo rischiando la
disfatta più totale, mentre i due si sfidano a duello in questo romanzo
incantevole e originale.
Gli appassionati di Sherlock Holmes, gli
affezionati lettori di Jack lo Squartatore e gli amanti dei vampiri alla Bram
Stoker, troveranno sicuramente qualcosa da amare in questo romanzo storicamente
attento e ricercato, che mescola con coraggio e abilità generi differenti che
in questo libro si sposano alla perfezione.
Dean P. Turnbloom, nato nel
1954, settimo figlio di un minatore di carbone del sud dell’Indiana, si arruola
nella Marina degli Stati Uniti nel 1973, dove presta servizio per trent’anni. È
durante il periodo che passa in Marina che conosce e sposa una bella ragazza
californiana, Nanette, che sarà madre dei suoi tre figli.
Turnbloom è anche l’autore di una serie
di libri pubblicati dalle Edizioni Pelican, intitolati “PRIZEWINNING POLITICAL
CARTOONS” con edizioni stampate nel 2008, 2010, 2011 e nel marzo 2012. Oltre a
questo, suoi racconti sono stati pubblicati dagli editori L&L Dreamspell e
Death Head Grin. Turnbloom risiede attualmente nel sud della California con
quella che da 34 anni è sua moglie, tre figli, due nipoti, quattro cani, due
gatti e un uccello (non tutti nella stessa casa).
Holmes
tirò fuori la sua pipa dal taschino del cappotto e chiese: – Le dispiace se
fumo, Barone?
– Per nulla, Signor Holmes.
Rispondendo grazie, Holmes sfregò un fiammifero sull’astuccio posato sullo
scaffale, notando soddisfatto nel farlo l’apprensione che trapelava dal volto
del barone.
– Ci sono naturalmente delle prove che possono dimostrare in modo definitivo
l’identità dell’assassino.
– Oh! E mi dica, quali sarebbero queste prove, Signor Holmes?
– L’assassino è chiaramente un collezionista di qualche genere – considerò
Holmes, tornando con lo sguardo sull’astuccio nello scaffale.
– Un collezionista? Di cosa?
– Il nostro assassino si è dato una gran pena nel collezionare alcuni organi
delle sue vittime; un utero qui, un rene là. Forse come cimelio: qualcosa da
tenere sotto chiave, da conservare. Che, nel momento più adatto, possa essere
tirato fuori e ammirato come frutto del suo oscuro lavoro.
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