Angela Cicinelli presenta la sua saga Fantasy
Ciao a tutti e buona domenica pomeriggio!
Oggi il Blog "I miei sogni tra le pagine" ospita nel suo salotto virtuale una giovane scrittrice pugliese che ci parlerà della sua saga Fantasy, per cui, cari amici amanti di questo genere letterario e sempre pronti a scovare novità, mettetevi comodi insieme a noi. Sicuramente non vi annoierete.
Prima di iniziare, qualche dato sul romanzo:
Titolo: “Effie F – Alla ricerca di Antares”. Episodio Primo.
Genere: Narrativa fantasy
Autore: Angela Cicinelli
Editore: Opera inedita. Disponibile in formato cartaceo e digitale su: “ilmiolibro.it”. Unicamente in formato digitale su: “Lulu.com” e su: “Kindle Store” di Amazon.
Info:
Pagina Facebook: Effie F di Angela Cicinelli
Sinossi:
Effie F, undici anni, vivacità, arguzia e… orecchie a punta: una ragazzina elfo proiettata nella dimensione fantastica del libro di cui lei stessa è protagonista. Attraverso la conoscenza delle sue tre zie, scoprirà di essere il frutto della loro creazione letteraria, materializzatasi nella realtà grazie al desiderio espresso da bambine.
Il viaggio tra le pagine del libro avviene con Quilka, la maestosa aquila compagna d’avventure di Effie, personaggio che fa da tramite tra il mondo reale e quello fantastico, seguito da Zelio, secondo protagonista della storia, impulsivo ed irriverente, in continuo confronto con la quieta saggezza della piccola elfo. Scopo dell’avventurarsi dei protagonisti è il ritrovamento di una principessa appartenente al mondo degli elfi: essa rappresenta il terzo fondamentale elemento, per dare vita, assieme ad Effie e Zelio, al trio di Cavalieri che spezzerà definitivamente il Confine tra fantasia e realtà.
Ciao Angela e benvenuta sul nostro Blog!
Ti andrebbe di presentarti ai lettori e spiegare il motivo per cui ci fai visita?
Beh, in quanto a presentazioni inerenti al contesto di questo blog, devo dire che il mio curriculum umanistico ha la sua variegata consistenza, pertanto, mi limito al diretto marchio di garanzia: Angela Cicinelli, pseudonimo “Kim Davis”, da sempre scrittrice incallita. E pari al mio curriculum, di altrettanto disparati generi. Ho deciso di fare una capatina dalle vostre parti, attratta dalla vostra accattivante iniziativa di comune condivisione e scambio nei riguardi della passione letteraria in genere e soprattutto dei suoi artefici dalla messa in pratica a suon di colpi di penna, scrittori emergenti e non. Quindi, perché tirarmi indietro quando piuttosto sentirmi “chiamata in causa”?
Ho visto sulla pagina dedicata al romanzo, che hai iniziato a comporlo alla giovane età di 14 anni. Cosa spinge una ragazza così giovane a prendere carta e penna e scrivere una storia fantastica?
Sì, la prima stesura in assoluto, l’ho messa su quando avevo 14 anni ma se parliamo di prendere ufficialmente “carta e penna”, devo invece dire che questo progetto l’ho intrapreso sin dall’infanzia. E sin da quest’ultima, la fantasia non mi è mancata, fino a farmi pensare che anch’io, una volta scoccata la decisiva scintilla (per l’ispirazione, mi sarebbe bastato un soggetto adatto), avrei potuto dar vita ad una storia fantastica, facendo sfociare in una creazione quanto di fantasioso possedevo.
Il personaggio di Effie nasconde qualcosa di autobiografico?
Domanda arguta… quanto, in fondo, spontanea. Fra gli utenti del Web che hanno commentato l’anteprima del mio libro, ci sono già stati coloro che hanno espresso la stessa osservazione. Non posso negare, specie a distanza di tempo dalla prima stesura, quindi con rispettivo rendiconto, che alcune delle mie caratteristiche siano filtrate attraverso Effie F: un riflesso non così distante dalla mia personalità, specie dell’Angela di anni fa, quella coetanea della protagonista, cauta, diffidente e soprattutto molto giudiziosa. Ma spesso con spiccato senso dell’ironia, più che mai nella scrittura, mentre Effie F, sicuramente rispetto al contesto di tutti gli episodi e ai restanti, stravaganti personaggi, di senso dell’ironia ne ha poco. Resta seriosa, riflessiva, cercando e trovando istantaneamente ciò che è più giusto fare, anche dinnanzi alle situazioni maggiormente bizzarre, tipiche di un mondo completamente distante dalla realtà, anzi, opposto. Atteggiamento che comunque fa da buon ausilio circa lo scopo fondamentale per il quale è stata scelta, ed in un certo senso, della saga stessa: infrangere definitivamente il Confine tra fantasia e realtà. E ciò richiede un’ altrettanto buona dose d’arguzia e sangue freddo, no? Io lo trovo non poco utile e ne faccio particolare uso nella realtà. Questa che, come si suol dire, a volte supera la fantasia stessa.
Hai un aneddoto da raccontarci in merito alla sua stesura?
Il significato di aneddoto indica un episodio poco noto, curioso e significativo della storia o della vita privata di un personaggio. Ebbene, io posso inglobare tutte queste peculiarità nel fatto stesso di aver ideato e plasmato un determinato personaggio in un determinato sfondo che non ha nulla a che vedere con gli altri miei scritti, ed anzi, stando alla tipologia, sembra proprio spezzare coi loro rispettivi contesti. Quindi, già di per sé, un letterario episodio curioso, significativo in quanto mi ha ispirato, in maniera immediata, una sentita fiducia. Curioso, significativo, ma non così poco noto: dopotutto, così come per tanti scrittori, grazie all’era della tecnologia Web, anch’io ho avuto modo di far conoscere più ampiamente il mio libro.
Effie F è il primo episodio della tua saga fantasy. Hai già scritto anche i successivi? Di quanti episodi sarà composta?
Per la precisione, ‘ Effie F – Alla ricerca di Antares ’ è il primo episodio della mia saga. Ora sono alle prese con la conversione in file e contemporanea revisione del secondo. Se si fa caso anche e solo alla semplice data di pubblicazione della prima edizione, subito si nota un bel lasso di tempo privo di una qualche continuazione: ciò perché la mia intenzione iniziale non andava oltre il volume unico. Allora non avrei neanche immaginato di poter scrivere un eventuale prosieguo di quello che sarebbe rimasto un “racconto”, considerando il mio lavoro ultimato. Ed invece, riprendendolo fra le mani dopo diverso tempo, è stato come un fresco risveglio, scoprendo che, al contrario, la mia fantasia si è tutt’altro che assopita ed è stato tanto piacevole quanto gratificante risentirla tornare alla riscossa, a briglie sciolte. Conducendomi ad almeno altri quattro episodi in aggiunta a questi due scritti. Episodi che ho tutti nella mia mente, in attesa solo di essere riportati per iscritto. Quasi fosse destino che quella di Effie F dovesse invece mutarsi in un’autentica Odissea.
È un'Odissea ricca di magia e deduco che la stessa ti abbia sempre affascinata fin da piccola. Quanto e quale spazio occupa adesso nella tua vita? Sei una sognatrice?
Certamente ho sempre provato un profondo senso di fascino per la fantasia, una delle più sorprendenti meraviglie che la mente umana è in grado di concepire. Chiaramente, da bambini, ne si resta facilmente stregati. Ugualmente ovvio, del resto, che essendone amante ed un’autrice, occupi nella mia vita un certo spazio, ma da qui a volermi definire una vera, incorreggibile sognatrice, ahimè, ce ne vuole. Il tradizionale romanticismo, rispetto alla sconfinata fantasia, è viceversa, costretto a vedermi tremendamente scettica.
A che pubblico è dedicato il tuo libro? Pensi che possa essere consigliato come lettura nelle scuole?
Altra mia intenzione iniziale era quella di destinarlo ad un esclusivo pubblico di giovanissimi, che non superassero l’età adolescenziale. Scelta logica, ma non del tutto esatta. Anzi, stando ai commenti, specie ai pareri dei lettori di fiducia, ho potuto constatare e confesso, con stupore, che il mio libro sia piaciuto pure a persone non solo adulte ma alle quali il fantasy non andava a genio. Prendere in considerazione il mio libro in ambito scolastico? Chissà, potrebbe, ancora un volta, risultare continuativo: utilizzarlo alla stregua d’un intervallo scolastico senza però distogliere l’attenzione dai libri. Sicuramente un’iniziativa alquanto stimolante per gli insegnanti.
Hai qualche curiosità sui personaggi da regalare ai lettori? A me incuriosisce molto Quilka.
In effetti, Quilka è un personaggio che incuriosisce particolarmente. E’ sufficiente guardare il disegnato che ho fatto (e che naturalmente ho scelto come copertina del libro) perché si possa avere questa sensazione. Una grande, maestosa aquila che è un amico inseparabile e fidato, parimenti sapiente, intrepido, umano, nonché tramite fra il mondo reale e quello fantastico, pronto a condurre, letteralmente, Effie ed il lettore stesso, tra le pagine del libro. Una sorta di “full immersion” che ho cercato di rendere il più profonda possibile, a tal punto, da cercar di far recepire al lettore, in maniera quasi tattile, concreta, questa dimensione da me creata ed il suo significato. Pertanto, credo che anche un qualcosa che viene, specie a livello letterario, considerato futile ed infantile come la fantasia, possa avere una sua utilità, ed anzi, possa essere portatrice d’un messaggio ben più significativo della sua sola, di per sé, “inesistente” trama. Cosa già messa in atto dai grandi e celebri autori di fiabe e favole, il cui nucleo focale è stata da sempre una sonante morale, di conseguenza qualcosa di istruttivo, tutt’altro che effimero, da rivolgere non unicamente ai bambini, bensì, se non maggiormente, agli adulti e proprio grazie alla semplice ma importante lezione di vita da rammentare. In definitiva, penso dunque che la curiosità da servire ai lettori, sia essenzialmente questa, il guardare oltre i confini della sola fantasia, al pari di Effie che in groppa a Quilka, varca i confini di un intero mondo.
In ultimo una domanda che ormai pongo a tutti gli autori con cui ho l'opportunità di scambiare due parole: cartaceo o digitale? Siamo nell'era del digitale e gli ebook stanno conquistando un vasto pubblico, ma tu, di fronte ad un romanzo che ti incuriosisce, scegli di leggerlo su un ereader o ti piace ancora sentire il foglio tra le dita?
Prima mi sono dichiarata ben scettica nei riguardi del debordante romanticismo. Nel campo “cartaceo o digitale”, do uno strappo alla regola: preferisco il primo. Tant’è che io stessa, al momento della stesura d’un manoscritto, incarno l’ormai antiquata e perlappunto romantica immagine della scrittrice che fa scorrere righe d’inchiostro su carta, fase che reputo un gradevolissimo e soddisfacente ‘must’, precedente alla battitura al computer, divenuta costrittiva e puntualmente non infallibile: il computer resta pur sempre una macchina, successiva ragione che mi spinge a rispettare il ferreo motto: “Verba volant (anche su tastiera), scripta manent”. Sono convinta che quest’ultimo sia comunque rimasto un rito irresistibile per non pochi scrittori. Per me, di sicuro. E il callo che ho sull’anulare destro, ne è chiaro segno. Dunque scontato che io prediliga sentire il foglio tra le dita anziché reggere tra le mani un suo surrogato tecnologico battezzato “Ereader”. Nel finale complesso, a base di formato cartaceo, magia antica e atmosfere gotiche, c’è da confermare che ho dei gusti decisamente retrò.
Grazie mille Angela per essere stata con noi e per averci dedicato un po' del tuo tempo. Ci ha fatto molto piacere riscontrare ancor una volta che l'Italia è piena di giovani autori ricchi di ambizione. Ti auguriamo tanta fortuna per la tua carriera!
Stefania |
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