Teaser Tuesday (95)

Buon martedì sera con la Rubrica settimanale Teaser Tuesdays, ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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Per questa settimana il nostro teaser è tratto da:

Titolo: Io non sono Mara Dyer
Autore: Michelle Hodkin
Traduttore: Costantino E.
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
ISBN: 8804627689
ISBN-13: 9788804627685
Pagine: 460

Sinossi:
Mara Dyer sa di aver commesso un omicidio. Jude voleva farle del male, e lei si è difesa, grazie al terribile potere che le permette di uccidere con la forza del pensiero. Ma ora Jude è tornato, e nessuno le crede anche se giura di averlo visto con i suoi occhi. Quel ragazzo dovrebbe essere morto, e Mara rischia di finire i suoi giorni nell'ospedale psichiatrico in cui è tenuta in osservazione con una diagnosi di probabile schizofrenia. L'unica possibilità di salvezza è assecondare i medici e fingere di avere avuto un'allucinazione. Così la sera è libera di tornare a casa e vedere Noah, l'unico che ancora crede in lei e cerca di aiutarla a fare luce sui misteri che circondano la sua vita, proteggendola da Jude. Ma i fatti inquietanti si moltiplicano, e Mara rischia di impazzire sul serio: qualcuno entra in camera sua la notte e la fotografa mentre dorme, e un giorno le fa trovare una bambola appartenuta alla nonna, che soffriva dei suoi stessi disturbi. Mara, esasperata, cerca di bruciarla, ma nel fuoco rinviene un talismano complementare a quello in possesso di Noah...

Quando il signor Robins finì il suo discorso, mi porse una penna.
I miei genitori mi avevano spiegato questa parte, la parte del "consenso informato". Io dovevo essere d'accordo su tutto.
Lo richiedeva il regolamento del Centro.
E, in linea di principio, non avevo niente da obiettare, ma in quel momento, seduta in quel posto strano su quella sedia, piccola e scomoda, esitai.
Dopo qualche imbarazzante secondo, mi costrinsi a prendere la penna e firmai.
- Bene! - esclamò il signor Robins battendo le mani. - Adesso che questa cosa è sistemata, ho organizzato per te una visita del Centro con Phoebe Reynard, un'altra studentessa dell'Horizon.
Certo - disse annuendo significativamente - perché tutti qui sono studenti. Studenti di vita.
Santo Dio.

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