Teaser Tuesday (98)

Buon martedì sera con la Rubrica settimanale Teaser Tuesdays, ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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Per questa settimana il nostro teaser è tratto da:

Titolo: Portami via
Autore: Tanya Byrne
Editore: Newton & Compton
ISBN 978-88-541-5772-9
Pagine: 384

Sinossi:
Adamma, figlia di un diplomatico nigeriano, ha 16 anni quando la sua famiglia lascia New York e si trasferisce in Inghilterra, nel Wiltshire.
La nuova scuola di Adamma è il prestigioso Crofton College, frequentato dai ragazzi delle famiglie facoltose della zona, tra cui la bellissima e spregiudicata Scarlett. Tra le due nasce un’amicizia profonda, ma l’amore per lo stesso, misterioso ragazzo le allontana bruscamente. Dopo mesi di contrasti, bugie e ambiguità, proprio quando le loro incomprensioni sembrano infine appianarsi, Scarlett scompare e nessuno ha idea di cosa possa esserle accaduto, mentre Adamma scopre che l’amica nascondeva un inquietante segreto, che sconvolgerà la sua vita per sempre.

«Adamma!», disse mio padre facendo irruzione nella stanza.
Non riuscii a guardarlo e, mentre torreggiava su di me, capii la vera ragione di tutto quel mio tergiversare, di tutte quelle bugie. Mi ero detta che lui non avrebbe capito, ma la verità era che non volevo che vedesse chi ero diventata. Volevo che mi vedesse sempre come la bambina di quattro anni che gli si addormentava in grembo coi pugnetti chiusi intorno a un lembo della sua camicia, non come la diciassettenne che mente per proteggere il suo ragazzo.
«Signor Okomma!», fece il sergente Hanlon, colta di sorpresa. «Chi l’ha fatta entrare?»
«Sono stato io», disse Bone apparendo alla porta.
«Mike», sibilò lei con le guance in fiamme, cosa che irritò ancora di più mio padre.
«Ha fatto bene», disse severo. «Che diavolo sta succedendo?»
«Mi dispiace tanto, signor Okomma», interloquì la signora Delaney. Non l’avevo mai vista così tesa. «Lei era in videoconferenza con l’Australia e così…».
«Va tutto bene, signora Delaney», tagliò corto sollevando una mano. Ma non la degnò di uno sguardo. «Mi è stato fatto credere che si sarebbe trattato di un colloquio informale alla Crofton, non al posto di polizia, sergente Hanlon. Ma a quanto pare non era la verità».
«Non le sono stati letti i diritti, signor Okomma», precisò il sergente Hanlon con le mani sui fianchi.
«Lo spero bene. Adamma non ha ancora diciotto anni, perciò gode della mia immunità diplomatica e lei non può interrogarla senza il permesso dell’ambasciata nigeriana, come di certo sa bene».
«Lo so, signor Okomma. Stavo facendo a Adamma solo qualche domanda sul conto di Scarlett Chiltern. Manca da casa da trentasei ore e siamo ansiosi di ritrovarla».
«Certo. Ma perché la sta interrogando qui e non alla Crofton?»
«Perché è più semplice».
«Semplice? Immagino sia questo il motivo per cui sta registrando, perché è più semplice». La guardò severo e tese una mano. «Mi dia il nastro».
Lei lanciò un’occhiata a Bone, che sospirò. «Devi darglielo, Marie. Tanto non puoi usarlo».

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