Pensieri e riflessioni su "Il cuore selvatico del ginepro" di Vanessa Roggeri

Titolo: Il cuore selvatico del ginepro 
Autore: Vanessa Roggeri
Editore: Garzanti Libri
Collana: Narratori moderni
ISBN: 8811684617 
ISBN-13: 9788811684619 
Pagine: 216 

Sinossi:
È notte. La notte ha un cielo nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. E una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie e per questo è maledetta. E nel piccolo paese dove è nata, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa strega. Liberarsene quella stessa notte, abbandonarla in riva al fiume. Così ha deciso la famiglia Zara. Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. Lucia la salva e decide di chiamarla Iannetta e la riporta a casa. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. E sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Ma il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà emarginata. Odiata. Reietta. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Iannetta.

Il mio pensiero: 
La superstizione è una bruttissima piaga, se poi ci troviamo in un piccolo villaggio rurale nella Sardegna di fine Ottocento, è facile che ciò che viene creduto dai più si trasformi a lungo andare in tragica realtà.

La Roggeri narra la storia di una bambina e la sua famiglia. Una bambina sfortunata, femmina,"nata settimina la notte delle anime" e per giunta con una malformazione congenita che sicuramente non aiuta a vedere la bellezza e la tenacia della vita che scorre dentro di lei.
Un vita caparbia, forte come il ginepro che cresce senza bisogno di nulla e resistendo alla salsedine, alla siccità e persino al fuoco. Iannetta è così, e solo la sua sorella maggiore Lucia pare comprenderne la vera bellezza. 

Purtroppo Iannetta vive nelle privazioni. Non solo quelle fisiche nate dalla povertà in cui incappa la famiglia, ma soprattutto la povertà d'amore che la circonda, l'isolamento, la cattiveria che le si riversa addosso sempre e solo gratuitamente.

Le tre sorelle rimasero impietrite e confuse. Sotto i loro sguardi Iannetta estrasse dalla tasca qualcosa di piccolo e scuro che depose nell'incavo di un pollone alla base del fico. "Tieni", disse guardandole a turno. Alla vista di tanta impudenza, Pinella fu presa da un impeto di coraggio scellerato. Servendosi delle sorelle per apparire più forte e minacciosa, sbraitò piena d'odio.

Gli anni passano e Iannetta, assieme alle sue sorelle, cresce. Malauguratamente tutti i suoi tentativi di fare del bene vengono elusi ed il suo comportamento schivo ed eccentrico, motivato dall'isolamento forzato, viene frainteso ed additato come naturale evoluzione della sua natura diabolica. Iannetta, lentamente ed inesorabilmente, inizia a credere anche lei a quanto si dice in giro e si convince di essere una strega malvagia e non degna dell'amore della sorella. Ma la sua natura tenace le impedirà di soccombere persino a se stessa, anche se la fine apparirà sempre più vicina e scontata...

Vanessa Roggeri sorprende tutti con il suo piccolo capolavoro e merita un giudizio più che positivo. Il cuore selvatico del ginepro è una storia forte, coinvolgente e che ti entra dentro togliendoti il fiato fino all'ultima pagina.
Nel libro traspare per intero l'amore per la sua terra natale. Un sentimento viscerale e profondo, che va oltre al razionale. Nonostante la storia della Sardegna sia costellata di luci ed ombre, la Roggeri non può far altro che portarla nel cuore e mettere nero su bianco la sua natura così com'è, facendo scivolare le parole una dopo l'altra, in un racconto fluido ed accattivante.

Man mano che procediamo nella lettura, percepiamo per intero la straziante solitudine di Iannetta e di Lucia, sorelle sempre, anche davanti alla più mostruosa delle aberrazioni. Sì, perché non è Iannetta quella sbagliata, la coga che mangia i bambini. Il vero demone è l'odio della gente, e forse il mostro peggiore è il sentimento snaturato di Assunta, madre delle due bambine, che riesce a fare quello che neanche il padre era stato in grado di compiere. 

Una storia dura ed emozionante, che prende forza e colpisce anche perché sappiamo che, al di là dei nomi e dei fatti intrinseci del romanzo, quanto raccontato poggia sulle basi di una realtà storica che è esistita veramente e che non possiamo permetterci di dimenticare. 

Iannetta poteva avere un destino diverso? Probabilmente no, ma la Roggeri sa regalare un finale che ci dà speranza e fa capire come, anche nelle situazioni più buie e disperate, l'amore può essere un faro splendente che ci sostiene lungo il duro cammino della vita.
Ambra


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