"Una storia per l'essere tempo" di Ruth Ozeki

«Originale e toccante».
Philip Pullman

«Una storia senza tempo.
Ruth Ozeki è una scrittrice molto intelligente e molto umana, 
e propone le sue intuizioni con una grazia che incanta».
Alice Sebold

«Ruth Ozeki è una delle mie scrittrici preferite 
e questo è senz’ombra di dubbio il suo miglior romanzo».
Junot Díaz

Ruth OZEKI
Una storia per l’essere tempo
Ponte alle Grazie
pp. 528 – euro 19,00 
da ottobre in libreria

Sulle onde di uno tsunami,
il diario di una ragazza ha attraversato l’oceano.
Cambia la vita delle persone che lo trovano.
Cambierà anche la tua.

«Mi chiamo Nao e sono un essere tempo. Sai cos’è un essere tempo? Allora, dammi un minuto e te lo spiego. Un essere tempo è qualcuno che vive nel tempo, quindi tu e io e tutti quelli che sono, furono e saranno. Io, per esempio, adesso sono seduta in un maid café francese ad Akiba Electricity Town e sto ascoltando una chanson triste suonata in chissà quale momento del tuo passato, che sarebbe il mio presente, e sto scrivendo mentre immagino te, chissà dove nel mio futuro. E se stai leggendo, magari a questo punto anche tu stai immaginando me. Tu immagini me. Io immagino te».

«Un essere tempo è qualcuno che vive nel tempo,
quindi tu e io e tutti quelli che sono, 
furono e saranno»

IL LIBRO
A Tokyo, la sedicenne Nao crede che ci sia una sola via di fuga dalla sua dolorosa solitudine e dal bullismo dei compagni di classe. Ma prima di farla finita, si ripropone di raccontare la vita della sua bisnonna, una monaca buddhista ultracentenaria. Un diario è il suo unico passatempo, un diario che toccherà molte vite in modi che Nao non immagina neppure. Sull’altra sponda del Pacifico troviamo Ruth, scrittrice che vive su un’isola sperduta e che rinviene una serie di oggetti dentro un contenitore per il pranzo di Hello Kitty, portato a riva dalle onde. Che si tratti di un relitto del devastante tsunami del 2011? A man a mano che ne emerge l’importanza del contenuto, Ruth si lascia trascinare nel passato, nel dramma di Nao e nel suo destino ignoto, e contemporaneamente in avanti, nel proprio futuro. In questo romanzo a due voci incentrato sul rapporto tra scrittore e lettore, passato e presente, realtà e finzione, Ruth Ozeki attinge alla fisica quantistica, alla storia e al mito. Diviso tra Canada e Giappone, di cui restituisce le atmosfere e i risvolti più tragici, Una storia per l’essere tempo è il raffinato ritratto di tre donne molto diverse tra loro. Un racconto intenso e ammaliante, ironico e lieve, della natura umana e della ricerca del proprio posto nel mondo.

LA STAMPA STRANIERA
«Contemporaneo come lo slang di una teenager giapponese e senza età come un koan zen, il nuovo romanzo di Ruth Ozeki coniuga la maestria del racconto con l’indagine esistenziale. La tenerezza dell’autrice per i suoi personaggi rende Una storia per l’essere tempo emotivamente coinvolgente e intellettualmente provocatorio».
The Washington Post

«Uno straordinario romanzo pieno di svolte inattese, sia personali sia letterarie. Ruth Ozeki ci rivela una cultura giovanile giapponese che va ben al di là di Hello Kitty ed esplora la fisica quantistica, le applicazioni militari dei videogiochi, il bullismo in rete e Marcel Proust, riuscendo nel contempo a creare una voce unica e vulnerabile per la sedicenne al centro di tutto questo. Ruth Ozeki ha realizzato uno stupefacente e spiritoso origami letterario».
The Seattle Times

«Ben scritto, leggibilissimo e riccamente stratificato. Finora, uno dei migliori libri dell’anno».
St.Louis Post-Dispatch

«Una trama magistrale. Intrecciando la lingua giapponese con la storia della Seconda guerra mondiale, la cultura pop con Proust, lo zen con la meccanica quantistica, Ozeki alterna le voci di due donne e ci regala un racconto affascinante».
O, The Ophra Magazine

«Altro che proverbiale messaggio nella bottiglia: questo romanzo frantuma i cliché, affermando il potere salvifico della parola… Esplorando il legame tra lettore e scrittore, Ozeki ci offre un insegnamento sulla redenzione che ribadisce il valore inestimabile dell’hic et nunc».
Elle

«La Ozeki intesse le aspirazioni dell’adolescente Nao con le digressioni meditative di Ruth, condendole di saggezza zen, interrogativi sul nostro potere di cambiare le cose, sulla creatività, la vita, la morte e i legami umani».
The Daily Beast

«Mentre leggiamo la storia di Nao e la storia di Ruth che la legge a propria volta, mentrepassiamo dal testo alle note e viceversa, il nostro tempo si espande. Si apre in qualcosa che si avvicina all’eternità narrativa, che si dispiega pian piano, pagina dopo pagina. È bellissimo che un romanzo riesca a creare questo effetto».
Alan Cheuse, All Things Considered, NPR

«Magnifico. Accosta il diario di una ragazzina giapponese e una scrittrice americana trapiantata per meditare su tutto e di più, dal bullismo alla natura della coscienza e al significato della vita. Il suo fluido intreccio di lingua, metafora e senso non può essere districato dal potente impatto emotivo: ci si affeziona ai personaggi, perché ci danno una lezione di vita fondamentale attraverso la magia della narrazione. Un capolavoro, puro e semplice».
Kirkus Reviews

«Una narrazione intrigante, bella, e notevole per la trama insolita ma costruita con precisione… il lettore si muove tra le due storie, da una sponda all’altra del Pacifico, senza mai perdere l’orientamento né l’interesse».
Booklist

«L’appassionante romanzo di Ruth Ozeki è un’estesa meditazione sulla scrittura, sul tempo e sulle persone nel tempo. La seducente voce di Nao contrasta con le riflessioni intellettuali di Ruth, creando una disquisizione lirica sul potere della scrittura di trascendere tempo e spazio».
Publishers Weekly

«Uno straordinario romanzo su una giovane donna coraggiosa, stroncata dalla solitudine, dal tempo e infine dallo tsunami. Nao è una narratrice ispirata e il suo desiderio di raccontare la storia della bisnonna, di trovare il nesso con il suo passato e con il mondo è tanto doloroso quanto autentico».
Junot Díaz, vincitore del premio Pulitzer e autore di È così che la perdi

«Una storia per l’essere tempo è composto in ugual misura da mistero e meditazione. Il mistero, ossessivo e coraggioso, tiene avvinti alla pagina. La meditazione – sul tempo e la memoria, sul movimento oceanico della storia, sull’impermanenza e l’incertezza, ma anche sulla flessibilità e l’eroismo – è profonda, meravigliosa e saggia. Un’opera completamente soddisfacente, continuamente sorprendente, notevolissima».
Karen Joy Fowler, autrice del bestseller Jane Austen book club


LA LETTERA DELL’EDITORE ITALIANO

Gentile signora Ozeki,
ho amato il suo libro per così tanti motivi che l’unica difficoltà, nello scriverle questa lettera, sarà cercare di procedere con ordine. Il primo motivo è la combinazione di una buona storia con una scrittura di qualità. Potrebbe sembrare ovvio, e forse qualche anno fa lo era, ma ho la sensazione che al giorno d’oggi gli scrittori (e anche gli editori, purtroppo) siano inclini a pensare che una scrittura di qualità, o forse dovrei dire «scrittura letteraria», vada in qualche modo contro una buona storia; che sia meglio, per il bene di una trama riuscita, mantenere uno stile semplice, essenziale e funzionale. Al limite, se si vuole passare per scrittori «letterari», basta seminare qualche bell’aggettivo qua e là. Nel suo romanzo invece ho trovato la prova che non deve essere necessariamente così. L’ultima volta che mi sono imbattuto in una prova altrettanto schiacciante è stato leggendo L’assassino cieco, che ho l’onore di pubblicare in italiano. Il secondo motivo è la grande ammirazione per la sua capacità di scrivere due romanzi in uno facendoli sembrare, rispettivamente, del tutto giapponese e del tutto americano. Qui non si tratta solo di buona scrittura, bensì di un virtuosismo notevole.
Un altro aspetto che mi affascina è il modo in cui le due storie si fondono tra loro, catturando il lettore in questo intreccio: leggevo di Ruth che leggeva di Naoko; leggevo Naoko che si rivolgeva al suo lettore, che era Ruth ma ero anch’io. Le confesso di aver vissuto una curiosa esperienza: stavo finendo il suo libro a tarda notte (un’altra cosa che non mi capitava da un po’, ultimamente tendo ad addormentarmi sempre prima quando leggo le proposte) e sono arrivato al punto in cui Ruth sta finendo di leggere il diario di Naoko a tarda notte; guarda l’orologio e sono le tre del mattino passate; io ho guardato il mio orologio ed erano le tre del mattino passate. Non era proprio lo stesso minuto, lo ammetto, ma quasi.
Il quarto motivo è che il catalogo di Ponte alle Grazie è molto ricco di titoli che si collocano a cavallo tra fiction e non-fiction: narrative-non fiction, memoir, metà romanzo e metà fiction, faction, non so mai come chiamarli, e non so neppure spiegarle come mai ne pubblichiamo tanti. Probabilmente si tratta di una combinazione di gusto personale e casualità, come sempre nell’editoria, e forse è anche una tendenza della scrittura contemporanea che stiamo intercettando. Comunque sia, credo che il suo «romanzo dell’io» si troverebbe completamente a suo agio nel nostro catalogo. Ci sono molti altri motivi per cui il suo libro mi è piaciuto, ma temo di essermi dilungato anche troppo; vorrei terminare dicendole solo che è stata una grande gioia leggere il suo libro e che spero di avere la gioia di pubblicarlo. I miei migliori saluti e tutta la mia ammirazione,

Luigi Spagnol
Presidente e Direttore editoriale

L’AUTRICE
Scrittrice pluripremiata e monaca buddhista zen, Ruth Ozeki è regista di numerosi film indipendenti che sono stati acclamatissimi dalla critica. Affiliata del Brooklyn Zen Center, vive tra New York e Vancouver. A pochi mesi dall’uscita, i diritti di traduzione di Una storia per l’essere tempo sono stati venduti in oltre dieci Paesi, tra cui Germania, Spagna, Paesi Bassi, Francia, Stati Uniti e Brasile.

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