Pensieri e riflessioni su "Un amore di zitella" di Andrea Vitali

Titolo: Un amore di zitella
Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti Libri
Collana: Narratori Moderni
ISBN: 8811133734

Sinossi:
Iole Vergara è la zitella del paese. Lavora come dattilografa presso il Comune, abita in un condominio affacciato sul lago e la sera cena con una tazza di caffellatte. È un'esistenza fatta di abitudini, grigia e monotona, se non fosse per le chiacchiere con la collega Iride sulla prostata del segretario comunale, o per i mille pettegolezzi che s'inseguono in paese. Ma persino la timida e solitaria Iole ha un segreto, come scoprirà Iride nel ricevere il regalo di nozze della collega: si chiama Dante, e per qualche tempo al centro dei pettegolezzi ci sarà proprio il misterioso amico della dattilografa comunale. 

Il pensiero di Annachiara:
Un amore di zitella è un piccolo libro, cento pagine scarse, scritto da Andrea Vitali e pubblicato per la prima volta nel 1996.

La storia si svolge in un paesino del nord Italia, negli anni ’60. 
Protagonista di questo corto romanzo è Iole Vergara, zitella trentasettenne che lavora presso il comune come dattilografa. Vitali riesce a tratteggiarla delicatamente ma con accuratezza in pochi istanti, poche azioni accennate e qualche pensiero sfuggente, permettendo a ciascuno di immaginare liberamente la vita monotona e riservata di questa donna e quasi di provare per lei simpatia, piuttosto che compassione. 
Insieme alla protagonista, vediamo vivere gli altri impiegati dell’ufficio dove lavora: Iride, la collega prossima alle nozze, dalla lingua lunga e velenosa, capace di passare in pochi giorni dall’essere troppo amichevole all’essere troppo orgogliosa e superba; Troilo, il collega perennemente immerso nella Gazzetta dello Sport e Rastelli, il segretario comunale direttore dell’ufficio, con i suoi modi di comando a volte anche bruschi ma che dimostra, alla fine della storia, un’insospettabile empatia. 

La provincia settentrionale italiana è descritta sapientemente, in uno stile lineare ma non piatto e dà sicuramente al lettore la possibilità di immergersi nell’ambiente e di gustarsi modi di fare e pensieri terribilmente vintage. 
Questo, purtroppo, rimane l’unico aspetto positivo di questo libro. 
Perché la storia non decolla mai. Meglio ancora: la storia non c’è proprio. Si rimane appesi ad un filo di speranza che viene bruscamente tranciato nel finale. Si ha come la sensazione di star leggendo una lunga introduzione che non può certo soddisfare il bisogno di trama di qualsiasi lettore! 

Tutto il libro, si realizza una volta arrivati in fondo, si riduce ad una serie di aneddoti di paese, pettegolezzi, piccole invidie tra colleghi e pochi altri personaggi a loro collegati. Non solo non vi è niente di entusiasmante nella narrazione ma non vi è effettivamente niente che valga la pena essere raccontato. 

Trentanove capitoletti per raccontare undici mesi di niente. Possono una serie di eventi quotidiani, un matrimonio ordinario ed uno sciocco equivoco bastare ad una storia? No, non possono. 
Certo non è stata una lettura pesante, ed in fondo la brevità del testo riesce a non appesantire ulteriormente l’assenza di trama, però è stata sicuramente una lettura deludente. 
Va bene per chi cerca un po’ di atmosfera (deprimente, se devo essere sincera!) da anni ’60, ma per il resto non mi sento di consigliarlo.

Annachiara

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