Pensieri e riflessioni su "90 giorni di tentazione" di Lucinda Carrington

Titolo: 90 giorni di tentazione
Autore: Lucinda Carrington
Editore: Newton & Compton
Collana: Anagramma
ISBN 978-88-541-4428-6
Pagine 320

Sinossi:
Genevieve Loften lavora per un’agenzia pubblicitaria a Londra. È una donna sicura di sé, intraprendente, di successo. 90 giorni di tentazione non sono affatto quello che aveva in mente per accaparrarsi un nuovo cliente. Ma l’arrogante e affascinante James Sinclair non le lascia scelta: firmerà il contratto solo a patto che lei accetti di esaudire ogni suo desiderio. È così che Genevieve viene introdotta in un mondo fino a quel momento sconosciuto, dove c’è chi comanda e chi è dominato: scoprirà sensazioni ed emozioni mai provate prima e diventerà la protagonista di conturbanti giochi erotici. Quella che era iniziata come una semplice trattativa d’affari si trasforma in un incastro di fantasie sempre più intense, che finiranno per stravolgere l’esistenza di Genevieve. Sedotta e soggiogata da James, riuscirà a trovare un equilibrio tra la sua carriera e l’universo di piaceri proibiti che quell’uomo irresistibile le offre?

Il pensiero di Amarilli73:

Master, se ci sei, batti un colpo…. 

Non appena ho iniziato la lettura di questo libro, mi sono immaginata la scena. Interno ufficio della casa editrice londinese: il caporedattore chiama la Carrington e le intima di tirar fuori il vecchio manoscritto un po’ porcellone che stava ingiallendo in un cassetto da una decina d’anni, riaggiustandolo alla luce del successo stellare di “Cinquanta sfumature di grigio”. Solo che stavolta - spiega il caporedattore - per dare un po’ di novità pruriginosa i protagonisti dovranno essere più credibili degli ormai celeberrimi Anastasia e Christian Grey, e quindi: più maturi, più vissuti, insomma un filo più … CATTIVI. 

Detto fatto, la Carrington si deve essere messa d’impegno per sfornare questi “Novanta giorni di Tentazione”, con protagonisti una lei trentenne, non vergine ma con discreti trascorsi sentimentali, single e in carriera, così impegnata a farsi promuovere nella sua agenzia di pubblicità da poter fare davvero qualunque cosa pur di accalappiare il nuovo cliente. 

E che cliente. Potevamo anche stavolta risparmiarci il miliardario trentacinquenne, educato nei migliori college inglesi, molto chiacchierato per le sue storie sentimentali, rincorso dalle donne, temuto e rispettato? Ovviamente no. Per qualche oscura ragione il “famolo strano” con un impiegato di mezza età non risulta accendere la fantasia femminile… 

Ed eccoci servito James Sinclair, questo fascinosissimo uomo d’affari (“abbronzato, capelli scuri e il corpo slanciato di un atleta sotto l’immacolato completo di sartoria”), fin troppo sicuro di sé, irritante ma al contempo attraente quanto basta. Dopo appena tre incontri James, che ha fiutato l’assatanata repressa sotto il tailleur di Genevieve, propone il Contratto: la sua multinazionale darà l’esclusiva all’agenzia, se lei accetterà di essere “sua”, e quindi totalmente alla mercé delle sue fantasie proibite, per ben novanta giorni. 

Lei non batte ciglio, e il contratto è concluso con un incrocio di sguardi. 

Ma poteva il tutto mantenersi ad un livello strettamente professionale? Da subito la Carrington ci fa capire che è una domanda retorica: “Non erano più due persone d’affari in cerca di un accordo. Erano un uomo e una donna, consapevoli del fatto che tra loro stava per nascere qualcosa”. 

Boh…ma perché? Dove è finita la cattiveria del finto malvagissimo James? 

Tutto si riduce a questo tizio, amabile e charmant, che sfodera bigliettini anonimi e anche un po’ infantili (vestiti così…fatti trovare lì….mettiti così…), e nel frattempo le regala vestiti, scarpe, pellicce, e tutto l’armamentario di cui necessita, e l’accompagna in Mercedes e la porta a cena, e la intrattiene con piacevoli aneddoti, ecc., ecc. 

Ammettiamolo, un banale corpo nudo diventa presto noioso. C’è bisogno di mascherarsi un po’. E anche il semplice sesso annoia in fretta. La fantasia aiuto a rinnovarlo.” 

Nel frattempo scopriamo le fantasie (evidentemente) più proibite che James ha in mente. Cito a caso le più amene: 
1) James la passa a prendere in moto per sfrecciare tra le strade di Londra; solo che mentre tutti e due hanno il casco per garantire l’anonimato, lei viaggia appollaiata dietro senza slip, così che gli altri i casuali automobilisti possano contemplare l’incredibile visione (per la cronaca, i due incrociano, ovviamente, il povero padre di famiglia che sta’ rientrando a casa dal lavoro: immaginate il livello di godimento di James, che è consapevole di avergli fatto desiderare l’irraggiungibile! Che immane livello di perversione!!); 

2) James la porta in un cantiere abbandonato, dove lei, sempre stesa e legata sulla solita moto, viene massaggiata/solleticata da quattro energumeni silenziosi, finché non ha quarantacinque orgasmi di fila sul sellone (ma basta un massaggio?) e chiede pietà; 

3) James la porta ad una fiera dell’antiquariato per “privati” dove c’è un suo amico, un miliardario arabo con una valigetta da cui trae simpatici attrezzi che porge a James e Genevieve per il collaudo (per la cronaca, il miliardario arabo guarda soltanto ed è triste triste, perché lui vuole vedere donne vere, e non le solite escort che fingono sempre…) 

Insomma, il gioco si capisce subito: quello che doveva essere l’implacabile Dominatore latita, e il cacciatore James diventa un cagnolino che scodinzola e uggiola d’amore, e sottopone Genevieve a prove sempre più “forti”, sperando che lei rompa il contratto, e si arrenda alla forza del Vero Sentimento (ah, l’Amore…). 

Credete che Genevieve ceda? Neanche per idea. 
La nostra non solo è sempre più eccitata (tanto che ormai ha continui orgasmi multipli pure seduta alla scrivania, al solo pensiero di quale perversione conterrà il prossimo bigliettino), non solo si dà da fare con i propri mezzi (si iscrive persino, senza dirgli niente, ad un corso di danza per spogliarsi meglio…), ma addirittura supera il Maestro, facendo sogni erotici (descritti nei minimi dettagli) che farebbero arrossire di vergogna il già fantasioso James. 

Ah, e scopre di avere una passione per i vestiti fatti solo di stringhe di cuoio: “Questa è una mappa sessuale. Tutte le linee portano da qualche parte. Gli uomini lo adorano. Perché credi che a tutti piacciano le autoreggenti con la riga in mezzo?». 

Pure stavolta la mia curiosità di vedere finalmente all’opera (in senso letterario) una vera coppia Padrone/Sottomessa è andata terribilmente delusa. 

Ma forse il “romanzo Erotico” è semplicemente un genere che si sono inventate le case editrici, è un falso mito, una leggenda tipo l’Abbominevole Uomo delle Nevi. 

Due stelline a Lucinda, perché comunque ci ha provato. 
2/5
Amarilli73

1 commento:

  1. Non ho mai letto questo genere ma vorrei provare quanto prima.

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