Pensieri e Riflessioni su "Novemila giorni e una sola notte" di Jessica Brokmole

Titolo: Novemila giorni e una sola notte
Autore: Jessica Brockmole
Traduttore: Annoni I.
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
ISBN: 884292332X
ISBN-13: 9788842923329
Pagine: 334

"Cara figlia mia, tu non hai segreti, ma io ti ho tenuto nascosta una parte di me. Quella parte si è messa a raschiare il muro della sua prigione. E, nel momento in cui tu sei corsa a incontrare il tuo Paul, ha cominciato a urlare di lasciarla uscire. Avrei dovuto insegnarti come indurire il cuore; avrei dovuto dirti che una lettera non e mai soltanto una lettera. Le parole scritte su una pagina possono segnare l'anima. Se tu solo sapessi..." E invece Margaret non sa. Non sa perché Elspeth, sua madre, si sia sempre rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda sul suo passato. Eppure adesso quel passato ha preso la forma di una lettera ingiallita, l'unica che Elspeth ha lasciato alla figlia prima di andarsene da casa improvvisamente. Una lettera che è l'appassionata dichiarazione d'amore di uno studente americano, David, a una donna di nome Sue. Una lettera che diventa, per Margaret, una sfida e una speranza: attraverso di essa, riuscirà a svelare i segreti della vita di sua madre e a ritrovarla? Come fili invisibili, tirati dalla mano del tempo, le parole di David conducono Margaret sulla selvaggia isola di Skye, nell'umile casa di una giovane poetessa che, venticinque anni prima, aveva deciso di rispondere alla lettera di un ammiratore, dando inizio a una corrispondenza tanto fitta quanto sorprendente. La portano a scoprire una donna ostinata, che ha sempre nutrito la fiamma della sua passione, che non ha mai permesso all'odio di spegnerla.

Il mio pensiero:
Presentato come il libro più romantico dell'anno, "Novemila giorni e una sola notte", primo romanzo nato dalla penna dell'americana Jessica Brokmole ed edito lo scorso 19 settembre dalla Casa Editrice Nord, è una storia a cui mi sono affezionata fin dalle prime pagine.

Ho sempre paura di restar delusa quando inizio la lettura di romanzi che hanno alle spalle una grossa campagna pubblicitaria e di cui si è sentito parlare molto nei giorni che ne precedevano l'uscita nelle librerie, anche perché spesso ne resto delusa. Troppo spesso si rischia di incappare nel "tutto fumo e niente arrosto"...
Questa volta invece il romanzo è stato decisamente all'altezza delle aspettative.

Mi sentivo piena di aspettative, in attesa di qualcosa... e non saprei dire se l'abbia trovato. [...] «coperta di rugiada come una fata».

Una storia d'amore che ha saputo resistere al tempo, alla distanza e che è stata in grado di crescere e rafforzarsi durante la guerra.
Una narrazione che coinvolge il lettore e fa rimpiangere di aver ormai sostituito la corrispondenza fatta di carta, buste, minute in brutta copia, con i moderni sistemi digitali fatti di email ed sms.
Se da un lato la tecnologia ha facilitato la vita e ridotto i tempi di invio e ricezione, dall'altro ha anche annullato il piacere e l'ansia dell'attesa. Vi confesso che veramente sono rimasta stupita dalla forza dell'amore che nasce da una lettera e dalla perseveranza di due protagonisti nel confessarsi tramite una o due lettere al mese, i segreti delle loro vite, aspettando per giorni e giorni le rispettive missive.
Saremmo in grado di aspettare così a lungo al giorno d'oggi?
Riuscire a ricavare del tempo per prendere carta e penna e scrivere a mano una lettera (dove anche possono essere messi a nudo i nostri errori - mentre oggi ci affidiamo sempre più spesso ai vari correttori automatici) concentrandoci per non tralasciare niente di quello che si vuole dire (perché non vi è la possibilità di inviare una seconda lettera d'integrazione che arrivi contestualmente alla prima) ed essere in balia della posta attendendo con ansia di ricevere una risposta, senza per altro la certezza di sapere che arrivi... Custodire gelosamente tutti i fogli e rileggerli nei momenti più duri... rende tutto un po' più speciale: l'attesa è quasi sempre la parte più bella, quando poi arrivano liete notizie.
Diverso invece è mettersi nei panni della nostra protagonista e vedersi costretta ad attendere notizie da due persone in guerra. Vivere nell'attesa di informazioni e nella paura di vedersi recapitare una cartolina con un triste messaggio.
Ce l'avremmo fatta noi al suo posto? Riflettiamoci...

Lo confesso: ho tirato fuori tutte le tue lettere per rileggerle e talvolta mi sono addormentata con le tue parole a farmi da coperta.

Elspeth è una giovane poetessa che vive sull'isola scozzese di Skye. Un giorno riceve la lettera di un ammiratore e da lì prende il via una fitta corrispondenza con un giovane americano.
Una semplice lettera porterà la rivoluzione nella propria vita; porterà amore, passione ma anche amarezza, dubbi e dolore.

Inutile che riassuma gli intricati giochi e le sorprese che riserverà l'amore a questa donna combattuta tra due uomini. Lascio a voi il gusto della lettura senza anticipazioni.

Vorrei però davvero che le persone che amano i romanzi romantici lo leggessero, nella speranza che possano apprezzarlo come l'ho amato io.
Quando una storia è bella e tocca nel profondo ti smuove, lascia il segno, riempie il cuore di gioia e fa brillare gli occhi. Questo è quello che è capitato a me leggendolo.

Novemila giorni seduta in una cattedrale, una figlia che non conosceva il suo passato, un fratello che non voleva conoscerlo.

È stato un romanzo che ha saputo tenermi sveglia la sera e trasportarmi indietro negli anni. Mi ha fatto vivere la paura che la guerra incute quando promette di portar via i tuoi cari. Mi ha fatto attendere e sospirare. Mi ha fatto stare bene, ed è soprattutto questo in un libro che per me è veramente importante.

Romanzo epistolare che riporta lettere di diversi protagonisti: Elspeth e David, Margaret e Paul, la nonna e lo zio Finley... Tutti contribuiscono a far rivere nella nostra immaginazione le due grandi guerre.
Il racconto occupa un arco di tempo che va dal 1914 al 1940 e si viaggia dall'Inghilterra alla Francia all'America.

Vorrei stringere la mano all'autrice per dimostrare la mia gratitudine per aver regalato ai lettori una storia davvero bella e dei personaggi unici. Tutti a loro modo resteranno nel mio cuore, anche se un posto speciale dedico a David: un uomo sincero, spontaneo, forte e caparbio e dai sentimenti puri, in grado di conquistare con la sua semplicità i cuori.

Non volevo finirlo. Non volevo che finisse così presto. Bello, indimenticabile e consigliatissimo.
Stefania

2 commenti:

  1. Bellissima recensione, Anja. Come è bello questo romanzo: sono a metà, e lo amo. Nonostante abbia qualche pecca, è una storia capace di coinvolgere per l'originalità dei personaggi, e la bellezza di ogni lettera.

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    1. Grazie! Hai proprio ragione. Coinvolgente e facile affezionarsi a tutti loro...

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