PENSIERI E RIFLESSIONI SU “FEBBRE” DI MAYA BANKS

Titolo: Febbre. Passione senza tregua
Autore: Maya Banks
Traduttore: Banfi E.
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
ISBN: 8804630604
ISBN-13: 9788804630609
Pagine: 358

Sinossi: Quando Gabe Hamilton vede Mia Crestwell presentarsi alla serata d'inaugurazione del suo hotel, capisce che è arrivato il momento di compiere la sua mossa. Desidera Mia da moltissimo tempo, ormai, e ora, la sorellina del suo migliore amico, da sempre per lui un frutto proibito, è finalmente diventata grande.
Anche Mia ha fantasticato segretamente su Gabe, senza curarsi di essere più giovane di lui di quattordici anni e ben al di sotto delle aspirazioni di un uomo così potente e spregiudicato: non è riuscita a contenere la folgorante attrazione che nel tempo è cresciuta a dismisura.
È adulta adesso e non ha nessun motivo per non provare a realizzare i suoi desideri inconfessabili. Ma più Gabe la trascina in un mondo seducente, più Mia si rende conto che ci sono ancora tante cose che non sa di lui.Gabe si rivela molto più esigente di quanto lei credesse: la loro relazione, intensa e ossessiva, brucia di un ardore trattenuto troppo a lungo, esplora tutte le tappe del piacere, ma non appena si fa più profonda, comincia a sfuggire dalle loro mani...

Il pensiero di Amarilli73

Conoscevo già Maya Banks per una serie di romanzi erotico-sentimentali che hanno invariabilmente come protagonista un magnate greco o uno sceicco arabo, o giù di lì, e stavolta ero curiosa di vedere se aveva fatto il famoso salto di qualità.
Dirò solo che se questa voleva proporsi come una serie intrigante ed originale, risulta invece un concentrato del più becero pseudo-erotismo finto scandaloso. 

Certamente influisce non poco la protagonista, Mia, per cui si prova un’antipatia istintiva e che rappresenta una lagnosa stupidina senza arte né parte (cioè esattamente il contrario di una ragazza consapevole, libera e disinibita che ci si dovrebbe aspettare in un erotico al femminile nel 2013). 
Mentre i suoi compagni di università si sono trovati un’occupazione, lei è ancora precaria in una pasticceria, nonostante un fratello ricco e sistemato. Ma guai a pensare che abbia chissà che ambizioni o che voglia farsi strada da sola: la verità è che lei è innamorata fin da ragazzina e ancora in attesa di un tizio più vecchio di quattordici anni, la cui unica qualità sembra essere quella di nascondere il santo Graal tra i pantaloni.
Uno pensa: beh, dai, la realizzazione di un sogno infantile.

Invece la misera viene messa “sotto contratto” da un idiota di portata stellare, tale Gabe, ulteriore esempio di ricco squallido che non si sente sicuro nel sesso se non impone fantasie perverse a suon di clausole e codicilli sottoscritti (Ancora i contrattini BDSM? E dove sta la novità? Oramai ti ritrovi i fac-simile di libro in libro). E lei, dal canto suo, è strafelice di trasformarsi in una mantenuta (visto che non saranno quattro dati inseriti nel computer a giustificare il suo posto ufficiale nella società di lui – e tutti i colleghi giustamente se ne accorgono), senza alcun briciolo di consigliabile esitazione.

Almeno ci fosse un po’ di gioco tra i due, qualcosa di meno ovvio e noioso: macché, Mia è sempre prona o supina come moquette in saldo. E il lettore sbadiglia.

Finché si arriva alla scena cruciale, quando l’idiota supera il limite (e non si capisce per quale ulteriore perverso motivo: “Sperava solo di sopravvivere e di non distruggere se stesso, o lei, nel frattempo.” – ma cosa vuol dire??????????????) e la offre quale agnello sacrificale. 
Ma se uno si aspetta (finalmente!) un barlume di reazione, attende invano, perché lei rimane in stato di choc giusto dieci minuti, il tempo di ritornare in modalità scodinzolante con perdono automatico. 
Ed è sommamente indicativo, a tale proposito, che Mia si spaventi per le foto rubate, ma solo perché gli amplessi potrebbero sembrare non consensuali: il suo (grande?) amore la esibisce, gratis e a quattro zampe, e lei teme soltanto che a lui possa derivarne cattiva pubblicità…

Tutto ciò mentre le persone adulte intorno a lei si devono preoccupare se questa “bambina” mangia abbastanza, torna a casa da sola o ha le medicine per la febbre. 
E’ sarebbe una storia d’amore? Siamo al limite della circonvenzione d’incapace.

Sorvolo sul finale (o.r.r.i.p.i.l.a.n.t.e), che ci viene risparmiato persino nei filmetti natalizi a basso costo.
Amarilli73


1 commento:

  1. Mi sa che questo libro scende tra gli ultimi libri della mia lista!!

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