PENSIERI E RIFLESSIONI SU “L’UOMO DEI MIEI SOGNI ” DI JUDE DEVEARUX

L'uomo dei miei sogni
Jude Devearux
I romanzi Mondadori
Collana: Oro INTROVABILI
Edizione: Agosto 2013

Trama - La bella americana Dougless aveva fatto di tutto perché quella vacanza in Inghilterra con il fidanzato Robert fosse perfetta e indimenticabile. Invece, per colpa di un litigio, lui la pianta in asso senza bagagli né denaro in una chiesa sperduta in mezzo alla campagna. Mentre lei è in lacrime sulla tomba di un cavaliere, appare al suo fianco un uomo straordinario, alto e prestante, con un’armatura che gli arriva alla vita, calzoncini a palloncino e tanto di calzamaglia. È Nicholas Stafford, conte di Thornwyck, morto nel 1564 ma verso il quale Dougless si sente spingere da una forza sconosciuta. Legami misteriosi e insondabili sembrano unirli fuori dal tempo, in un amore sospeso tra due epoche senza possibilità di un futuro. A meno che Dougless trovi il modo di cambiare il corso della storia, salvando così l’unico uomo che lei abbia mai veramente amato.

L’UOMO DEI MIEI SOGNI (A Knight in Shining Armor) è considerato il capolavoro di Jude Deveraux. 
Il romanzo appartiene alla serie Montgomery/Taggart.

Ambientazione: timetravel (da Inghilterra, 1988 a Inghilterra, 1560)

Il pensiero di Amarilli73
Quando mi appresto a leggere un romance un po’ datato (e in questo caso stiamo parlando di un lontano 1989) ho sempre il timore di imbattermi in una trama un po’ stucchevole e in un livello di sensualità non eccelso. In questo caso si trattava di timori infondati, perché “A knight in shining Armor” è una storia d’amore intensa e appassionante, che si legge tutto d’un fiato e che continua a regalare emozioni. 
Certo, l’idea di base (un nobile del passato che viene “risucchiato” ai nostri giorni e che si trova ad adattarsi, seppur molto disorientato, tra le stramberie dei nostri giorni, per poi trovare nello stesso presente pure la sua “anima gemella”) è stata successivamente sfruttata non poco, e anche da parecchi titoli di successo. Tuttavia il romanzo della Deveraux ti prende da subito e ti fa entrare in perfetta sintonia con i suoi personaggi, offrendo pure una certa ricostruzione dell’epoca elisabettiana coerente e mai noiosa. 

Se nella prima parte del romanzo, Dougless è l’americana sprovveduta, piantata dal fidanzato con figlia viziata al seguito, e con difficoltà romantico-esistenziali molto moderne (leggi: non riesce a trovare qualcuno che la porti all’altare), poi la medesima è costretta ad arrangiarsi e a “reinventarsi” nel ruolo di dama di compagnia alla corte seicentesca dei Thornwick, alle prese con problemi ben più gravi come non farsi bruciare sul rogo per sospetti di stregoneria, non morire per un banale raffreddore, o ancora salvare il suo Nicholas dal boia.

Era tutto un sogno, impossibile, irraggiungibile. Rifletti con freddezza, si impose. Antartide. Siberia. Fa’ il tuo lavoro e resta fredda con lui. Nicholas appartiene a un’altra donna, a un’altra epoca.

E Nicholas è davvero una formidabile figura di ragazzaccio dell’epoca, dedito ai piaceri della caccia e delle gonne, irresistibile sia quando sfoggia tutta la sua altezzosità ai tempi moderni sia quando si imbatte, nella sua stessa epoca, in quella strana donna che sembra conoscerlo così bene e che vuole disperatamente fargli ricordare che si sono già amati più di quattrocento anni dopo.

Ma Nicholas appartiene ad un’epoca, Dougless alla sua, e la magia di un salto nel tempo - anche nella finzione di un romanzo - non può durare per sempre. Per questo le ultime pagine, anzi, le ultime righe, realistiche ma al contempo molto dolci, mi hanno lasciato quasi commossa…
Amarilli73

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