Pensieri e riflessioni su "Ombra Bianca" di Cristiano Gentili

Titolo: Ombra bianca. Romanzo tratto da una realtà africana 
Autore: Cristiano Gentili
Editore: OtaBenga
ISBN: 8890876115 
ISBN-13: 9788890876110 
Pagine: 320 

Sinossi:
C'è un luogo nel cuore dell'Africa, dove non arrivano gli echi chiassosi del turismo, dove non ci sono resort né safari per viaggiatori in cerca di avventura, dove un giorno una giovane donna posa sulle ginocchia di un uomo europeo una neonata dai lineamenti africani ma dalla pelle bianca come il latte. Lui è un ricco proprietario di una miniera d'oro, discendente di coloni inglesi. Lei è una bambina africana albina, un'anomalia per i suoi conterranei. Entrambi lottano per sopravvivere in un ambiente ostile fino a quando, per un capriccio del destino, le loro vite s'intrecceranno in una spirale di dipendenza reciproca dove la posta in gioco è la vita stessa. È l'inizio di un'avventura in cui saranno messi a confronto amore e odio, emarginazione e riscatto, magia nera e fede. Un viaggio nell'Africa misteriosa e nei meandri delle più intime emozioni umane, sullo sfondo di una cultura strangolata da un capitalismo senza morale che affonda le sue radici nel colonialismo moderno.

Il mio pensiero: 
Qualche tempo fa mi è capitato fra le mani Ombra bianca e oggi vorrei parlarvi, più che di un libro, di una realtà che non conoscevo. Lo sapevate che l'Africa è il paese con più alta incidenza di albinismo al mondo? E sapete come vivono lì le persone affette da questa malattia?

L'Africa è una terra dalle origini millenarie ed ha una forza che, quando ti entra dentro, non ti lascia più. Eppure, assieme ad una cultura così variegata come solo un paese dalle molteplici etnie può avere, vigono ancora tante credenze e superstizioni da far fatica a poter pensare di essere entrati nel nuovo millennio.
Nelle zone remote dell'Africa, si pensa ancora all'albinismo come una punizione inviata da Dio nei confronti del singolo, del suo clan e del suo villaggio. Si deve aver fatto qualche grave torto per meritare una piaga simile. Allo stesso tempo, gli arti e le altre parti del corpo di un albino possono portare molta fortuna e ricchezze, guarire dalle malattie più gravi ed aiutare a concepire in caso di sterilità. Questo ed altro può fare il corpo di un albino, alla stregua della bile del Panda e degli artigli di tigre in Asia. Credenze millenarie ed ataviche, legate ad un retaggio religioso animista, che si scontrano con un mondo in cambiamento, ma inaccessibile a chi è di umile origine. Ed è così che, come impone un continente ricco di contrasti, se da un lato troviamo città integrate e comunità sicure, dove gli albini possono vivere una vita quasi normale, dall'altro troviamo un sistema di polizia completamente inefficace ed un mercato nero di organi da far rabbrividire, con tanto di bracconieri che cacciano lo "zeruzeru" come se fosse un'antilope pregiata.

Ti temo perché sei diverso.
Ti perseguito perché ti temo.
Sei diverso, siete in pochi, e per gli Spiriti del lago tu sei soprannaturale. Molto più simile a loro che a noi.
Sospeso tra due mondi sfuggi al mio controllo e, proprio come gli Dei, puoi essere disgrazia nera o fortuna color oro.
Eppure come me piangi e ridi.
Sei o non sei un essere umano? Questo mi domando io.
Ma… Io chi?

Non si può stare a guardare. Gentili, come altri, si è dato da fare e, di ritorno da una missione umanitaria ha scritto questo romanzo. Una storia commovente e sincera di una bambina che aveva tanto amore e di un uomo dal cuore inaridito. Un accostamento difficile e controverso. Gentili non si perde in lunghe dissertazioni sulla bellezza dell'Africa, ma va dritto al punto, come solo chi ha vissuto lì può fare. Il racconto scorre veloce e rapido, coinvolgendoci in questa vicenda dolceamara, a tratti lieve e a tratti dura come un macigno.

Adimu aveva imparato presto a barattare ciò che aveva per ottenere qualcosa che desiderava, e poiché non c'era niente al mondo che volesse più che degli amici, a volte scambiava ciocche dei suoi capelli in cambio del permesso di partecipare a qualche gioco con i suoi coetanei. I ragazzini, dal canto loro, ottenuti i capelli biondi, si affrettavano a correre a casa con il loro bottino, sapendo di fare contenti i loro padri.

La storia di Adimu e della sua ricerca di una famiglia è sicuramente apprezzabile e ben scritta, ma quello che importa all'autore è il messaggio forte e chiaro da mandare a noi lettori. Purtroppo quello di cui parla, anche se si tratta di un racconto di fantasia, poggia su basi estremamente solide e reali. Provate a navigare in internet e googolare "albinismo in Africa". Io l'ho fatto. E tra le notizie che sono comparse ho letto cose raccapriccianti. Neonati di pochi mesi assassinati e fatti a pezzi, rapimenti, stupri, profanazioni di tombe e salme.

Sono dell'idea che i libri educhino, insegnino e ci facciano conoscere il mondo attraverso le esperienze degli autori. E' per questo che sento il dovere di consigliarvi questo libro, non solo perché avvincente, ma anche perché insegna- e tanto- cosa vogliano dire tre parole spesso idealizzate in concetti astratti, ma che hanno bisogno di azioni concrete per esistere:

RISPETTO, INTEGRAZIONE e UMANITA'.

Ambra

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