Pensieri e Riflessioni su "Come inciampare nel principe azzurro" di Anna Premoli

Titolo: Come inciampare nel principe azzurro 
Autore: Anna Premoli 
Editore: Newton Compton 
Collana: Anagramma 
ISBN: 8854155896 
ISBN-13: 9788854155893 
Pagine: 320 

Sinossi:
Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero? È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende neanche facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!

Il mio pensiero:
"Come inciampare nel principe azzurro" è il secondo romanzo di Anna Premoli, autrice già acclamata per il suo "Ti prego lasciati odiare", vincitore del 61° Premio Bancarella. Edito il 5 settembre dalla Casa Editrice Newton & Compton, l'autrice aveva già autopubblicato il suo romanzo in versione digitale con il titolo "Come inciampare sul principe azzurro".

Romanzo chick-lit frizzante e spassoso che si legge in un soffio.

Avevo davvero bisogno di una lettura scacciapensieri come questa.
Anche se a priori si può facilmente intuire il finale, il libro offre situazioni originali e piacevolissime da leggere, in grado di incuriosire e lasciare il lettore incollato alle pagine.

La trama è semplice: Maddison è una ventottenne londinese single che lavora in uno studio che si occupa di bilanci, fusioni ed acquisizioni estere. Non molto motivata a svolgere il suo lavoro, l'idea di essere trasferita per un anno nella sede americana dell'azienda, la alletta parecchio, almeno per il fatto di poter sfogarsi con lo shopping.
Purtroppo qualcosa non va secondo i piani e viene trasferita, anziché a New York, in Corea, a Seul.
Cibi sconosciuti, costumi e abitudini diverse e una lingua incomprensibile non la mettono tanto a disagio quanto il suo nuovo capo: Mark Kim. Uomo affascinante, dai tratti americani e coreani, ha in serbo per Maddy davvero tante sorprese...

Il motto di questo romanzo potrebbe essere facilmente riassunto con: "Chi disprezza ama".
Dietro battibecchi, insulti, sgarbi e situazioni imbarazzanti si nasconde l'amore.

«Dannazione, stupida donna! Aggrappati alla roccia!»
 Sono così arrabbiata dal suo ennesimo insulto che mi aggrappo subito alla roccia più vicina senza fare neanche troppa fatica.

Il romanzo è narrato secondo il punto di vista della protagonista Maddison, riportando in modo molto fluido e accattivante i dialoghi ed il flusso di pensiero della sua coscienza. Ciò ha contribuito a rendere ai miei occhi Maddy un po' antipatica, e di contro a valorizzare quel bel "principe azzurro" del suo capo.
Possibile che qualsiasi gesto di Mark debba essere visto dalla protagonista in cattiva fede e ogni sua espressione interpretata sempre come burbera e scostante, quando si capisce subito che è cotto di lei?
Su questo lato caratteriale della protagonista credo che l'autrice abbia calcato un po' la mano, ma tutto sommato non guasta la lettura. Anzi, forse contribuisce a rendere ancora più enigmatica e interessante la controparte maschile.

«Non mi ha ancora visto, cosa che mi permette di osservare meglio le sue spalle larghe e la sua vita sottile»

Tante le scene esilaranti che vi faranno sorridere. Io stessa mi sono accorta di avere il sorriso stampato in faccia mentre leggevo il romanzo durante la pausa pranzo in mensa.

A lettura conclusa posso dire che è un bel romanzo che consiglio. Leggero, frizzante, adatto a chi cerca una lettura scacciapensieri per sorridere ed alleggerire il cuore.
Stefania

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