Pensieri e Riflessioni su "La mia vita e altri difetti" di Sarah Kuttner

La mia vita e altri difetti 
Sarah Kuttner
Editore: Giunti Editore
Collana: A
Data di Pubblicazione: 17 Luglio 2013
ISBN: 8809777999
ISBN-13: 9788809777996
Pagine: 272

Sinossi:
Karoline: una trentenne decisamente al passo con i tempi. Brillante, simpatica, bel lavoro, fidanzata, tanti amici. Un unico difetto, forse, quello di essere un po’ troppo emotiva. O impegnativa, come dice lei. La presenza del suo ragazzo non è mai abbastanza, un moscerino diventa subito un elefante, e mentre la maggior parte della gente riesce a contare fino a dieci prima di parlare, Karoline arriva a malapena al due. Finché un giorno, facendo acquisti in un negozio, viene colta inspiegabilmente dalla paura: una paura mai provata prima, inesorabile, una sensazione così totalizzante da spazzare via ogni certezza, un tornado che la travolge e la scuote per una buona mezz’ora. È il primo attacco di panico della sua vita. Che cosa le sta succedendo e perché? Cos’è quell’improvviso e paralizzante terrore di morire che a tratti le impedisce di uscire di casa? Difficile parlarne con gli altri: Karoline si accorge che quello che sta attraversando è una specie di tabù, anche se comune a tante persone. E la strada per uscirne è una sola: trovare finalmente la forza di guardarsi dentro.

Il mio pensiero:
"La mia vita e altri difetti" è il romanzo di Sarah Kuttner che ha venduto in Germania oltre 500.000 copie. Un romanzo coraggioso che la Casa Editrice Giunti ha pubblicato lo scorso 17 luglio nella collana Giunti A.

Personalmente più che ironico, come è stato presentato, io ho trovato questo romanzo "strano". Ho lasciato passare qualche giorno prima di stendere questi miei pensieri, ma fatico ancora ad avere le idee chiare. Forse dovrei provare a rileggerlo più avanti per vedere se riesce a trasmettere delle emozioni diverse perché ancora non riesco a dare un nome allo stato d'animo in cui mi ha lasciato a lettura conclusa.
Forse sono stupita... ma non saprei dire se in senso positivo.

Ho deciso di leggere questo libro perché avendo sofferto a mia volta di attacchi di panico, speravo di trovarmi in sintonia con la protagonista del romanzo e magari trovare anche qualche utile spunto per combattere questi disturbi nel caso si ripresentassero.
Purtroppo così non è stato. Anzi, la protagonista mi è risultata fin da subito poco affine. Riflette, rimugina e si accanisce a voler psicoanalizzarsi da sola a tutti i costi ed in ogni situazione. Per dirla "fuori dai denti": si tira un sacco di paranoie assurde. Oltre al piangersi addosso e compatirsi perché si reputa una persona malata. 
Senza nulla togliere al fatto che di malattia si tratti, ho trovato veramente "pesante" che Karoline giustifichi qualsiasi suo atteggiamento scontroso con la malattia nascondendosi dietro una patologia.
Quanta pazienza la madre ed il suo ragazzo!

Scusate, ma ho trovato davvero irritante il fatto che, nonostante ad un certo punto, la vita le stia sorridendo, ancora lei si ostini a cercare e ad attendere gli inganni vivendo male il presente.
Si intestardisce nel ripetere che lei è difettata... Perché si deve ritenere difettato chi soffre di questa patologia? È una malattia come tante e se stiamo a mettere i puntini sulle i, chi si salva? Chi non lo è? Difettato è un brutto aggettivo comunque e lo trovo davvero inadatto.

Non fraintendete le mie parole: non sto dicendo sia un romanzo da scartare. Tanto meno io non sono una psichiatra ne una terapeuta per giudicare quale atteggiamento sia più o meno consono da seguire.
Che io non sia mai stata ai suoi livelli di depressione? Sicuramente. Che solo chi veramente malato sia in grado di capire questo libro? Non lo so...
Solo son certa che questo non sia stato il romanzo per me. Non sono stata in grado di ricavare per me nessun utile insegnamento e nemmeno son riuscita a gustarmi piacevoli ore di relax in sua compagnia... 
L'unica soddisfazione l'ho ottenuta sul finale, dove mi son vista concorde con il consiglio del nuovo psichiatra: sarebbe meglio smetterla di studiarsi.
Della serie: "Vivi e lascia vivere"!

Ribadisco, queste sono solo sensazioni mie. 
È più che normale trovare a volte romanzi con cui non si riesce ad entrare in sintonia. 
Non ho niente da dire sullo stile dell'autrice: chiaro, frizzante e molto scorrevole.

In conclusione non lo reputo un cattivo libro, ma solo un romanzo non adatto a me.
Non mi sento di sconsigliarlo, anche perché mi piacerebbe poterne parlare con chi lo ha letto e confrontare le impressioni con altri lettori.
Fatemi sapere: sono curiosa.
Stefania

2 commenti:

  1. Ciao! Io ho letto il libro appena uscito e ora lo sto rileggendo. Mi ritrovo moltissimo nel personaggio di Karoline, non tanto per il suo sentirsi "difettata" quanto nel rimuginio, nel sarcasmo con cui in fin dei conti cerca di non prendersi troppo sul serio. A me è piaciuto moltissimo questo libro, tanto che a distanza di tre anni ho deciso di rileggerlo dopo un periodo di altalena emotiva! :) Forse è vero, non ti ci sei rispecchiata molto perché magari hai passato momenti difficili ma diversi da quelli descritti, ma penso che non ci siano veri e propri insegnamenti, non c'è un prontuario di consigli in stile "libri how-to o self-help"... E secondo me, meno male in questo caso. Ho apprezzato molto il tuo punto di vista comunque!

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    1. Grazie Ilary! Mi fa piacere che tu abbia esposto il tuo punto di vista per potermi confrontare. Hai ragione tu. Ho infatti anche appurato di recente che un romanzo lo si può apprezzare in modi diversi a seconda del periodo che si sta vivendo. Chissà... magari se lo rileggessi ora lo troverei diverso ;) Passa ancora a trovarci e buone letture!

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