Pensieri e riflessioni su "Trama di sangue" di Arno Strobel

Titolo: Trama di sangue
Autore: Arno Strobel
Editore: Corbaccio
Collana: Top Thriller
ISBN: 8863805504
ISBN-13: 9788863805505
Pagine: 368

Sinossi:
È una serena mattina di sabato, quando una giovane studentessa di Amburgo riceve uno strano pacco: sembra un libro, ma lei non ricorda di aver ordinato nulla. La curiosità si trasforma in orrore quando il pacco rivela il suo macabro contenuto: una pagina di un romanzo... scritta su un brandello di pelle. Una storia tanto terribile da sembrare frutto di una fantasia malata e infatti dalle prime indagini emerge che l'assassino sta seguendo la trama di un thriller da poco pubblicato. La città è in preda al terrore e la polizia brancola nel buio: Christoph Jahn, l'autore del romanzo, è sconvolto e non è in grado di fornire nessuna informazione utile, anche perché è già stato vittima di un folle simile anni prima a Colonia, quando un assassino misterioso aveva iniziato a uccidere seguendo proprio la trama di un suo romanzo. Possibile che l'oscura vicenda si stia ripetendo? Mentre due giovani donne vengono rapite, le indagini si indirizzano nel mondo editoriale, visto che inevitabilmente il clamore suscitato dalla vicenda porta a un aumento delle vendite del romanzo: chi, oltre a Jahn, può trarre vantaggio da tutto questo orrore? Davvero c'è chi è disposto a uccidere per il successo?

Il mio pensiero: 
Quando ho letto la sinossi di Trama di sangue, pregustavo già brividi ed arrovellamenti degni di un thriller con tutte le carte in regola per sbancare nelle librerie.
E così in parte è, proprio perché le premesse ci sono tutte, dall'efferato serial killer al brancolare nel buio delle autorità. 
In verità è utile mettere in chiaro subito che Strobel, da buon scrittore tedesco, ha seguito la corrente degli psico- thriller molto cavalcata oltralpe. Ci troviamo per le mani, quindi, un romanzo molto particolare, dalle scene spesso estremamente crude e vagamente Kubrikiane (vi ricordate Arancia meccanica?) ideate per creare una suspense che mozza il fiato.
Dall'altra parte, a dispetto dei thriller a cui siamo abituati, ci ritroveremo un'indagine fatta prevalentemente di dialoghi in cui, più che l'azione, viene privilegiato il pensiero dei diversi indagati. Forse, quello che più stuzzica è proprio il lasciare che sia il lettore a porsi le domande e a tentare di darsi delle risposte. In questo modo, senza dare troppi indizi su cui lavorare, l'autore evita che il lettore venga annoiato dal seguire una trama in cui l'indagine si mostra già piuttosto chiara in partenza. Ed è così che veniamo, per forza di cose, costretti a chiederci cosa sarebbero disposti a fare un autore sulla via del declino, un editor legato a lui a doppia mandata e una libraia fin troppo patita per i romanzi del suddetto autore, incompreso dai più. Sarebbero veramente disposti a rapire, torturare ed uccidere?

"Chiunque abbia scritto queste cose, si sarà sforzato di scegliere uno stile diverso dal suo, perché questo è un romanzo nel romanzo che Jahn o Lorth scrive al posto di un altro" Erdmann la guardò per un momento e poi scosse il capo: "Lasciamo perdere". "Si stenta a credere su che cosa sono scritte queste righe e a ciò che è successo a quelle povere donne."

Il parallelismo tra realtà (sempre all'interno del romanzo) e la trama del libro di Christoph Jahn è portato al paradosso, stirato all'inverosimile, tanto da assomigliare più ad un romanzo horror che noir.
In più, lo sconfinamento da noir a horror viene rimarcato,come vi scrivevo sopra, dalle scene dedicate al killer. Queste sono molto cruente e, vagamente, splatter. Proprio per questo mi sento di consigliarne la lettura ad un pubblico esclusivamente adulto e con lo stomaco forte.
Forse sono fin troppo pignola e poco intenditrice del genere, ma, se devo dirvela tutta, ho trovato che il voler stemperare i punti di maggior suspense con la descrizione fin troppo prolissa del rapporto di collaborazione fra i due investigatori, Erdmann e Matthiesen, sia stata azzardata. Prendetelo come parere puramente personale, ma ad essere sincera, ho fatto fatica a non annoiarmi e, a volte, le scene proposte mi hanno lasciata interdetta. Dopo tanto indagare sulla psiche umana, a mio giudizio, certi comportamenti e dialoghi mi sono sembrati piuttosto puerili e superficiali.
Nonostante questo, resta il mio parere che Trama di sangue sia un romanzo che esula dagli schemi a cui noi lettori italiani siamo abituati, portandoci a dare una sbirciatina anche a letture a noi poco conosciute, ma sicuramente apprezzabili.
Ambra

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