Pensieri e Riflessioni su "Capitan Swing" di Nina Pennacchi

DALL’AUTRICE DI “LEMONADE” UN NUOVO GRANDIOSO ROMANCE STORICO

Capitan Swing
Nina Pennacchi
ebook, 324 pagine
Pubblicazione: 7 Agosto 2013
Editore: Narcissus 
ISBN13 9788868552497

Sinossi - Tisbury, 1830. Chi è Capitan Swing, misterioso eroe che guida la rivolta dei contadini nelle campagne inglesi? Chiamato a riportare l’ordine in Wiltshire, il comandante Adam Cartwright non ha dubbi: Swing è nemico della legge, e come tale suo nemico...
Capitan Swing mantiene sempre le sue promesse. E quando giura a Rebecca Arlington che dopo la rivolta la porterà via con sé, ha tutte le intenzioni di farlo. Rebecca aspetta da anni quel momento, e niente e nessuno potrà impedirle di fuggire con lui... niente e nessuno, tranne il comandante dei dragoni arrivato a Tisbury proprio per arrestare il suo capitano.

Il pensiero di Amarilli 73
Non fatevi ingannare dall’etichetta “Historical romance” buttata lì dalla Pennacchi, tanto per confondere le acque e prendere alle spalle l’ingenuo lettore. Chiamarlo romance è così riduttivo, specie se qui nulla è scontato e fin dall’inizio non si ha ben chiaro neppure tra chi scoppierà la vera passione.

Come al solito, questa brava autrice, dura e pura, disattende le previsioni, stravolge trame in apparente realizzazione (solo per fare un esempio, lo sbocciare dell’amore tra due amici d’infanzia da sempre uniti), e gode (oh sì se gode!) a far del male ai suoi personaggi…

«Non mi hai baciato» mormorò, e le parole uscirono prima che potesse fermarle. «Al matrimonio. Siamo sposati lo stesso, Adam?»

Lui la fissò socchiudendo leggermente la bocca. Poi avvicinò le labbra alle sue. «Dio, sei una sciocca.» La baciò piano, sfiorandola appena. «La mia sciocca, bellissima moglie.»

Bellissima. Non glielo aveva mai detto prima. E Rebecca non poté fermare il pianto, anche se lui non avrebbe capito, anche se lei non poteva spiegargli il perché. 

Se Nina Pennacchi fosse un personaggio di fantasia, potrebbe essere benissimo il ragno Tecla: ricordate il personaggio dell’ape Maia costantemente pronto ad attirare qualche insettino nella sua ragnatela e lasciarlo là a macerare lentamente? Quando inizi un suo romanzo devi accettare che la lettura sarà un’intensa discesa agli inferi, con finta risalita verso la felicità, e poi ancora giù a spezzarti il cuore, e poi FORSE (ma nulla è certo) di nuovo verso la luce.

Sullo sfondo delle rivolte contadine che realmente infiammarono l’Inghilterra nel 1830, Rebecca Arlington, figlia di un Lord ma allergica alle rigide etichette comportamentali dell’epoca è divisa tra un uomo del popolo, un giornalista coraggioso e pieno di ideali, e un uomo della legge, un ufficiale altrettanto coraggioso ma nemico sotto ogni punto di vista. Attorno a loro, si muove una serie di personaggi all’apparenza appena accennati ma in realtà molto veri, e che aiuta a dare il quadro completo di un’epoca con il suo fascino e le sue moltissime asperità.

Persino il finale, splendido e amaro, è davvero insolito per un romance. 

Dico la verità, ci ho messo parecchio a digerirlo, ma alla fine ho dovuto ammettere che, sebbene non sia l’unico possibile, è forse quello più aderente alla realtà: i ricchi sono destinati a mescolarsi con i ricchi, il popolo è destinato a rimanere nel fango, e tutto ha comunque un prezzo, che sia l’amore o semplicemente un puro sogno di libertà. 

Perché Capitan Swing, alla fine, siamo tutti noi.
Amarilli73

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