Pensieri e riflessioni su "I love fashion" di Angela Clarke

Titolo: I love fashion
Autore: Angela Clarke
Editore: TEA
Collana: Narrativa TEA
ISBN: 8850232233
ISBN-13: 9788850232239
Pagine: 317

Sinossi:
Dopo essere stata lasciata dal fidanzato storico, Angela ha il cuore spezzato e il morale a terra. Essere assunta da una prestigiosa agenzia di moda londinese sembra proprio l'occasione ideale per ricominciare e dimostrare a tutti quanto vale. In realtà Angela non sa proprio nulla di moda, ma è piena di entusiasmo e pronta a imparare. Ben presto si renderà conto di essere atterrata su un altro pianeta, abitato da alieni un po' folli: un posto dove al colloquio di lavoro il fattore determinante è indossare le scarpe dello stilista giusto; le torte di compleanno si annusano, non si mangiano; dove i cagnolini viziati delle star viaggiano in prima classe; dove a trent'anni il botox è già un must; dove dettano legge l'hair stylist e il make up artist, e dove se non stai molto attenta tra una vendita esclusiva e una scorpacciata di shopping compensativo ti ritrovi con il conto in rosso. Ma "I Love Fashion" non è solo questo, perché oltre a farvi scoprire i retroscena più assurdi, divertenti e piccanti dell'industria del glamour, vi racconterà anche la storia romantica di una ragazza che dopo una cocente delusione sentimentale riesce a ritrovare l'amore. E soprattutto, dopo aver rischiato di perdere se stessa vendendo l'anima al diavolo (che veste Prada), impara a riconoscere la strada che porta alla felicità.

Il mio pensiero: 
Tempo addietro avevo recensito un altro romanzo che parlava dello spietato mondo della moda e, se ricordate bene, la mia valutazione non era stata stratosferica. Bene, per fortuna in questo caso ho trovato finalmente un libro che facesse giustizia all'argomento. Un chick lit entusiasmante ed avvincente, scritto con uno stile graffiante ed autoironico che non guasta per nulla. Anzi, considerando che si tratta dell'opera di un'esordiente, tanto di cappello!

Angela Clarke, come lei stessa vuole precisare in apertura, ha deciso di scrivere questo libro ispirandosi liberamente alla sua esperienza personale sia come operatrice nel settore che, soprattutto, come fashion victim. L'esperienza decennale si sente, soprattutto nel piglio deciso dato alla caratterizzazione dei personaggi (a volte inventati, a volte no) e la storia scorre veloce grazie ad una dose di ironia, che può essere solo una dote innata. 

C'è del movimento all'inizio della fila. Le fashioniste voltano la testa di scatto all'unisono, come un branco di suricati. Hanno aperto! Quali tesori troverò lì dentro? Sarà rimasto qualcosa?

Credetemi, il libro trabocca di scanzonata ironia, la Clarke saggiamente ha deciso di intraprendere la strada dello humor e ha saputo cavalcarne l'onda alla grande. Senza strafare, è riuscita ad ottenere un buon connubio fra risate ed argomenti più "seri", come il cercare di guardarsi allo specchio e ritornare sui propri passi per non perdere quello che al mondo c'è di veramente importante. Sì, perché Angela non solo ci racconterà delle sue esperienze nello sfavillante mondo del glamour, ma ci racconterà di come ha fatto a crescere, a non considerarsi una fallita e ad ottenere ciò che vuole dalla vita, sapendo scegliere tra una Vuitton e la persona amata. 

Una pagina dopo l'altra, non solo vedremo Angela dover inventarsi un lavoro, una professionalità e un'immagine di sé, ma ci troveremo alle prese con situazioni talmente paradossali, da dover per forza essere considerate vere.

Arrivo in ufficio poco dopo le undici. Non male, per una traversata dell'Artico. "Quelli non sono proprio adatti", dice Pandora indicando i miei stivali (...) Ovviamente tu sei in tacchi a spillo. "Ti sei cambiata quando sei arrivata qui?". "No, ho camminato con queste (...) Lo sanno tutti che con la neve hai due possibilità: doposci di Chanel o tacchi a spillo. Fai presa con il tacco come un rampone da alpinismo."

Un libro che, con la sua estrema leggerezza, aiuta a far passare i momenti tristi e a sorridere, insegnando un dogma universalmente noto, ma che poche di noi hanno il coraggio di ammettere. Il miglior antidepressivo per una donna è un tacco 12; se Gucci, tanto meglio.
Ambra

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