Teaser Tuesday (116)

Buon martedì sera con la Rubrica settimanale Teaser Tuesdays, ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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Per questa settimana il nostro teaser è tratto da:

Runa Editrice
“Il marchio” di Aurora D'Evals
Collana Erotika
334 pagine, 
brossura con alette 
€ 14,00

Sinossi:
Sara e Ginko non potrebbero essere più diversi: lei, figlia di ricchi borghesi, giovane, carina, educata, con un futuro assicurato, lui di professione tatuatore, musicista heavy metal, figlio di nessuno, indipendente e dal forte carattere. Niente li accomuna, niente li lega.
Eppure dal loro incontro fortuito nasce improvvisa e fortissima un’attrazione irresistibile, perché Sara è una slave, una sottomessa, e Ginko un master, il dominatore che prenderà subito in mano le redini della sua vita e darà loro il deciso strattone che Sara attende da sempre.
Per lui la brava bambina di papà rivolterà completamente la sua esistenza, seguendo i propri impulsi e la propria vera natura, legata a un guinzaglio invisibile, fatto d’amore e di erotismo travolgente, che la porteranno a esplorare territori sempre più lontani, sempre più pericolosi, fino a conoscere i propri limiti, quelli oltre i quali il suo guinzaglio non può tendersi. Perché un guinzaglio ha due estremità, e chi lo tiene in pugno non è meno prigioniero di chi ne viene guidato.
Ginko non è meno succube della sua slave di quanto lei lo sia di lui, in un rapporto di simbiosi nel quale ciascuno dei due ha bisogno dell’altro, per realizzare la propria natura segreta e reale.
E, quando questo guinzaglio finirà per spezzarsi, le conseguenze saranno imprevedibili, per entrambe le sue estremità.


La sera che mi tolse il cerotto pioveva di brutto, vento e gocce oblique, acuminate come pugnali, Ginko era scocciato perché avevano un concerto e siccome il palco era all’aperto, andava tutto a monte. 
Nello studio c’erano i suoi amici, Michele, Francesco e Roberto, i primi due con le rispettive ragazze; li conoscevo di faccia ma a quel punto venni presentata ufficialmente, non come la sua compagna, come un’amica. Ovviamente tutti sapevamo che voleva dire che scopavamo, ma eravamo ancora nella fase di prenderci le misure. 
Sotto questo aspetto, mi sentivo tranquilla: Ginko era un artista, e nessun artista abbandona un’opera promettente, all’inizio. Le paure sarebbero arrivate dopo.
“Dai, vieni di là – mi disse quando il giro dei saluti fu finito – il tatoo è pronto, vorrai vederlo.”
Lo seguii e mi sedetti sul lettino. La custodia del suo basso era appoggiata contro la parete, ero curiosa di vederlo, glielo dissi mentre prendeva guanti di lattice e disinfettante.
“Venerdì prossimo abbiamo un altro concerto, vieni a sentirci”, fu la risposta, data in tono naturalissimo, tanto che mi si mozzò il respiro. Non avevo osato sperare che si sarebbe sbilanciato così.
“Venerdì prossimo è San Valentino – gli feci notare, in un tono che speravo passasse per casuale – poi i tuoi amici si fanno delle idee.

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