Pensieri e Riflessioni su "Per un anno d'amore" di Gayle Forman

Gayle Forman
Per un anno d'amore
Traduttore: Guidoni A.
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
ISBN: 8804635304
ISBN-13: 9788804635307
Pagine: 372

Sinossi:
Nel giro di 24 ore Willem e Allyson si sono trovati, innamorati e poi persi.
La loro avventura folle e romantica a Parigi è finita prima del previsto. Nulla rimane di quella notte, tranne un orologio. E la borsetta di Allyson, in cui Willem spera di trovare un indirizzo, una speranza, un appiglio che lo riporti sulla strada verso la sua "Lulù", soprannominata così per via della somiglianza con l'attrice Louise Brooks. Ma il tempo, come spesso capita, scorre veloce e la vita fa il suo corso.
La passione per il teatro porta Willem in giro per il mondo, dove farà tanti incontri, stringerà nuove amicizie, proverà a dimenticare.
Ma una domanda lo segue a ogni passo: quell'orologio, unico ricordo di un amore durato solo una notte, scandirà il tempo per ritrovarsi?

Il mio pensiero:
"Per un anno d'amore" è il seguito e la conclusione della duologia apertasi con l'apprezzatissimo "Per un giorno d'amore" di Gayle Forman, con cui è stato pubblicato lo stesso giorno dalla Casa Editrice Mondadori.

Letto anch'esso tutto d'un fiato ed immediatamente a seguito del suo precedente capitolo, questo romanzo mi ha aiutata a comprendere meglio anche la controparte maschile della protagonista che avevamo già imparato ad amare. Questo romanzo è tutto focalizzato sul bel ragazzo olandese di nome Willem.

Forse in questo secondo libro risulta ancora più accentuato il fatto che si tratti di un romanzo di formazione. L'autrice ci da modo infatti di scoprire quali siano state le dinamiche che portarono questi due ragazzi a "perdersi" un anno prima. 
È vero che si intraprende la lettura di questo romanzo avendo già il quadro completo dei fatti accaduti nell'anno di riferimento, ma leggere di Willem aiuta senz'altro a chiarire tante questioni rimaste in sospeso.

Anche qui si parla di viaggi, non solo fisici ma anche spirituali... e per quanto l'autrice sia favolosa nel trasportarci in luoghi nuovi, è molto più brava nel coinvolgere il lettore nel seguire la crescita personale del protagonista.

Chi è Willem?
Del resto anche noi ne sappiamo davvero poco o niente come Allyson. Sappiamo il nome dei suoi genitori, sappiamo che è olandese e quale tipo di colazione gli piaccia... ma il suo cognome? E soprattutto come mai non aveva così fretta di tornare dai suoi genitori nonostante fosse in giro per il mondo da mesi?

Questo secondo romanzo completa il primo e ci chiarisce tanti punti interrogativi rimasti aperti a seguito della scomparsa di Willem... nonostante non possa nascondervi che il finale non ha soddisfatto proprio tutta la mia curiosità.
Forse lo scopo dell'autrice era proprio quello di offrire un romanzo di formazione e di crescita, che non si imponga sulla scena letteraria per via dell'ennesima storia romantica passionale e combattuta di due giovani, ma che pur ruotando intorno all'amore ci parli di come questi ragazzi compiano il passo definitivo che li porta nell'età adulta.

La porta si chiude con uno scatto alle sue spalle. E, per un attimo, anche loro sono con
noi nella stanza: Yael e Bram, trent’anni fa. La loro storia fluisce rapida nella mia
memoria, perché è anche la nostra storia. Solo ora capisco, però, che era una storia
incompleta. Perché, anche se Bram me l’ha ripetuta mille volte, non mi ha mai raccontato
la parte più importante: ciò che è successo in quelle prime tre ore passate insieme in
automobile.

Sì, perché questa non è solo la storia di Allyson e Willem, ma anche quella di Yael e Bram, genitori di Willem.
Non vi voglio svelare nulla di più.
E so già che è inutile dirvi, soprattutto a chi ha già amato il suo precedente, che anche questo è un romanzo assolutamente imperdibile.
Così, dolcemente ti porta alle ultime righe con gli occhi lucidi e la loro storia vi resterà nel cuore a lungo.
Stefania

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