Pensieri e Riflessioni su "Shadowhunters The mortal instruments" di Cassandra Clare

IN ATTESA DELL’USCITA AD AGOSTO DELLA TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA DELLA SAGA DI CASSANDRA CLARE, RILEGGIAMO INSIEME “SHADOWHUNTERS. THE MORTAL INSTRUMENTS”.

OGGI PENSIERI E RIFLESSIONI SUL PRIMO VOLUME: “CITTA’ DI OSSA

Autrice: Cassandra Clare
Città di Ossa - City of Bones (The Mortal Instruments, #1)
532 pagine, Edizione: March 27th 2007
Editore: Mondadori
ISBN 880460171X (ISBN13: 9788804601715) 

Trama ­ - La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l'amore.

Il pensiero di Amarilli73
Da qualche anno tenevo in libreria i volumi di questa saga, comprati periodicamente su richiesta di mio papà, estimatore a dir poco entusiasta, e da me ancora non letti per mancanza di tempo. Grande grandissimo errore! 
Quando mi sono finalmente decisa ad iniziarla, sono stata letteralmente catapultata nel mondo immaginato da Cassandra Clare, dove la dimensione umana (il mondo dei “Mondani”) e la dimensione magica ( i “Nascosti”) convivono, si confondono e lottano tra loro, senza che risulti sempre agevole capire da che parte stia il bene, e dove gli Shadwhunters, un’élite di guerrieri, eredi di una millenaria discendenza di uomini e angeli, vigila sui labili accordi di convivenza e offre protezione dalle forze demoniache.

So che le principali contestazioni mosse in rete a questa saga riguarderebbero la presenza di elementi già “noti” (un’adolescente che scopre di vedere “cose” che gli altri non vedono, l’infatuazione per uno dei guerrieri, la presenza di creature come licantropi, vampiri, stregoni, ecc.), e certamente l’ambientazione risulta debitrice di varie ispirazioni fantasy precedenti. 
Ma, ormai, quale libro di questo genere può dirsi completamente puro e senza contaminazioni?

Se Città di Ossa è un romanzo ricco di citazioni, lo è nel migliore dei modi: è semplicemente una grande abbuffata di cultura classica e pop insieme, partendo da Virgilio e passando per Blake e per finire con Guerre Stellari: sì, lo so, quando ho intuito come procedeva tra Clary e Jace, non ho potuto fare a meno di pensare, con molto divertimento, a Luke e Leila, e al crudele Darth Fener sullo sfondo (e in effetti, la stessa autrice, con molto sense of humor cita il film di George Lucas tra le varie battute che si scambiano i personaggi).

Un inizio che mi ha conquistata. Finalmente un’eroina non patetica e che non si lascia scorrere gli eventi addosso, ma che è simpatica, reattiva, lucida; finalmente un amico secchione senza arie da “nerd” senza speranza, ma scaltro e capace di trasformarsi in un abile arciere quando serve; finalmente non le solite divisioni tra bianco e nero, buoni e cattivi, ma parecchi personaggi in zone d’ombra, fedeli alla loro natura umana (e a volte malvagia), o magica, (e a volte ugualmente malvagia).

E lì la vide, distesa sotto di lei come un portagioie dimenticato aperto, questa città più affollata e affascinante di quanto avesse mai immaginato: c’era il rettangolo di smeraldo di Central Park, dove le corti delle fate si incontrano nelle notti di mezza estate, c’erano le luci dei locali e dei bar di Downton, dove i vampiri passano la notte a ballare al Pandemonium, c’erano i vicoli di Chinatown, dove di notte si aggirano i licantropi sulle cui pellicce si riflettono le luci della città, e gli stregoni, magnifici con le loro ali di pipistrello e i loro occhi di gatto.

E vogliamo parlare dello stile? Cassandra Clare ha una scrittura veloce e sognante, che passa da scene di inseguimenti e combattimenti, a pause di descrizioni di pura poesia, fino a momenti introspettivi inaspettati per una serie Young Adult. E questo mi porta a concludere che questa è davvero una saga per tutte le età, capace di regalare ore di lettura spensierata e di emozioni ad occhi aperti (come si affanna a sostenere mio papà, over 80, già da qualche anno - sic).

La saga di Mortal Instruments: 
Città di ossa 
Città di cenere 
Città di vetro 
Città degli angeli caduti 
Città delle anime perdute 

Amarilli73

3 commenti:

  1. Merita!!! Non aspettare tanto tempo come ho fatto io!!!!

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  2. Bene, Amarilli, per l'ennesima volta mi hai fatto venire la scimmia!! E la lista per le vacanze si allunga... ;)

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