Pensieri e riflessioni su "Sognando Park Avenue" di Tinsley Mortimer

Titolo: Sognando Park Avenue
Autore: Tinsley Mortimer
Editore: TRE60
ISBN: 8867021133
ISBN-13: 9788867021130
Pagine: 342

Sinossi: 
Bella, solare e spigliata, Minty Davenport è la tipica brava ragazza del Sud degli Stati Uniti. Ma la vita di provincia le è sempre stata stretta e, fin da piccola, sfogliando montagne di riviste di moda e di gossip, ha sognato di vivere nella sfavillante New York - il cuore pulsante del mondo fashion -, di passeggiare lungo Park Avenue, di fare shopping nei negozi più chic della 5th Avenue e di dormire al mitico Hotel Plaza. E, ora che il suo ragazzo le ha chiesto una maledetta "pausa di riflessione", lei ha deciso: è giunto il momento di provare a realizzare quel sogno. Non appena si trasferisce nella Grande Mela, Minty partecipa a una cena di beneficenza insieme a una sua vecchia conoscenza dell'università e, all'improvviso, la sua vita diventa esattamente come l'ha sempre desiderata: frenetica, caotica e senza respiro. In quell'occasione così esclusiva, infatti, i paparazzi la immortalano e le sue fotografie finiscono sulle prime pagine delle più importanti riviste di gossip, lanciandola come nuova icona di stile. Nel giro di poco, il suo nome è sulla bocca di tutti, lei diventa l'assistente della PR più potente - e dispotica - di New York e conquista persino il cuore di Tripp du Pont, lo scapolo più conteso della città. Ma dove risplende la luce si nasconde anche l'ombra: quando iniziano a circolare strane voci su un oscuro segreto che riguarda Tripp, Minty capirà di dover scegliere che tipo di donna vuole davvero essere... 

Il mio pensiero: 
Questo è uno di quei libri che mi lascia piuttosto perplessa. Tirando le somme, penso che questo romanzo non vada molto al di là della sufficienza. La storia potrebbe funzionare, soprattutto pensando come target un pubblico molto giovane. Ci sono tanti elementi che potrebbero far ingolosire. Tutta la vicenda si sviluppa attorno al mondo della moda e degli eventi mondani nella New York bene e questo, da che mondo è mondo, può solo che produrre un contesto accattivante. Se poi mettiamo in conto che tutti i personaggi sono o belli, o ricchi, o famosi, oppure incarnano contemporaneamente tutte queste qualità, sicuramente il romanzo ha le carte in regola per far parlare di sé. 

La trama è semplice, e questo sicuramente non è un difetto. La bella Minty Davenport va a New York e faticosamente risale la china della celebrità, si innamora perdutamente di un pessimo soggetto, finché non capisce cosa vuole veramente dalla vita e prende decisioni drastiche che portano ad un happy end assicurato. 

"Uno non va al Frick Ball. Non si viene nemmeno invitati. Si viene scelti. (...) Svegliati Minty. Sei stata strappata all'oscurità virtuale e sistemata sui gradini più alti della società newyorkese" 

Quando tuttavia sono andata a leggere la biografia della stessa scrittrice, mi è rimasto un che di amaro in bocca. Alla luce di quanto riportato, metà del romanzo è il ritratto della stessa Tinsley Mortimer, (guarda caso una Bellezza del Sud diventata socialite newyorkese) e, purtroppo, quello che rimane sembra tratto da un connubio tra la sceneggiatura de Il diavolo veste Prada e Gossip Girl, serie televisiva nella quale l'autrice ha fatto la comparsa. 
Insomma, avendo probabilmente vissuto in prima persona gran parte di quello che viene raccontato nel libro, avrei preferito che l'autrice sviluppasse un racconto ben più solido e strutturato, inoltre che trattasse in modo più approfondito i temi cardine del romanzo. Il distacco dalla famiglia, l'ingresso nel mondo del lavoro e, soprattutto, l'impegno reciproco implicito nelle promesse di matrimonio vengono resi con estrema levità. Niente di male in questo, se non che le similitudini con le pellicole citate sopra sono tante. 
Questo denota poco impegno nell'ideare un romanzo veramente accattivante, soprattutto considerando che la Mortimer, appartenendo allo stesso mondo descritto nel libro, sicuramente conosce il contesto e parte avvantaggiata rispetto ad autori che scrivono di tematiche simili basandosi su fonti che non sono la propria esperienza. 

Inoltre, il romanzo è veramente troppo. Troppo stucchevole, troppo scontato e, soprattutto, troppo frivolo. All'inizio pensavo potesse essere classificato come una storia d'amore young adult, in cui faceva piacere ritrovare i temi da favola di una cenerentola in chiave moderna. 
Purtroppo, la struttura della trama fa acqua e lacune ovunque, mostrando una Minty così acerba, da non essere in grado di incarnare nulla più di una Barbie innamorata del suo principe molto azzurro e poco sincero, passando poi, nel giro di poche pagine- e per giunta alla fine del romanzo- , ad una rampante (e sorprendentemente introspettiva) giovane donna in carriera che sa esattamente cosa vuole dalla vita. Cosa è successo? Cosa ha portato Minty a questo cambiamento? Possibile che in precedenza la protagonista fosse così sprovveduta? No, qui assistiamo ad una miscellanea di luoghi comuni, ma senza un sano sviluppo narrativo nella vicenda. 
A mio parere, mettendoci un po' meno impegno nel riportare accurate descrizioni di capi di vestiario (con relativa marchetta sul brand annesso) e riversandolo invece nell'ideazione di una storia solida e plausibile, sarebbe stato un romanzo dignitoso. Lasciato così rimane un racconto con tanti bei fronzoli, ma profondamente scarno nei contenuti e che lascia molti interrogativi in testa. Un esempio su tutti, il grazioso chihuahua Miss Jelly Belly. So che ha un ruolo estremamente marginale, ma, da brava amante degli animali, mi sono chiesta che fine avesse fatto. Prima adorato simbolo di riconciliazione, a cui Minty pensa persino di dedicare un modello della sua nuova collezione di borse, viene successivamente rinchiuso in un limbo dal quale non riemerge più. Insomma, è proprio il caso di dire, dalle stelle alle stalle.

Spero che in futuro l'autrice possa riservarci delle sorprese. Di certo il materiale per scrivere una buona storia non manca, sicuramente la tecnica è da migliorare.
Ambra

2 commenti:

  1. All'inizio mi ispirava, ma è bastato leggere la trama e qualcosa sull'autrice per capire dove andava a parare. Purtroppo in questo genere è facile cadere nella banalità, e a quanto pare lei ci è caduta con tutti i piedi. Peccato :/

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    1. Per uno scrittore, l'esperienza conta parecchio. Questo è il primo libro per Tinsley Mortimer e, sicuramente, ha bisogno di tempo per affinarsi in stile e capacità di caratterizzazione dei personaggi. Diamole tempo, chissà che non ci sorprenda! A presto e grazie per il tuo commento, Ambra

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