Thursday's book: Il libro del giovedì (51)

Buon giovedì a tutti!
Questa sera vi propongo un libro veramente crudo. L'autobiografia di un ragazzo sopravvissuto alla violenza della guerra nella terra dei diamanti di sangue. Un racconto vivido, cruento in cui Ishmael ripercorre tutto ciò che gli è successo per evitare che la tremenda realtà in cui ha vissuto per anni passi inosservata. 
Ora Ishmael vive negli Stati Uniti, dove ha potuto ricostruirsi una vita, e si batte ogni giorno per i diritti dei bambini che, come lui, hanno avuto un'infanzia negata.
Ora vi lascio alla scheda del libro, vi ricordo che, in caso vogliate partecipare alla rubrica e fare voi una segnalazione, basta lasciare un commento al post, oppure mandare una mail a illibrodelgiovedi@gmail.com . Il vostro consiglio sarà pubblicato in questo spazio dedicato. 
A presto e buona lettura!

Titolo: Memorie di un soldato bambino
Autore: Ishmael Beah
Editore: BEAT
Collana: BEAT
ISBN: 8865590181
ISBN-13: 9788865590188
Pagine: 256

Sinossi:
Il 1993 è appena iniziato in Sierra Leone e a Mogbwemo, il piccolo villaggio in cui vive il dodicenne Ishmael, la guerra tra i ribelli e l'esercito regolare, che insanguina la zona del paese più ricca di miniere di diamante, sembra appartenere a una nazione lontana e sconosciuta. Di tanto in tanto nel villaggio giungono dei profughi che narrano di parenti uccisi e case bruciate. Ma per Ishmael, suo fratello Junior e gli amici Talloi e Mohamed, quei profughi esagerano sicuramente. L'immaginazione dei ragazzi è catturata da una cosa sola: la musica rap. Affascinati dalla "parlata veloce" di un gruppo americano visto in televisione, i ragazzi hanno fondato una band e se ne vanno in giro a esibirsi nei villaggi vicini. Un giorno, però, in cui sono in uno di questi villaggi, li raggiunge la terribile notizia: i ribelli hanno attaccato e distrutto Mogbwemo. Ishmael non vedrà più casa sua e i suoi genitori. Perderà Junior. Fuggirà nella foresta, dormirà di notte sugli alberi, sarà catturato dall'esercito governativo, imbottito di droga, educato all'orrore, all'omicidio, alla devastazione. Il suo migliore amico non sarà piú il tredicenne Talloi ma l'AK-47 e la sua musica non più l'hip-hop ma quella del suo fucile automatico. Una testimonianza indimenticabile dal cuore dell'Africa, dove milioni di bambini muoiono di malattie curabili in Occidente e centinaia di migliaia sono mutilati o cadono in guerra.

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