PENSIERI E RIFLESSIONI SU “LA SPOSA OBBEDIENTE” DI MARY BALOGH

Titolo: La sposa obbediente
Autore: Mary Balogh
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Perle n. 5
Data di Pubblicazione: Settembre 2014
Titolo originale: The Obedient Bride

Sinossi - Non appena ereditato il titolo, il visconte Geoffrey Astor si sente in dovere di garantire un futuro alla famiglia del suo defunto predecessore, sposando una delle tre figlie. Ma considerandola una formalità che non influirà sulla propria vita, non si cura neppure di scegliere. Così ad accettare di sposarlo è Arabella, diciottenne timida e poco appariscente, che per lui prova ammirazione e timore reverenziale. Da buona consorte, Arabella si impegna ad adempiere ai doveri coniugali, fino a quando scopre che il marito ha continuato a mantenere un’amante. E allora Geoffrey dovrà rivedere molte delle proprie convinzioni, se non vorrà perdere l’amore di una moglie che ha iniziato ad apprezzare davvero…

LA SPOSA OBBEDIENTE (The Obedient Bride) è una delle prime opere di Mary Balogh, celeberrima autrice di oltre settanta romanzi storici, per la maggior parte di ambientazione Regency.

Il pensiero di Amarilli73

Si era offerto di sposare una delle figlie, ecco cosa aveva fatto. Senza nessuna informazione!
Aveva saputo che di età facevano venti, diciotto e quindici anni. E questo era tutto quello che aveva scoperto. Non conosceva i loro nomi, che carattere avessero e quale aspetto. Non aveva nemmeno specificato quale voleva che diventasse la sua sposa. Aveva lasciato questa decisione alla loro madre.

Pur essendo uno dei primi romanzi della Balogh, si possono già notare alcuni elementi che verranno ripresi nelle sue storie successive. A volte quest’autrice ondeggia tra le trame giocose/zuccherose e scorci di vita normale, quasi tristi. Il secondo filone, ad esempio, trova uno dei capisaldi in “Un Gioiello Raro” (secondo me uno dei suoi libri più riusciti). Ecco, “La Sposa Obbediente” è in un certo senso una prima bozza acerba di questo filone.

Lord Astor è un cinico non ancor ben delineato (rispetto a Gervaise), un giovane uomo che ha ereditato il titolo da un lontano parente e che si sente moralmente obbligato verso il defunto, sposandone una delle figlie rimaste senza mezzi. Una a caso.

La prescelta, Arabella, ha diciotto anni, è bassa e grassoccia, e non è certo la bella di famiglia. Però ha un buon carattere e un forte spirito di adattamento. Lui pensa di poterla blandire con una vita agiata e protetta, lei ritiene di aver diritto a ben di più, visto che tollerato in silenzio e con pazienza i (freddi) rapporti sessuali e le direttive domestiche del marito.

Per tre quarti del libro Lord Astor è fastidioso, tremendamente in linea con lo spirito maschile dell’epoca, e quindi assai credibile. Ma quando subentra, repentino e non troppo giustificato, l’Amore assoluto, Geoffrey diviene meno coerente e piuttosto banale. Da uomo del suo tempo a tipico personaggio da romance.

Quindi finale meno riuscito, anche se tutto il libro è narrato, come al solito, con perizia e magistrale abilità “baloghiana”.
Amarilli73

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