Anteprima 27 gennaio: "Il requiem di Terezin" di Josef Bor
Una delle testimonianze più alte e commoventi sulla tragedia dei campi di sterminio
Il Requiem di Terezin
di Josef Bor
Passigli Editori
(112 pagine - euro 12,50)
27 gennaio in libreria
Il pianista e compositore cecoslovacco Rafael Schachter arrivò nel lager di Terezin nel novembre 1941 con il trasporto H-128. Aveva con sé una valigia contenente effetti personali e alcuni spartiti, in particolare quello del Requiem di Verdi. Quando trovò un pianoforte in un magazzino abbandonato ebbe un’idea folle, l’esecuzione del Requiem da parte dei prigionieri per annunciare in qualche modo il Giorno del Giudizio anche ai carnefici. Terezin era il così detto ‘lager degli artisti’, dove Hitler obbligava le famiglie degli intellettuali ebrei a fingere di vivere in un mondo normale, quando in realtà si trattava solo di una tappa verso la destinazione finale di Auschwitz. Per questo motivo la richiesta dell’esecuzione del Requiem con orchestrae coro composti dagli internati fu accolta ed ebbe luogo nel luglio del 1943 alla presenza di Himmler, cioè dell’ideatore della ‘soluzione finale’. Pochi giorni dopo tutti i coristi vennero deportati e Schachter fu ucciso all’arrivo ad Auschwitz.
“Proprio lì, nel ghetto di Terezín, Schächter doveva preparare il Requiem di Verdi. Se ne era reso conto in maniera sempre più chiara, capiva che quell’occasione unica non si sarebbe presentata forse mai più. In quale altro luogo avrebbe avuto la possibilità di scegliere senza alcuna limitazione, e affidandosi esclusivamente al proprio gusto artistico, un gruppo di musicisti così colti e raffinati? In quale altro luogo avrebbe trovato ascoltatori così sensibili? Tutti, lì, erano assetati di arte, tutti desideravano ardentemente di sperimentare almeno un palpito di profondi sentimenti umani, con tanta più passione e fervore quanto più insensato, riluttante e crudele era il mondo nel quale erano stati gettati con la violenza.”
Josef Bor (1906-1979), influente giurista di nazionalità ceca, fu internato nel campo di Terezin nel 1942 a seguito di un attentato al gerarca nazista Reinhard Heydrich. Nell’ottobre del 1944 fu trasferito ad Auschwitz, dove perse nelle camere a gas madre, moglie e due figli. Fu trasferito successivamente a Buchenwald, dove nel 1945 fu liberato dalle forze alleate. Nel 1963 pubblicò Il Requiem di Terezin, una delle più alte e commoventi testimonianze sulla tragedia dei campi di sterminio.
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