PENSIERI E RIFLESSIONI SU “LA SPOSA DI LORD CAREW” DI MARY BALOGH


LA SAGA ROMANCE “DARK ANGEL”

La sposa di Lord Carew
Mary Balogh
Pubblicazione: Maggio 2012
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Classic n. 1005
Titolo Originale: Lord Carew’s Bride
Serie: Dark Angel
Ambientazione: Inghilterra, periodo Regency (1810)

Sinossi - Durante una passeggiata solitaria in campagna, Samantha Newman si ritrova nella proprietà del marchese di Carew. Qui incontra HartleyWade, un uomo gentile, all’apparenza un giardiniere. Non è bello, zoppica vistosamente e ha una mano rovinata, eppure tra loro si instaura subito un profondo legame. Tornata a Londra, Samantha viene avvicinata da lord Kersey, il crudele libertino che sei anni prima le ha spezzato il cuore e nei cui confronti si sente ancora vulnerabile. Ma per fortuna Hartley l’ha seguita, e quando le propone di sposarlo Samantha accetta, ignorando che in realtà si tratta di lord Carew e che la ama profondamente. Ma è ancor più inconsapevole delle maldicenze che la affliggeranno e del malanimo di lord Kersey…

LA SPOSA DI LORD CAREW ( Lord Carew’s Bride ) è il secondo romanzo della serie di ambientazione regency “Dark Angel”. 

Il pensiero di Amarilli73

La serie “Dark Angel” di Mary Balogh potrebbe essere benissimo intitolata “Come ti incastro il Lord”, visto che tutti i vari romanzi fanno riferimento a storie d’amore dove il lui e la lei di turno convolano a giuste nozze in modo un po’ forzato, vuoi perché c’è stato un incidente che rischia di compromettere la fanciulla oppure perché uno dei due pensa che il matrimonio in quel momento sia la soluzione più opportuna.

Nel secondo romanzo della serie, Sam (la cugina bellissima ma infelice di Jennifer, già divenuta contessa di Thornhill nel precedente volume) ha rinunziato in cuor suo a sposarsi, nonostante il nutrito numero di ammiratori e proposte, a causa di una delusione che ancora le brucia dopo tanti anni. Durante una passeggiata solitaria conosce quello che appare essere solo un architetto di giardini, zoppo e deforme, ma simpatico e gentile.

Inutile ricordare quanto l’archetipo del brutto rovinato (ma dal cuoregeneroso) faccia terribilmente presa sugli animi romantici e sia un ingrediente di successo del romance in genere, dalla Bella e la Bestia in poi. Pure qui, in effetti, la lettrice capitola fin da subito di fronte al gentiluomo fisicamente provato, ma dai modi garbati e dal sorriso sincero (non guasta il fatto aggiuntivo che lui sia anche un lord titolato, e per giunta, sigh, ricco sfondato).

Semmai i problemi vengono dopo le nozze frettolose, quando lui capisce d’essere stato accettato (forse) per scacciare via il ricordo di un altro, perfido, bellissimo e dal fisico perfetto.

A prescindere dal lieto fine, la morale è: anche per i bruttini un filino di cattiveria è consigliabile, perché le donne tendono sempre a subire il fascino dell’”adorabile malvagio” (sì, lo so, è un ulteriore stereotipo, ma chi può negarne il successo?).

Se già conoscete la Balogh, questa serie non vi può sfuggire. Se poi vi piacciono le storie romantiche d’ambientazione regency in generale, ne consiglio la lettura.
Amarilli73

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