Pensieri e Riflessioni su "La bugia di Natale" di Seth Grahame Smith

Titolo: La bugia di Natale
Autore: Seth Grahame Smith
Editore: Multiplayer.it Edizioni
ISBN-10: 886355272X
ISBN-13: 978-8863552720

Sinossi:
Seth Grahame-Smith ci conduce nel primo secolo dopo Cristo quando il mondo è dominato dall'imperatore Cesare Augusto ed Erode il Grande, un re fantoccio corrotto e assassino, spadroneggia in Galilea. Ma il loro potere è messo in pericolo dal cinico e feroce Balthazar, che ha giurato vendetta contro tutti i romani diventando il leggendario "Fantasma di Antiochia", flagello dell'impero. Sfuggito all'ennesima condanna a morte, si ritrova davanti a una povera mangiatoia alle porte di Betlemme insieme a due improbabili compagni di viaggio. L'incontro con una giovane ragazza chiamata Maria, il suo devoto compagno Giuseppe e il loro figlio appena nato, cambierà per sempre il destino di Balthazar. E anche se il tempo delle grandi inondazioni e delle creature magiche è finito, la lotta fra il bene e il male continua. È l'inizio di un'avventura che li vedrà combattere contro eserciti nemici, scontrarsi con forze occulte, fronteggiare morti che si risvegliano e assistere a incredibili miracoli; nel tentativo di salvare un bambino davvero speciale e nella disperata speranza di ritrovare un pendente misteriosamente scomparso.

Il mio pensiero:
Quest'anno sono andata alla spasmodica ricerca di romanzi che avessero a che fare con il Natale, da leggere accanto all'albero con le sue lucine scintillanti e che mi aiutassero a raggiungere e ricreare l'atmosfera natalizia. 

Un'occasione speciale mi è stata offerta dal già noto e apprezzato Seth Grahame Smith (lo ricorderete senz'altro per "Orgoglio pregiudizio e zombie" e "La leggenda del cacciatore di vampiri") e dalla Casa Editrice Multiplayer.it Edizioni che lo scorso dicembre ha dato alle stampe "La bugia di Natale".

Per chi è cristiano praticante, dopo anni che si ascoltano i brani dei Vangeli, sentir la narrazione della nascita del Salvatore, diventa in un certo senso una routine. Per quanto affascinante, si conosce la storia ormai a memoria. A me personalmente serviva qualcosa che mi desse un nuovo slancio per sognare ancora e dare nuova vita alla nascita del Bambino.
Questo romanzo ha fatto proprio al caso mio e ci è riuscito in pieno.

Ho tenuto in serbo sul comodino questo libro aspettando il momento giusto per leggerlo, ed immergermi nella lettura di questa storia negli ultimi giorni dell'anno e quelli che precedono l'Epifania, è stata la scelta migliore che potessi fare.

Per quanto si conosca dai Vangeli la storia della nascita di Cristo, sui Re Magi si sa ben poco. O almeno, la sottoscritta, ha poche nozioni in merito. Io so che non tutti i Vangeli ne parlano ed è solo San Matteo a narrare la storia dei Magi che dall'Oriente arrivarono a Gerusalemme durante il regno di Erode alla ricerca del neonato Re dei Giudei.
Per consuetudine i cristiani credono che i loro nomi siano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. 

Mi sono documentata, e come anche lo stesso autore del romanzo ci dice, i Magi  sono originari dell'altopiano iranico ed erano sciamani legati al culto degli astri, successivamente, sacerdoti del dio Ahura Mazda, il protettore di tutte le creature. Ma l'autore, in questo suo nuovo libro, renderà Baldassarre, Gaspare e Melchiorre non dei Magi, ma bensì dei ladri.

I magi professavano un culto antichissimo. 
Maestri di una magia che era totalmente scomparsa dalla terra.

Con maestria l'autore riesce a romanzare la storia di questi tre personaggi avvolti nel mistero trasformando Baldassarre nel nostro Balthazar, il leggendario ladro conosciuto come "Fantasma d'Antiochia" e Gaspare e Melchiorre in equivalenti ricercati che il fuorilegge conobbe in prigione, senza nulla togliere al mistero e alla sacralità della nascita del Bambino.
Saranno infatti queste tre losche figure, ed in particolare Balthasar, con un cuore d'oro, seppur restio ad ammetterlo, che scorteranno la Sacra Famiglia in Egitto.

La sua testa era quella che anni dopo il figlio di Erode, Antipa, avrebbe ordinato di tagliare, quando ormai tutti lo conoscevano con il nome di Giovanni il Battista.

La storia si mischia con la religione e con l'invenzione in una miscellanea di emozioni ineguagliabili che rendono il romanzo unico nel suo genere e godibilissimo.

Bella la ricostruzione storica che aiuta, chi è a digiuno dei fatti storici del primo secolo d.C., ad ambientarsi ed a conoscere meglio personaggi che sui libri di storia si sentono spesso nominare. Chi si sarebbe mai immaginato un Erode dall'aspetto (e non solo) così sgradevole? E un Pilato alle "prime armi" invece?

Fantastico.

Probabilmente si stavano rendendo conto di quello che Erode ormai sapeva molto bene: in tutta questa faccenda c'era in ballo qualcosa di più di un semplice ladro e di un bambino piccolo.

Eventi eccezionali, unici che si confondono con quanto narrato nella Bibbia in altri libri, e che rasentano il fantastico tengono il lettore incollato alle pagine.

E se qualcuno ha qualche remora ancora a leggerlo, si fidi di me: è imperdibile.
Non è blasfemo o dissacrante (anche se leggere di Maria che alza la voce mi ha sorpresa) come qualcuno, ad un primo impatto potrebbe pensare, solo è arricchito con un po' di fantasia.

Datemi retta: va assolutamente letto!
Stefania

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