Pensieri e riflessioni su "Gioco di inganni" di Charlaine Harris

Titolo: Gioco di inganni 
Autore: Charlaine Harris
Editore: Delos Books
Collana: Odissea. Novels
ISBN: 8865304049 
ISBN-13: 9788865304044 
Pagine: 235 

Sinossi:
Per Roe e suo marito Martin è una vera sorpresa ricevere la visita di Regina, la nipote di Martin, con in braccio un bambino. Tanto più che nessuno sapeva che fosse incinta. Parecchie ore più tardi, di ritorno da una cena, Roe e Martin scoprono che il marito di Regina, Craig, è stato assassinato nel loro cortile e che Regina è scomparsa dopo aver nascosto il piccolo Hayden sotto il letto e aver lasciato una grossa somma di denaro nascosta nella borsa dei pannolini del bambino. Roe, che non può avere figli, si ritrova a doversi prendere cura del piccolo, mentre lei e il marito indagano per ritrovare Regina. Insieme a loro c'è Rory Brown, un amico di Craig e di Regina che mostra un interesse sospetto nei confronti del bambino. Roe, che capisce fino a che punto alcune persone potrebbero spingersi pur di avere un bambino, è inorridita da ciò che scopre.

Il mio pensiero: 
Finalmente posso riparlarvi di Aurora Teagarden, alias la detective non ufficiale più in gamba di Lawrenceton.
Dall'ultimo capitolo della storia, Un cadavere in giardino (per la recensione cliccate QUI), avevamo lasciato Aurora a destreggiarsi nella sua nuova vita coniugale con il bel tenebroso Martin. In questo nuovo appuntamento della saga, Aurora sembra ormai aver superato il periodo di "rodaggio" matrimoniale. Sempre con un occhio attento allo stile e al savoir faire, Aurora sembra nata per essere la moglie di un brillante direttore d'azienda e si destreggia fra impegni social e di rappresentanza come una matriarca consumata. Anche nel privato le cose sembrano andare tutto sommato abbastanza bene. A Martin non pare pesare troppo l'idea di non poter avere un altro figlio ed Aurora, lentamente, sta venendo a patti con il dolore di una maternità preclusa. 
Se non che, un giorno e del tutto inaspettata, piomba in casa Bartell la nipote di Martin, portando con sé il piccolo Hayden e rintuzzando un dolore che Aurora credeva sopito. L'arrivo e la sparizione della giovane nell'arco di poche ore, assieme all'omicidio di suo marito e all'abbandono del piccolo Hayden, sarà solo il preludio di un intricatissimo giallo al quale Aurora non potrà dire di no, complice il dover ritrovare la madre del piccolo. 

Questa volta, grande novità rispetto ai romanzi precedenti, la Harris ha deciso di dare un ruolo di primo piano a Martin, che da marito misterioso e devoto, si troverà a dover spalleggiare Aurora nelle sue indagini. Indagini sicuramente non semplici, in quanto Martin accompagnerà Aurora per cercare di ridare credito alla nipote, considerata dalle autorità la prima sospettata nella morte del marito. Inoltre, a complicare il tutto, Aurora e Martin dovranno portare con loro il bimbo di Regina, accudendolo e finendo per amarlo come un figlio proprio.

Questa novità, assieme ad un gustosissimo intreccio narrativo che non cade mai nello scontato, ha sicuramente segnato una svolta stilistica nella saga Teagarden. La Harris non si accontenta di creare stereotipi, ma -finalmente- i personaggi acquistano profondità e struttura, assumendo un volto più umano e meno da fiction. Martin mostra le sue debolezze e un lato goffo che mai nessuno avrebbe sospettato, mentre Aurora sperimenta la fatica e gli stati d'animo conseguenti al dover gestire un neonato.

Lui fissò Hayden quasi con stupore, come se si fosse aspettato che la polizia avesse portato via anche lui. -O mio Dio- disse, stancamente. Mi morsi la lingua per non ribattere. Dopo avergli dato quello che ritenevo essere un tempo più che sufficiente per offrirsi volontario, aggiunsi con voce tesa: - Se lo tieni d'occhio, vado a prenderlo io. - D'accordo- assentì Martin, con mio assoluto stupore. Sedette su un'altra sedia e appoggiò il mento su una mano, guardando in faccia il bambino come se non ne avesse mai visto uno.

In Gioco di Inganni ci si immedesima nella storia e sembra di viverla a fianco dei protagonisti. Per chi, come me, ormai è invischiato nei romanzi della Harris, è letteralmente manna scesa dal cielo. Gli ingredienti di qualità ci sono: struttura, intreccio, personaggi. E vengono miscelati con una sapienza che si raggiunge solo dopo anni passati a far vivere i personaggi come se fossero dotati di volontà propria e potessero decidere da soli il loro destino.

Una pecca? Ormai sapete che non sono incline agli spoiler, però sappiate che il modo in cui finisce il romanzo non mi è piaciuto per niente. O meglio, non mi piace l'idea di dover aspettare per poter leggere il prossimo capitolo della saga. Vi dico solo questo, vi saranno dei grandi cambiamenti e la Harris arriverà a compiere delle scelte molto drastiche, anche se sono convinta che in futuro saremo spettatori di colpi di scena veramente esplosivi. Sapendo che in America sono stati pubblicati altri due romanzi della saga, spero che Delos non mi deluda e aspetto con ansia la pubblicazione del prossimo episodio.
Ambra

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