Anteprima 11 dicembre: "Quasi mai" di Daniel Sada

PER LA PRIMA VOLTA TRADOTTO IN ITALIA

UNO DEGLI SCRITTORI PIÙ AMMIRATI

DELLA LETTERATURA LATINOAMERICANA

«Della mia generazione ammiro Daniel Sada, il cui progetto di scrittura mi pare il più rischioso» 
Roberto Bolaño

Daniel Sada
Quasi mai
Collana formelunghe
Del Vecchio Editore
ISBN: 978886100596 | Pagine: 448 /brossura
Traduzione: Carlo Alberto Montalto
euro 15 

«Sada sarà una rivelazione per la letteratura mondiale» 
Carlos Fuentes

«Un narratore profondamente vicino all’essenza dell’uomo» 
Álvaro Mutis

Premio Herralde de Novela 2008
Premio Nacional de Ciencias y Artes 2011

UN RACCONTO ALLA RABELAIS SULLA LUSSURIA E IL DESIDERIO

La Seconda Guerra Mondiale è appena finita e Demetrio Sordo, un giovane agronomo di inconsistenti ambizioni è preso da una novità: il sesso a pagamento nei bordelli. Proprio in uno di questi, sviluppa una passione per Mireya: è lei l’unica prostituta che desidera, e per averla ogni giorno pagherà una tariffa extra e sarà costretto a chiedere un aumento di stipendio. In breve la sua vita si esaurisce nella relazione fisica con lei. Ma quando la madre lo costringe ad accompagnarla a un matrimonio di famiglia, Demetrio conosce il suo “vero” amore: Renata dagli occhi verdi. Un amore che nasce in un giro di valzer e cresce tra le righe di lunghe e caste lettere che i due si scambiano, per un periodo che sembra lunghissimo. Le volute barocche del linguaggio di Sada modellano le descrizioni puramente carnali dell’essere amato, accentuando l’ironia della narrazione. La commedia di maniera e corteggiamento si spinge verso la farsa: Mireya mente a Demetrio sostenendo di essere incinta, lui la abbandona su un treno; Renata, guidata dalla madre, non gli si concede per tenerlo legato a sé. Ma perché le due donne desiderano Demetrio? È poco simpatico, non particolarmente intelligente, continuamente in bilico sulle proprie voluttà, e mentendo salta da una decisione sbagliata a un’altra. Forse la risposta è sullo sfondo, nel Messico in piena industrializzazione: Quasi mai ci regala uno straordinario spaccato della vita messicana degli anni Quaranta, con le sue ipocrisie di matrice cattolica e l’impostazione provinciale della quotidianità, in cui la forma è più importante della sostanza. Demetrio è l’eroe epico di questo mondo, che si muove costantemente perplesso ed esitante, magnificamente patetico e pateticamente protagonista.

La storia che Sada ci racconta, al di là delle peripezie, avventure e aneddoti, è un esempio di linguaggio prodigioso. Infatti, senzapause o frammenti superflui, la prosa di Sada conduce felicemente dall'inizio alla fine, questo grande romanzo, esuberante nei toni, insieme drammatici e comici. È tale il potere che Sada affida alle parole che in questo caso sono le parole che generano il racconto e non il contrario.

«Nella poetica di Sada c’è l’assimilazione dell’intero chiaroscuro barocco, del realismo alla Flaubert e l’invenzione diabolica e febbrile di un mondo vertiginoso che gira, gira e gira»
El Periódico

«Un romanzo eccellente in cui le immancabili dosi di umorismo non escludono quelle di una drammaticità indispensabile a renderne verosimili i personaggi» 
El Correo Español

Daniel Sada (1953–2011) è stato professore all’Università Autonoma di Zacatecas, all’Accademia Ispanica di San Miguel de Allende e alla Scuola di Giornalismo Carlos Septièn Garcìa. Quasi mai ha ricevuto nel 2008 il Premio Herralde de Novela e nel 2011.

Mentre era in vita, DANIEL SADA fu considerato il più impegnato avanguardista della sua generazione, paragonato per la complessità del suo progetto a Joyce, Faulkner o Lezama Lima per l’approccio barocco alla scrittura. Nato a Sacramento, nello Stato di confine di Coahuila, ha raccontato la realtà fittizia di Città del Messico nel suo Generación del crack, che raccoglie storie ambientate nei ranch e nei villaggi del deserto del Nord. Fin da subito si è distinto per la stravaganza e lo sperimentalismo della forma, spesso giocato in contrasto con la serietà e l’impegno dei temi trattati. Divenuto famoso nel 1999 con Porque parece mentira la verdad nunca se sabe (Nessuno conosce la verità perché sembra una menzogna), la cronaca di una frode elettorale raccontata in 650 pagine interamente in versi che seguono la metrica dell’Età dell’Oro spagnola, è rimasto fedele al suo visionario progetto letterario fino alla morte, avvenuta nel novembre 2011, pochi giorni dopo la consegna del PREMIO NAZIONALE DEL MESSICO PER LE ARTI E LE SCIENZE.

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