PENSIERI E RIFLESSIONI SU “COME UN LIBRO APERTO” DI VIOLA LODATO
Titolo: Come un libro aperto
Autore: Viola Lodato
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Sentimentale
Mese/Anno: ottobre 2013
ISBN eBook: 9788898426072
Prezzo eBook: Euro 3,99
Sinossi - Valerio, voce narrante del romanzo, è gay non dichiarato, non è particolarmente simpatico, ma ha le idee chiare: vuole diventare uno scrittore. Peccato che non abbia altrettanto chiaro come fare. E peccato che sia sordo alle critiche.
Quindi, arroccato nella sua torre d’avorio fatta di sicurezze piene di ke e xké, continua per la sua strada, fino a quando la sua omosessualità non viene svelata a tradimento.
Ci vorranno una compagna odiosa, un amico paziente, un computer poco collaborativo, un tecnico infingardo, una famiglia un po’ particolare ed Emanuele, un editor a prima vista spietato, per distruggere le sue sicurezze. E sarà proprio grazie a Emanuele che Valerio imboccherà la via giusta nella scrittura e nella vita.
Il pensiero di Amarilli73
La storia di Valerio si dipana su due grandi direttrici principali. Da un lato, la sua crescita dal liceo all’università, il suo rapporto con la propria omosessualità e la reazione dell’ambiente - tutto sommato ristretto - in cui vive, e, dall’altro, la sua maturazione parallela come aspirante scrittore.
E’ un po’ una storia comune a molti adolescenti: si iniziano a scrivere sgangherate epopee fantastiche nei ritagli di tempo dopo la scuola, e poi si incomincia a trovare nella scrittura un’incredibile valvola di sfogo ai propri disagi, alle proprie incertezze, a certe solitudini che ti assalgono mentre velocemente si diventa grandi. Tutto sommato, Valerio parte avvantaggiato, perché può contare su una famiglia unita e affettuosa, su amici che lo incoraggiano, su un provvidenziale PC tutto per lui (“A quei tempi, ancora non mi rendevo conto della fortuna che avevo.”)
L’incontro con un ragazzo un po’ più grande rappresenta quindi una sorta di spartiacque per lui.
Emanuele (che a prima vista, è carino ma appare anche come “la persona più insopportabile e pignola del pianeta”) lo pone davanti alle prime vere difficoltà, aprendogli gli occhi sia sulla sua scrittura ancora acerba, sia sugli ostacoli quotidiani che un gay deve comunque affrontare.
Ma Emanuele è anche il primo bacio di Valerio, un bacio al sapore di albicocca e con i Queen in sottofondo. Ed è soprattutto un ragazzo in grado di leggere in lui “come un libro aperto”, aiutandolo a compiere scelte e a guardare avanti, forse per sempre o forse solo per un breve tratto di strada, ma comunque insieme.
Sotto l’apparente tono lieve, Viola Lodato affronta in realtà argomenti di non poco conto come l’accettazione dell’omosessualità (breve ma significativa la scena dedicata allo zio che mette in guardia il nipote dai rischi del diventare “frocio”) e i pericoli legati agli squali dell’editoria a pagamento, e questo fornisce a una trama semplice il giusto spessore per poter apprezzare la storia di Valerio e trarne punti di riflessione.
“Come un libro aperto” è una novella dolce e delicata, con un personaggio senza grandi doti, prevedibile e forse proprio per questo, però, anche trasparente e simpatico.
Di Valerio mi è piaciuto l’entusiasmo un po’ pasticcione che lo porta a buttarsi nell’avventura di scrivere e nell’impazienza di baciare al primo appuntamento. A dispetto delle storie M/M a cui sono abituata, dico subito che qui ci sono solo baci e abbracci, ma quanto è dolce quel bacio irruento e un po’ goffo:
“Lui non esitò neanche un istante, mi mise un braccio intorno alla vita e una mano tra i capelli. Il mio primo bacio sapeva di albicocca e i Queen ci accompagnavano con Play the game. Non avrei mai potuto immaginare nulla di tanto perfetto, nemmeno in una scena del mio libro.”
Viola Lodato è nata il 7 aprile 1991 a Savona. Nella vita, oltre a passare gran parte del proprio tempo a scrivere e leggere, ha già collaborato con alcune case editrici come editor, correttrice di bozze e traduttrice.
Il suo romanzo d’esordio, KillerQueen, è stato pubblicato da CIESSE Edizioni. Si è classificata tra i finalisti regionali durante la prima edizione del premio La Giara della Rai e i suoi racconti sono stati pubblicati da Lettere Animate, Delos Books, Mondoscrittura, EDS, ST-Books, La Mela Avvelenata.
Approfitto della recensione a questa sua ultima fatica per farvela conoscere un po’ più da vicino.
Ciao Viola e benvenuta nel salottino del nostro Blog!
Leggendo la tua novella e conoscendo un po’ del tuo background ho notato che vi sono ben due personaggi che corrispondono alla tua esperienza di correttrice di bozze ed editor, ovvero la professoressa del liceo ed Emanuele, ed entrambi si sentono in dovere di mettere in guardia l’ingenuo Valerio.
In chi ti riconosci di più, nella vecchia zitella invidiosa (parole tue J) o nel giovane editor/scrittore che comincia ad avere successo?
È difficile dirlo. Direi sia a entrambi che a nessuno dei due. Non ci sono personaggi che mi rispecchiano appieno, sebbene a volte ci siano delle caratteristiche comuni, come in questo caso. Valerio è quello a cui mi sento più vicina, ma più che altro perché essendo uno dei protagonisti ho “lavorato” di più con lui. Ho messo qualcosa di me in questo libro, ma si tratta più che altro di alcune esperienze dei personaggi, visto che si muovono nel mio stesso ambiente.
Le parole della professoressa sono particolarmente profetiche: «Fai attenzione agli imbroglioni, Valerio. Se deciderai davvero di provare a diventare uno scrittore, ne troverai un sacco sulla tua strada.» Volevi dare solo un avvertimento generico sui rischi del mondo editoriale o c’è un richiamo a tue precedenti esperienze negative?
Per fortuna non c'è alcun richiamo, posso dire di non aver avuto esperienze particolarmente negative, anche perché non appena ebbi finito il mio primo romanzo fui subito messa in guardia da mio fratello, che mi linkò un articolo sull'editoria a pagamento. Conosco però piuttosto bene le trappole del mondo editoriale, visto che molti miei conoscenti ci sono cascati.
Questa novella non è la tua prima esperienza come si può vedere dalla tua biografia. Puoi svelarci le tue passioni letterarie, i tuoi autori di riferimento e i tuoi generi preferiti?
Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare osservando i due romanzi che ho pubblicato, i miei generi preferiti sono il fantasy e la fantascienza, sia da soli che insieme. Tuttavia, cerco di spaziare quasi in ogni genere, anche per quanto riguarda le letture. Il mio autore preferito è Stephen King, seguito da Murakami e Hornby. Come potete vedere, sono tre autori molto diversi. Parlando di singole opere, invece, adoro 1984 di Orwell, che ha fatto nascere in me la passione per il genere distopico, e Godbreaker di Luca Tarenzi, libro che ho letto quest'anno e che mi ha folgorata.
La scelta di inquadrare la storia di un giovane aspirante scrittore nella più ampia tematica di una storia d’amore gay è stata una scelta casuale o ti interessava comunque lanciare un messaggio?
In un certo senso è casuale. Nelle mie storie cerco di lasciare spazio a ogni genere di amore (ci sono sia coppie M/F, che M/M, che F/F). In questo caso sono partita con l'idea di raccontare la storia di un aspirante scrittore, il suo orientamento sessuale è stato deciso poco dopo. È diventato quindi inevitabile parlare di certe tematiche. Inoltre, la presenza di due protagonisti maschi evita che la gente mi riveda nell'uno o nell'altro, visto che mi sono ritrovata da ambo le parti (come aspirante scrittrice e come editor) pur non rivedendomi né in Emanuele, né in Valerio. Insomma, se Valerio fosse stato ValeriA, un'aspirante scrittrice savonese... sarebbe stato sospetto, no? :P
Questo Blog segue da tempo (e con mio personale entusiasmo!) il filone del gay romance e ho già intervistato vari autori e autrici americani. Adesso posso finalmente togliermi lo sfizio di porre le stesse domande anche a un’autrice italiana! Cosa ne pensi del gay romance in generale e come pensi che questa particolare letteratura sarà accolta in Italia?
A me sembra che ci siano molti appassionati. Ci sono sempre più blogger che scelgono di recensire il genere, e spero anche più lettori. Penso che la letteratura omosessuale possa essere di grande aiuto per combattere la discriminazione, visto che più si parla di qualcosa e più quel qualcosa diventerà parte della nostra vita quotidiana, a parer mio.
Siccome poi tu sei anche traduttrice dei romanzi della Dreamspinner Press, la curiosità è tanta: quali sono i tuoi scrittori preferiti? Questo tipo di libri richiede maggiori difficoltà nella traduzione e nelle scelte interpretative?
L'autrice che mi ha colpita di più è Marie Sexton, in particolare mi è piaciuto Promesse. I suoi personaggi sono molto realistici e le relazioni tra loro non sono mai scontate. Per quanto riguarda le traduzioni, credo che le difficoltà siano paragonabili a quelle di qualsiasi altro genere di narrativa. L'unica peculiarità che mi viene in mente è il capire quando usare termini volgari o offensivi e quando evitare. Per esempio, ci sono diversi termini per indicare un gay effeminato, ma non tutti hanno lo stesso impatto.
E infine uno sguardo al futuro: che progetti hai?
Ho cominciato quattro o cinque libri, scrivo un sacco, ma ultimamente ho il vizio di lasciare tutto a metà. Tra i vari progetti, c'è anche il seguito di Come un libro aperto, che si chiamerà È amore, è guerra, è follia; il titolo è la traduzione di una frase di Dementia, canzone di Owl City e Mark Hoppus (sono una fan soprattutto del primo, che è un cantante e non un gruppo come si pensa di solito) che mi ha ispirata moltissimo. La protagonista, Demetra, è la cugina di Emanuele, ha due mamme ed è bisessuale. Nonostante la coppia protagonista sia quindi M/F, si parlerà di omogenitorialità e bisessualità. Inoltre, lascerò un po' di spazio anche a Valerio ed Emanuele.
Grazie a Viola e alla prossima!
Grazie a Viola e alla prossima!
Amarilli73 |
Nessun commento: