In esclusiva per il Blog: un brano in anteprima di "OLTRE IL PERICOLO" di Lora Leigh

Carissimi, come già annunciato qualche tempo fa, è uscita per Follie Letterarie la terza novella di Lora Leigh che chiude la serie Tempting Seals: OLTRE IL PERICOLO.


Per l'occasione ancora una volta il nostro blog vi offre in esclusiva un brano in anteprima, molto più lungo dell'estratto di Amazon, così potete leggere e incuriosirvi ancora di più!
Grazie come sempre a Eleonora Morrea che ci regala queste chicche.

***

Maggie Chavez è in custodia cautelare con l'accusa di essere la complice del suo defunto marito Grant, ritenuto a sua volta colpevole di attività criminali connesse al traffico di stupefacenti. L'agente Joe Merino, in passato amico di Grant, si trova combattuto: Maggie prima di sposarsi è stata la sua donna, con la quale ha condiviso momenti indimenticabili di piacere e passione. Ora, pur di far luce sul coinvolgimento di Maggie, Joe è disposto a sedurla per ottenere le informazioni necessarie. Ma l'attrazione fra i due è incontrollabile e i piani di Joe rischiano di andare in fumo.

OLTRE IL PERICOLO
Autrice: Lora Leigh
Editore: Follie Letterarie
Prezzo: euro 2,99
Uscita: 7 maggio 2017Link per acquisto: https://www.amazon.it/Oltre-Pericolo-REAL-MEN-BETTER-ebook/dp/B071HL8KV3/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1494313623&sr=1-1&keywords=oltre+il+pericolo
***

ESTRATTO IN ESCLUSIVA


Maggie Samuels era pallida. Troppo. Le lentiggini sulle guance cremose e sul profilo del naso spiccavano chiaramente, mettendo in luce la fragilità e la delicatezza dei lineamenti. Le labbra morbide tremavano, i grandi occhi verdi erano sgranati per lo shock e allagati di lacrime non versate. 
E lui voleva salvarla. Dietro il falso specchio, Joe Merino si ficcò le mani nelle tasche dei calzoni, guardandola mentre si stringeva nelle braccia e fissava, senza vederlo, il detective che la interrogava. Folker la stava torchiando da ore. 
Il marito era morto da meno di una settimana, un marito che presumibilmente l’adorava. Che viveva per lei. Colui che avrebbe dovuto essere amico di Joe. E ora, anche la vita di Maggie era in pericolo, a causa di quello stesso uomo. 
Non gli sarebbe dovuto importare un accidente. A conti fatti, se l’era voluta; avrebbe dovuto lasciare che ne uscisse da sola. Quello era ciò che gli diceva la testa. Il cuore invece, suggeriva tutt’altro: era impossibile che Maggie fosse coinvolta. 
Tanto tempo prima ci era andato a letto con lei, l’aveva tenuta tra le braccia e guardata in viso mentre raggiungeva l’orgasmo. La donna che conosceva non aveva abbastanza sangue freddo per tutto questo. Ma non aveva neppure mai sospettato che Grant facesse parte dell’organizzazione criminale di Fuentes. Che avesse avuto una parte negli stupri e nelle torture di molte giovani donne che Fuentes aveva rapito. 
Ora, era lì, dopo solo pochi giorni dalla morte di Grant, a sforzarsi di rimanere insensibile al rischio di vedere coinvolto in quell’orrore qualcun altro tra le persone che amava. Al fatto che la sua vita si fosse tramutata in un tale caos. 
Dopo l’inganno e la morte di sua moglie, cinque anni prima, Joe aveva lasciato che l’amarezza e la diffidenza nei confronti delle donne si mettessero tra lui e colei che sapeva appartenergli. Lo sapeva anche allora. Ogni volta che pensava a un futuro con Maggie, il ricordo della fine di Bettina lo perseguitava come uno spettro. Era morta nel lasciarlo. Lei e il suo amante, fatti di droga, erano piombati giù da un terrapieno con la macchina su cui viaggiavano. Non era stato in grado di tenersi stretta la donna che aveva sposato e che aveva giurato di amarlo. E due anni dopo, ci era ricaduto, si era innamorato di Maggie. 
Joe osservò Maggie, serrando la mascella e digrignando i denti, mentre il passato minacciava di inghiottirlo. Due anni e mezzo prima, Maggie era stata sua anche se solo per pochi mesi. Ma non aveva preso quello che avrebbe potuto; lei se n’era andata, era fuggita dalle sue braccia e qualche mese dopo si era buttata in quelle di Grant. 
Il problema era: non aveva mai smesso di amarla. 
Fissò la stanza degli interrogatori, lottando con se stesso per ignorare la stretta al cuore, il rimpianto, la rabbia e il desiderio. Aveva lottato contro queste emozioni per due anni e mezzo. Contro una brama che non si acquietava e non diminuiva, per una donna che non avrebbe mai più potuto avere e che presumibilmente era coinvolta nelle attività illegali del marito. 
La sensazione che fosse innocente gli chiudeva lo stomaco in una morsa, ma la ignorò. Si era sentito così anche quando aveva cominciato a sospettare che vi fosse una talpa all’interno della sua squadra. Aveva iniziato a indagare su ogni suo membro, eccetto Grant. Aveva condiviso i propri sospetti con lui, discusso il modo migliore per attirare il traditore allo scoperto. E Grant aveva compreso, si era arrabbiato, aveva finto di aiutarlo. 
Dio, era stato un pazzo. Proprio come lo era in quel momento, mentre desiderava credere in Maggie, anche quando le prove contro di lei sembravano farsi più solide. 
― Mrs Samuels, suo marito lavorava per Fuentes ― le disse il detective Matthew Folker, non per la prima volta. Mentre la fissava, la faccia rotonda e gli occhi nocciola sembravano quasi gentili. ― I vostri vicini l’hanno visto. ― Puntò il dito sulla foto di Diego Fuentes. ― Così come hanno visto suo nipote Santiago Fuentes, e suo fratello Jose, venire a casa vostra. Di certo le è capitato di origliare mentre parlavano? 
Maggie scosse il capo, la cascata di seta dei lunghi capelli rossi le accarezzò le spalle e le labbra le tremarono di nuovo. Joe sapeva come reagiva quando nascondeva qualcosa, le labbra non le tremavano; quello accadeva quando non capiva il dolore che provava o gli eventi che le succedevano intorno. Come quando l’aveva visto con un’altra donna tra le braccia, ed era sbiancata. 
― Li ho visti. Sono venuti a casa nostre diverse volte negli ultimi mesi... 
― Li ha incontrati ― l’accusò Folker, la voce benigna, fiduciosa. 
― Non li ho incontrati ― replicò Maggie con un filo di voce pieno di paura. Joe si sentì invadere da un’ondata di furia. Stava mentendo? Le prove dicevano di sì, ma quelle le avevano avute da Grant. E tutti ormai sapevano quanto affidabile fosse stato Grant. Anche due anni e mezzo prima, Joe conosceva Maggie più di quanto conoscesse il suo migliore amico. Ammetterlo l’aveva spaventato a morte. 
― L’agente Samuels ha lasciato prove che lei fosse coinvolta nelle sue attività illegali ― ripeté il detective. Aveva pronunciato quell’accusa almeno una mezza dozzina di volte in quelle due ore di interrogatorio. 
― Dio, no ― bisbigliò lei; una lacrima le scivolò sulla guancia mentre scuoteva la testa. 
― Ci sono prove che lo attestano. Fotografie, Mrs Samuels, e anche annotazioni scritte. Siamo disposti a venirle incontro. Ci consegni le foto e le registrazioni che l’agente Samuels ha raccolto durante gli incontri con la famiglia Fuentes, e noi dimenticheremo il suo ruolo in tutto questo. 
Lei scosse di nuovo il capo, il respiro le usciva a scatti mentre guardava il detective. 
― Mrs Samuels ― Folker sospirò, passandosi la mano sulla testa calva mentre la osservava, una traccia di compassione negli occhi. ― Vuole chiamare il suo avvocato? Abbiamo prove che è coinvolta. Se è spaventata... 
― Io non so niente. ― Le mani si chiusero strette sugli avambracci, le unghie affondarono nella sua stessa carne; la sua voce si spezzò in un singhiozzo. ― Non ho bisogno di un avvocato perché non so cosa facesse Grant. Da mesi ci parlavamo appena. 
― Mrs Samuels, è troppo tardi per questo gioco. ― Folker sbatté le mani sul tavolo per la frustrazione. ― Guardi queste dannate immagini. ― Puntò il dito sulle fotografie delle giovani donne che erano state uccise negli ultimi due anni; i ritratti dell’obitorio erano terribili. ― Le guardi, Maggie. Lei ha contribuito a fare questo. Ha aiutato... 
― Non ho fatto nulla ― urlò lei, le guance inondate di lacrime. ― Non lo sapevo. Non ho niente a che fare con questo. Lo giuro su Dio, non ho fatto niente. Per favore... 
Maggie chinò il capo, le spalle scosse dai singhiozzi che a stento riusciva a trattenere; Folker si appoggiò allo schienale e da sopra la spalla scoccò un’occhiata al falso specchio, gli occhi colmi 
di disapprovazione. Non gli piaceva quello che gli era stato ordinato di farle. Il detective Folker non credeva che Maggie fosse colpevole. E, ammise Joe, non poteva crederci neppure lui. 
Joe si rivolse al procuratore distrettuale, in piedi accanto a lui, e ai federali, che assistevano all’interrogatorio. 
― Non credo che sappia qualcosa, Mark ― sospirò stancamente. ― Almeno, non consapevolmente. 
― Santiago e suo zio Jose saranno fuori di prigione prima di sera ― mormorò Mark Johnson. ― Non abbiamo potuto negare loro la cauzione a causa delle minacce che il giudice ha ricevuto. La nostra unica possibilità è di intrappolarli in questo modo. Se Maggie esce da qui senza averci dato le informazioni che ci servono, è morta.

Nessun commento:

Powered by Blogger.