Conosciamo GABY CRUMB: speciale con intevista

Oggi torno a parlarvi di un'autrice italiana, molto conosciuta nel mondo del romance MM,e  di cui nel blog abbiamo già recensito " Dove finisce il cielo", ma che presto tornerà ad essere recensita con opere più recenti.

Nel frattempo ho pensato che la nostra Gaby Crumb meritasse una presentazione tutta sua, per poterla conoscere meglio e scoprire un sacco di chicche su cui altrimenti sarebbe stato il mistero... 

Mentre è risaputo che noi lettori siamo estremamente curiosi e vogliamo sapere tutto, ma proprio tutto. 

Pronti? Verso la fine, in giallo, troverete pure una notizia in anteprima :)

GABY CRUMB VISTA CON GLI OCCHI DI GABY CRUMB

Gaby Crumb, nata e cresciuta in Sardegna. Vivo però a Milano da molti anni ormai.
Appassionata di fantasy e urban fantasy, ho iniziato ad amare i libri intorno ai sedici anni. Prima non leggevo molto. Però scrivevo. Scrivevo diari su diari fin da quando avevo 9/10 anni. Scrivevo poesie e storie. Quello è un amore che fa parte di me, mi scorre nelle vene. È il modo che ha la mia mente di calmarsi, il mio corpo di rilassarsi.
Ovviamente Gaby Crumb è nome fittizio ma è comunque un’associazione di nome per me molto importante e personale, quindi è come se fosse la vera me stessa.
È stato incredibile iniziare a far leggere le mie storie e lo è tuttora.
Vado in ansia ogni volta che pubblico perché ancora fatico a credere che una che ha ancora tantissimo da imparare riceva tantissime belle parole dai lettori. Ci sono anche le critiche certo ma va bene così. Se fossi perfetta non potrei migliorarmi. Così so che ho ancora molta strada da fare e l’entusiasmo di farla non mi manca.

Bene. Ora che l'autrice si è riscaldata, direi di partire con le DOMANDE A RAFFICA:

1. Di solito la prima domanda è la più temuta, perché si parte dalle origini. Quindi saltiamo subito all’età “matura”. Quando hai iniziato a scrivere in modo professionale (ovvero non per mero diletto personale)? Sei partita con qualche palestra on line (tipo fan fiction, efp, wattpad, ecc.)?

Sono partita con efp. Scrivevo storie sulla coppia Danny/ Steve di Hawaii fine o. Adoravo quel telefilm. Lì ho iniziato a far leggere ciò che scrivevo e mi divertivo un mondo a shippare una coppia che a mio avviso era praticamente perfetta, anche se nel TF sono entrambi etero. Poi un giorno ho pubblicato una piccola parte di Dove finisce il cielo. Ppi ho fatto leggere la storia per intero ad alcune amiche che mi hanno convinto a provarci. Ero assolutamente sicura che la Ce a cui l’avevo inviata mi avrebbe risposto picche. Ho pianto quando mi hanno detto che l’avrebbero pubblicato e ho pianto ancora di più quando mi hanno inviato la copertina del libro. Quella copertina era come un sogno che non pensavo potesse mai avverarsi. Sai era il mio sogno di bambina scrivere. Oppure diventare una psicologa. Oggi scrivo e ho una laurea in psicologia. Direi che non mi è andata male no? Anche se non faccio la psicologa di professione, una piccola parte di quella passione la metto in alcune delle mie storie.

2. Se non sbaglio, sei partita con una CE, ma poi hai proseguito come self. Ti senti più libera in questo senso? Ti penti della scelta?
Giustissimo. Sono partita con CE pubblicando “Dove finisce il cielo”. È disponibile gratuitamente e mi emoziona ancora pensare a quella storia. È il mio inizio. Quando guardo la copertina mi vengono ancora i brividi. Poi sono passata al self ed un continuo mettermi alla prova. Mi fa rendere conto di quanta strada ho da fare ma anche di quanta ne ho fatta nel corso di questi due anni. Sai qual è la cosa più bella? Che ho conosciuto delle persone splendide. Autrici che non ci hanno pensato un secondo a darmi consigli, aiuto e supporto. Questo è stato davvero bello. Pentita? No. Anche perché mi tiene con i piedi piantati per terra.

3. Si favoleggia di cassetti zeppi di manoscritti nella casa di Gaby Crumb. Ci puoi confermare la notizia?
Considera che scrivo da tanti anni. Alcune storie sono solo delle bozze, altre sono one shot, altre ancora sono delle vere e proprie storie lunghe, suddivise per capitoli. Molte di queste hanno una trama adolescenziale altre sono pensieri introspettivi.
Scrivo tantissimo anche perché è la mia valvola di sfogo insieme alla lettura. Il penultimo libro “Anime Fragili” era una storia scritta oltre un anno fa e messa via. Quando l’ho ripresa in mano ho apportato molte modifiche ma ho sentito che era il suo momento.
Dark Room nasce da un idea di qualche anno fa, era solo una bozza, un’idea buttata giù in metropolitana. Anche Red Shadows era una storiella di due paginette. Quando l’ho riletta mi si è aperto un mondo. Doveva essere un libro e ne sono venuti fuori cinque.

4. La tua produzione si caratterizza per romanzi introspettivi (Anime Fragili, Sotto la Cenere) e una serie più avventurosa (Red Shadows): sono due anime di Gaby? In quale ti riconosci di più?

In entrambe in realtà. Io sono una persona molto sensibile e sogno tantissimo ad occhi aperti. Quando guardo le persone mi immagino la loro anima e poi li catapulto nella mia fantasia e lì diventano ciò che la mia mente inventa per loro. Altre volte, i miei personaggi arrivano mentre sto ascoltando musica o cucinando. Si mettono di fianco a me e iniziano a raccontare. Alcune storie sono più introspettive di altre ma non sono io a deciderlo.

5. C’è un personaggio nato dalla tua penna in cui ti riconosci maggiormente, o che ami più degli altri (il figlioccio prediletto)? 
Cinque ragioni per cui anche noi dovremmo amarlo.

Nooo detesto questa domanda. È come chiedere a una madre a quale figlio vuole più bene. Come si fa a scegliere? Se me lo consenti rispondo in maniera un pochino diversa. Ti dico cinque dei mie personaggi e un motivo per cui non potrei fare altro che amarli.

Il primo che amo è Sam (Dove finisce il cielo) perché fa un budino alla vaniglia magico e perché rappresenta la speranza, la gioia di vivere, di amare. È una parte importante di me stessa Sam.
Poi Damjan (Dark Room). Lui è il dolore, l’angolo buio del cuore, dove nascondi ciò che ti ha ferito ma anche fatto crescere. È la voglia di combattere, di non arrendersi.

Samuele (Anime Fragili), lui è la paura di essere se stessi fino in fondo, quella che ti paralizza e ti fa scegliere la strada più facile ma, dopo che l’hai scelta, ti fa vergognare di te stessa e capire che devi perdere qualcosa a volte per poter trovare ciò che cerchi davvero.

Poi ci sono loro, la mia coppietta figa (come li chiamo io) Sean e Ash (Red Shadows) loro sono il coraggio, la forza di continuare a credere che se ci credi (scusa il gioco di parole) allora tutto è possibile.

6. Perché gay romance? Cosa ti offre di più come creatrice di storie?

Ho sempre trovato difficile dare una buona risposta a questa domanda. Mi viene sempre da rispondere “e perché no?” L’amore di due uomini è uguale a quello di un uomo o una donna. La verità, è che trovo l’amore di un uomo sempre sottovalutato. La donna è quella sensibile, quella che soffre, quella che scende a compromessi, ma chi l’ha detto che un uomo non è altrettanto sensibile? Mi piace guardarne le sfumature. Credo che anche se scrivessi una storia d’amore etero la scriverei comunque dalla parte di un uomo.
Gay romance perché l’amore di due uomini che si amano io lo trovo meraviglioso. 
Perché in una società ancora troppo legata ai pregiudizi c’è bisogno di far vedere che anche questo è amore e che può essere dolce, intenso, passionale, triste, doloroso esattamente come lo è la vita e l’amore di una coppia etero. C’è bisogno di renderlo normale. Quindi se ci sono le storie d’amore etero perché non devono esserci anche quello gay? È la stessa cosa, no? è sempre amore.

7. Ti sei mai ispirata a elementi della tua vita per scrivere?

No, direi di no. Mi ispiro forse a ciò in cui credo soprattutto per le storie introspettive ma più che altro per il messaggio che voglio trasmettere non per la storia in sé.

8. Un bilancio da self: cosa ti è davvero pesato e cosa invece ti ha dato energia per proseguire? Con quale libro ritieni di aver avuto più successo?

Beh sicuramente la serie Red Shadows è stata accolta in un modo che davvero non mi sarei mai aspettata. Ma anche Dark Room è andato molto bene. Cosa mi dà l’energia? Oddio tutto quanto questo mondo meraviglioso me la dà. Non saprei stare senza scrivere. Ciò che amo di più è l’interazione con le persone. Mi piace quando mi scrivono dicendomi cosa ne pensano delle mie storie e apprezzo anche chi mi scrive segnalandomi magari qualche errore. Mi piace che possano sentirsi tranquilli nel farlo. Io sto imparando e se c’è rispetto e non imposizione accetto i complimenti così come le critiche. Ad esempio so che devo imparare a mettere maggiori descrizioni fisiche dei personaggi o dell’ambiente. È qualcosa che devo sviluppare meglio perché tendo sempre a concentrarmi sull’aspetto introspettivo.
Quello che mi pesa è rileggere dopo aver scritto. Odio farlo e non sono neppure capace. Perché tanto continuo a leggere ciò che nella mia mente è successo. Però devo davvero imparare a farlo.

9. Un giudizio sul mondo MM: come definiresti il tuo rapporto con altri scrittori, blogger, editori, ecc.?

Qui ci sarebbe moltissimo da dire. La farò breve. Ci sono autori e autrici che stimo davvero moltissimo. Mi hanno aiutato molto e sono sempre disponibili. È bellissimo aver trovato persone che hanno la tua stessa passione e che non sono soggette a invidie inutili. Parliamoci chiaro, non mi sento una scrittrice professionista, ho una buona fantasia ma di strada da fare ne ho davvero tanta e spesso parlare e confrontarsi con altre persone che stanno facendo come te la strada è davvero importante.
Ci sono però anche persone (definirle autrici o autori davvero non me la sento, chiedo scusa) che si sentono praticamente arrivati, dove non l’ho ancora capito, che fanno polemica su tutto e tutti, che danno giudizi sugli altri.
Infondo è un mondo che ha il bello e il brutto come ogni cosa. Io cerco di stare lontana dalle polemiche inutili. Non mi interessa e non sono brava in queste cose.
Il rapporto con i blog è sempre stato ottimo, non ho mai avuto problemi. Chiedo sempre rispettosamente se sono interessati ai miei libri e spesso loro mi fanno delle gran belle sorprese, magari pubblicando estratti. Sono distratta quindi non riesco a inviare le richieste a tutti i blog e faccio pure un po’ pena a pubblicizzarmi (mi sembra sempre di rompere le scatole) ma per fortuna loro sono spettacolari e a volte sono proprio loro a contattarmi. È emozionante quando avviene.
In quanto agli editori non ho rapporti praticamente con nessuno. Non ho inviato mai (ad eccezione della prima volta) i miei lavori a nessun editore né mai nessun editore si è interessato ai miei lavori. In futuro chissà… la vita è sempre piena di sorprese.

10. La domanda insidiosa per ultima: cosa ci stai preparando? Quali sono i progetti in cantiere?
Vi sto preparando un’altra serie simile a Red Shadows come ambientazione ma con contesti e personaggi molto diversi. La serie di Red ha lasciato una piccola porta aperta su questa nuova squadra. Arriveranno a breve.
Una cosa a cui voglio provare a lavorare è il fantasy. Amo tantissimo il fantasy. Quella sarà una grande sfida ma per ora è solo un’idea abbozzata su un quaderno. Vedremo… intanto preparatevi per “Anonymous”, (il titolo te lo do in anteprima, non l’ho ancora reso pubblico J )

Volevo ringraziarti per questa intervista. E’ bello poter parlare di ciò che più ti appassiona. Quando ho iniziato non avrei mai creduto di fare così tanta strada. Per me è ancora un sogno, esattamente come il primo giorno in cui Gaby è nata. Grazie J

Ma grazie a te Gaby per la tua generosità e sincerità! In bocca al lupo per l'avvenire!


Amarilli

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