RUBRICA W EWWA (22) – CONOSCIAMO ILARIA MILITELLO, AUTRICE DI “UN DESIDERIO INASPETTATO”: RECENSIONE E INTERVISTA

Titolo: Un desiderio inaspettato
Autore: Ilaria Militello
Edizioni: Youcanprint
Anno pubblicazione: 2014
Pagine: 146


Trama - Davide è un bellissimo ragazzo, ha avuto tutto dalla vita. Il lavoro dei suoi sogni, una bella macchina e una ragazza favolosa che per lui farebbe di tutto. Una vita perfetta, ma quando Davide incontra Leonardo, ogni cosa cambierà. Il mondo di Davide verrà scombussolato e quando si troverà a un passo dal perdere tutto, perfino se stesso, una grande e importante decisione gli donerà la felicità che da tempo ormai non provava più. Solo con il coraggio di amare e amarsi, Davide potrà salvarsi.

Il pensiero di Amarilli73

Leo intrecciò le sue dita fra i miei capelli e io posai le mie mani sui suoi fianchi premendo dolcemente il mio ventre contro il suo, senza bramosità, senza l’ossessione di possederlo. C’era amore e dolcezza, solo questo e in quell’attimo capii che lo volevo più di ogni altra cosa al mondo. Era ciò che sempre avevo voluto e che mai avevo ammesso. Avevo provato ad allontanarlo e a dimenticarlo ma era incancellabile, era impossibile non averlo dentro. L’avevo cercato in ogni istante, in ogni sguardo. Era come un tatuaggio sulla mia pelle che non potevo cancellare fin dal primo giorno che lo avevo conosciuto.

Il sottotitolo di questo libro potrebbe essere: quando le cose si fanno complicate. 
Perché Davide ha una vita tranquilla, liscia come l’olio, dalla carriera alla ragazza perfetta. Mancano solo gli uccellini a cinguettare in sottofondo. Eppure c’è un tarlo che lo rode dentro. Un disagio sotterraneo che lo scava, giorno dopo giorno. Lui fa finta di niente, ma chi gli vuole davvero bene (sua madre, persino sua sorella) ha capito. E cerca di scuoterlo in qualche modo.

Lo scossone arriverà con Leonardo, una botta devastante che manderà sottosopra la lucida perfezione costruita con tanta pazienza e che lo getterà in un caos di fantasie segrete, sogni ad occhi aperti, bollori difficili da nascondere.

Giocata tra il POV di Davide e quello di Leonardo, “Un desiderio inaspettato” è una storia M/M che si dipana tra rifiuti (non sono gay), incertezze (sono gay?) e paure concrete (e adesso come si fa?),in un contesto molto normale, con due ragazzi molto normali. Una storia soft, che si contraddistingue per dolcezza e buoni sentimenti (forse – ma è un mio gusto personale – l’avrei preferita meno sfumata alla resa dei conti).

INTERVISTA CON L’AUTRICE

Come spesso accade, ho approfittato della lettura di questo romanzo per togliermi qualche curiosità direttamente con la sua autrice. 
Quindi, cari lettori, diamo il benvenuto nel salottino virtuale del blog a Ilaria Militello.
Ciao Ilaria, prima di tutto chiediamo direttamente a te di presentarti. Come sei arrivata alla scrittura e quali sono i tuoi generi di riferimento?
Ciao Amarilli, prima di tutto di voglio ringraziare per la tua recensione e per questa intervista. Allora sono arrivata alla scrittura quando avevo tredici anni, è stato questo il primo momento della mia vita in cui ho pensato di voler fare la scrittrice, ma solo più tardi, ben dieci anni dopo, ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo, anche se negli anni prima avevo iniziato a scribacchiare un po’ di storie e di poesie.
Il genere che amo di più in assoluto è il fantasy. Con questo genere possa dare sfogo a tutta la mai fantasia, come dico sempre “io e il fantasy andiamo a nozze”, mi piacciono anche i romance, quelle storie sdolcinate e romantiche.

Sei anche autrice di un romanzo m/m, “Un desiderio Inaspettato”. Da dove hai tratto l’ispirazione per questa storia e come ti è venuta la voglia di approcciare questa particolare tematica? Sei anche una lettrice di questa particolare “nicchia” del più ampio genere dei romanzi d’amore?
L’ispirazione è arrivata quando dovevo scrivere un racconto per un concorso, ma ovviamente la storia era troppo lunga quindi ho dovuto usarne un’altra e questa svilupparla come romanzo. Quando ho iniziato a scriverla non riuscivo a fermarmi. 
La voglia è venuta perché vorrei che la gente capisse che le persone gay non sono malate ma normalissimi essere umani che amano e hanno diritto di vivere.
Onestamente non mi è mai capitato di leggere romanzi di questo genere, ma ho visto molti film e letto diversi manga.

Il tuo romanzo è giocato sull’alternanza del punto di vista di Davide e Leonardo, ciascuno con le sue incomprensioni, i suoi dubbi, le sue paure. Ti è risultato difficile calarti nei panni non di uno, ma di ben due ragazzi, raccontandoci il loro lato segreto, persino le loro reazioni fisiche? Hai adottato particolari stratagemmi d’autore per trovare il giusto spirito?
Mi piace molto in un romanzo dare spazio a un protagonista e all’altro, così da permettere ai lettori di conoscerli meglio. Quando scrivo in prima persona lo faccio sempre.
Se devo essere sincera non ho incontrato difficoltà, avevo ben chiara la storia in mente, sapevo come svolgere il tutto, quindi è stato un lavoro fluido e senza blocchi.

Puoi rivelarci chi, alla fine, ti è più rimasto nel cuore, tra Davide e Leonardo. E perché?
Bè scegliere tra i vari personaggi è sempre più difficile. Entrambi hanno un posto importante nel mio cuore, ma come tutti. Leonardo mi ha insegnato a non mollare anche quando le cose non vanno e tutto è difficile. Davide invece ad essere più coraggiosa e provare in quello in cui credo.
Cosa che spero possa accadere anche a chi legge questa storia, perché spero davvero con tutto il cuore che possa essere d’aiuto a chi vive situazioni del genere e possa trovare il coraggio a non vergognarsi di se stessi e amare senza paura.

Di recente si discute molto del fenomeno self-publishing. Tu che esperienza ne hai avuto, positiva o negativa? Ritieni che sia comunque una valida alternativa in un mercato editoriale asfittico come quello italiano?
Bè, come in ogni cosa c’è un lato positivo e uno negativo. Quello positivo è che sicuramente hai la libertà di pubblicare quando vuoi e come vuoi. Ma ovviamente per promuovere il libro non hai altri appoggi se non te stessa. 

Molti dicono che se ti auto-pubblichi non sei un vero autore perché è l’ultima spiaggia per chi viene continuamente scartato, ma questo non è vero. Io ho pubblicato sia con case editrici che in self-publishing. Conosco molti autori che non hanno nemmeno mai mandato il loro romanzo alle case editrici ma hanno scelto subito di pubblicarsi da soli, molti dei quali hanno storie di valore.
Molti manoscritti vengono rifiutati da svariate case editrici e poi quando vengo pubblicate in self hanno successo.

Come sempre, l’ultima domanda è riservata al futuro. Hai già nuovi progetti all’orizzonte? E in caso positivo, puoi darci qualche (ghiotta) anticipazione?
Progetti tanti, ho un quaderno pieno zeppo di appunti su storie che aspettano di pendere vita. Al momento ho un paio di storie iniziate a cui sto lavorando e altre di cui mi sto documentando per poi iniziarle. Altre due sono in valutazione ad alcune case editrici e poche settimane fa è uscito il mio nuovo romanzo fantasy Little Rosie – L’erede di Argon.

Grazie ancora ad Ilaria per essere passata da noi e un grosso in bocca al lupo per il futuro!

Amarilli73

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